Sul caso Ior ancora non si riesce a fare luce. Ora si attende la decisione del Tribunale del Riesame di Roma, presieduto da Claudio Carini, che dovrà rispondere alla richiesta dell’avvocato Vincenzo Scordamaglia, difensore di Ettore Gotti Tedeschi, presidente della banca vaticana, e di Paolo Cipriani, direttore generale indagati dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Stefano Rocco Fava. Il caso, si ricorda, risale alla metà di settembre e si inserisce all’interno dell’inchiesta sulle presunte omissioni legate alle norme antiriciclaggio e che ha portato al sequestro di 23 milioni di euro depositati in un conto aperto nella filiale romana del Credito Artigiano e destinati alla tedesca J.P. Morgan Frankfurt (20 milioni) e alla Banca del Fucino (tre milioni). Secondo i magistrati romani quelle operazioni erano prive delle indicazioni relative a coloro per conto dei quali erano state avviate. “Nel corso del mio intervento in aula – ha spiegato l’avvocato Scordamaglia – ho detto che il sequestro è illegittimo e deve essere revocato perchè la premessa del sequestro è il riciclaggio da parte dello Ior e questo non c’è stato dimostrato perchè questo tipo di attività illecita presuppone che il denaro provenga da reato. Il denaro oggetto di sequestro, depositato presso il Credito Artigiano, era denaro fermo lì da diversi anni”. Il presidente Claudio Carini scioglierà la riserva nei prossimi giorni.