Istat: il fatturaro dell’industria registra un +13,5%. Bene per Sacconi. Bonanni: “La ripresa è ancora minima”

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Il fatturato dell’industria italiana ha registrato ad agosto un aumento del 2,8% rispetto a luglio e del 13,5% rispetto ad agosto 2009 (+17,3% dato grezzo). Lo comunica l’Istat. A confronto con il mese precedente si nota così una «risalita»: la variazione congiunturale, infatti, torna positiva.La crescita su base annua del fatturato è derivata da un aumento del 7,7% sul mercato interno e del 27% su quello estero. Anche in questo caso, quindi, la spinta proviene da oltre i confini nazionali. Nel confronto tendenziale relativo al periodo gennaio-agosto, l’indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario ha segnato una crescita dell’8,5%. Guardando ai settori di attività economica, su base annua (sempre con riferimento a dati corretti per gli effetti di calendario) il fatturato ha segnato le variazioni positive più ampie nei comparti della fabbricazione di mezzi di trasporto (+39,7%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazioni ed orologi (+35,5%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche (+25%); l’unica variazione negativa si è registrata per le altre industrie manifatturiere, riparazione ed installazione di macchine ed apparecchiature (-0,4%). L’aumento segnala che “è in ripresa qualche settore ma non tanto – afferma il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, entrando al Cnel per l’insediamento del presidente Antonio Marzano. – È una ripresa piccola senza occupazione – ha detto – c’è incertezza che causa il blocco degli investimenti. Chi riceve gli ordinativi oggi non sa se li avrà domani”. Positiva, invece, è l’analisi fatta dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che commenta:”I dati Istat sono segnali molto incoraggianti. Si registra una globale ripresa ed ordinativi e fatturato sono cresciuti significativamente. È bene sottolineare questi aspetti positivi, anche se -lamenta Sacconi- ci sono in giro troppe Cassandre che vedono solo gli aspetti negativi”. Si tratta comunque, avvisa l’Istituto, di dati grezzi che vedranno un riscontro solo nei prossimi mesi ovvero quando ordini e fatturato faranno sentire definitivamente i loro effetti nelle casse delle imprese.