Agroalimentare/DurumDays 2021, Compag: digitalizzazione e nuovi metodi di stoccaggio per contenere la fluttuazione dei prezzi del grano e garantire la qualità

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Mauro Acciarri

Quella dei DurumDays si conferma una data fondamentale per la filiera del grano duro in Italia e nel mondo. Si è da poco concluso l’appuntamento del 2021, proposto sotto forma di webinar, ma ugualmente catalizzante grazie agli interventi delle principali sigle della filiera e allo studio di ARETE’, società di ricerca che ha analizzato quest’anno anche l’impatto a medio termine della pandemia sulla filiera della pasta in Italia, con valutazioni sui consumi finali di grano e incidenze sulle scorte che, fortunatamente, sono stimate in crescita sia a livello nazionale (+9%) che mondiale (+6%), anche per un aumento del 4% di aree seminate.

Appurata da Aretè anche la sempre più decisa preferenza dei consumatori verso prodotti di qualità, tra cui la pasta 100% made in Italy (trend che sta determinando una crescita della quota di mercato dei piccoli brand di nicchia), torna in primo piano il ruolo fondamentale dei centri di stoccaggio e della gestione degli approvvigionamenti, argomento da tempo sostenuto da Compag, la federazione nazionale delle rivendite agrarie che, oltre alle aziende commerciali fornitrici di mezzi tecnici e servizi per l’agricoltura, include anche gli stoccatori e i commercianti di cereali. Per voce del suo Vicepresidente e delegato per i Cereali Mauro Acciarri, Compag ha focalizzato il suo intervento sulla cruciale importanza dei centri di stoccaggio per le filiere cerealicole, non solo perché impegnati nel ritiro, conservazione e commercializzazione della granella, ma anche perché vi è abbinata spesso la parte di rivendita che fornisce alle aziende agricole consulenza e mezzi tecnici per la produzione in campo. In tale quadro di azione Acciarri ha rimarcato l’importanza dell’attività di segregazione e stoccaggio dei cereali in relazione alle varietà e agli indici qualitativi, passaggio imprescindibile nel lavoro di filiera se si vuole riconoscere il plusvalore delle produzioni di alta qualità, ma anche in ottica di produzioni biologiche e di nicchia. Da qui l’esigenza di fare filiera in maniera seria e organizzata attraverso programmazioni pluriennali con le aziende agricole, sistemi strutturati di tracciabilità, premialità in relazione alla qualità della granella.

“L’andamento dei prezzi degli ultimi anni, anche determinate situazioni legate alla pandemia causata dal Covid-19” ha sostenuto Acciarri “hanno rimarcato l’importanza di lavorare in questo modo, oltre ad avere un’attenta programmazione. Solo attraverso un lavoro metodico e coordinato di tutti gli operatori coinvolti è possibile creare valore aggiunto per l’intera filiera e garantire dei differenziali di prezzo per le aziende agricole”.

Accorrono in soccorso alla riorganizzazione del settore del grano duro e del sistema agricolo italiano i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: sono previsti 1,2 miliardi di euro per i contratti di filiera, 800 milioni per lo sviluppo della logistica, 500 milioni per innovazione e meccanizzazione. Diversi, secondo Acciarri, gli ambiti nei quali è auspicabile intervenire grazie alle risorse del Piano, dal miglioramento della capacità di stoccaggio ai sistemi di tracciabilità e sostenibilità, ma due i filoni di intervento che possono realmente consentire il salto di qualità: la DIGITALIZZAZIONE, che renderebbe più efficienti tutte le operazioni di logistica nella gestione delle materie prime presenti nelle strutture, e l’UTILIZZO DEI METODI FISICI PER LA CONSERVAZIONE DELLA GRANELLA, considerata la tendenza dell’industria di trasformazione di ritirare cereali che garantiscano assenza di residui chimici. Compag è fermamente convinta che l’innovazione, l’ammodernamento delle strutture e il continuo miglioramento delle pratiche utilizzate nelle diverse fasi di lavorazione siano passi imprescindibili per garantire la crescita della filiera non solo del grano duro, ma cerealicola in generale. Insieme all’Università della Tuscia e ad altre sigle del settore, da diversi anni la federazione porta avanti il progetto “FRUCLASS” che, attraverso l’utilizzo dei big data, consente la raccolta in tempo reale dei dati quali-quantitativi per il grano duro.

“Dobbiamo entrare nell’ottica che lavorare seriamente in filiera è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per programmare, innovare e garantire una protezione alle aziende agricole dalle fluttuazioni internazionali dei prezzi, al fine di avere produzioni qualitativamente appaganti e con un riconoscimento di prezzo adeguato” auspica Acciarri, con il consenso di tutti.

www.compag.org/COMPAG – Federazione Nazionale delle Rivendite Agrarie