Federalismo: ancora un rinvio di 30 giorni per il parere delle Regioni

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Sono tornati a riunirsi questa mattina i governatori per confrontarsi sul decreto legislativo in materia di autonomia tributaria regionale, costi e fabbisogni standard della sanità, in vista della Conferenza Unificata, fissata per le 17.00, dove le autonomie locali dovranno esprimere il parere sul provvedimento. Il parere sul decreto legislativo sul federalismo, inizialmente previsto per la scorsa settimana, era poi stato rinviato. Il governo aveva infatti concesso lo slittamento della discussione, in considerazione della richiesta dei governatori di un incontro con l’esecutivo per affrontare la questione del legame tra il decreto legislativo e i tagli previsti dalla manovra per le Regioni, in particolare sul trasporto pubblico locale. Incontro che però non è stato concesso provocando il disappunto dei gernatori. «Non daremo il parere. Aspettiamo la prossima settimana, quando ci dovrebbe essere l’incontro con il governo, che sta facendo verifiche sui conti». È quanto ha annunciato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, al termine della Conferenza delle Regioni. Si attende, intanto,la Conferenza Unificata con all’ordine del giorno il parere delle autonomie locali sul decreto legislativo in materia di autonomia tributaria e costi standard della sanità.«Confermiamo la nostra posizione – ha aggiunto Errani- attendiamo che il governo ci dia l’incontro su questioni rilevanti e irrinunciabili» come l’insostenibilità della manovra«. Come ha spiegato Errani, le Regioni chiedono di poter garantire i servizi essenziali, in primis il trasporto pubblico locale: «stiamo parlando di studenti e pendolari che già si trovano in una condizione di profondo disagio». I governatori chiedono poi «il pieno rispetto del Patto della Salute» e ribadiscono il legame tra il federalismo e i tagli previsti dalla manovra. «Oggi non daremo parere, scatteranno dunque i 30 giorni» entro cui arrivare a un’intesa, ha sottolineato il governatore spiegando che intanto le Regioni proseguono a lavorare per arrivare a «emendamenti da presentare al governo». Entro 30 giorni, dunque, le Regioni esprimeranno comunque il loro giudizio sul provvedimento.