Regioni, politica e impresa compatti sul bypass strategico del ponente ligure

0
164
FOTO DI RPERTORIO

Trovare subito un soggetto attuatore del progetto che possa essere rappresentato da un singolo Ente Locale o da più Enti Locali, in grado di affermare l’urgenza del progetto e l’emergenza del blocco che incombe sul sistema autostradale del Nord-Ovest. Creare un fronte comune compatto per la soluzione di un problema che è solo parzialmente ligure, ma che riguarda in prima battuta le Regioni Piemonte e Lombardia, l’intero Nord-Ovest italiano (da qui transita il 50% dell’export nazionale), un mercato turistico primario (50milioni di presenze nelle sole provincie di Savona e Imperia) e persino la mobilità dell’Unione Europea (il 30% dei camion in transito sono francesi, spagnoli o portoghesi). Trovare i soldi eventualmente anche dirottandoli da altre opere che possono rientrare nel PNRR o agendo anche sulla leva dei pedaggi per coprire una quota consistente del costo e per avere l’opera conclusa entro il 2026.

Queste le tre chiavi di lettura che oggi a Savona hanno tolto forse definitivamente dal cassetto dei sogni il progetto della nuova autostrada (o bypass autostradale) del Ponente ligure, destinata a collegare Albenga con l’Alessandrino, fornendo uno sbocco ai porti di Savona e Genova e rivitalizzando una Val Bormida che potrebbe essere un eccezionale parco industriale e logistico e che invece – come sottolineato dal Presidente di Trasportounito, Franco Pensiero – sta letteralmente morendo.

Il convegno che si è svolto a Savona, non ha fornito facili soluzioni, ma la prova di una volontà politica coesa che forse per la prima volta chiama in causa decine e decine di Comuni, le Province di Savona e Alessandria e tre Regioni che forse solo oggi hanno scoperto in che guai l’intera mobilità, industriale, turistica e locale, potrebbe trovarsi in pochi mesi se non saranno adottate cure choc, prima fra tutte la realizzazione della nuova autostrada ligure-piemontese. Lo hanno testimoniato senza mezzi termini i rappresentanti dell’autotrasporto (Pensiero ha denunciato come il blocco delle autostrade si stia estendendo anche alle strade statali 29 e 30 in Val Bormida, con velocità di esercizio dei mezzi pesanti che raggiungono a malapena i 30 km orari quando la soglia di economicità viaggia attorno ai 45 km orari) e quelli del comparto turistico ponendo veri e propri aut aut alla politica.