l presidente della Repubblica Mattarella nel suo discorso di insediamento per il secondo settennato ha detto: “AZZERARE LE MORTI SUL LAVORO, FERISCONO LA SOCIETÀ’ E LE COSCIENZE” quelle degli incidenti e delle morti sul lavoro è una piaga che con il tempo rischia di diventare una strage.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e dicembre sono state 555.236 (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020), queste sono quelle regolarmente denunciate, sorvoliamo, stendendo un velo pietoso su quanti non possono denunciare perché o considerati carne da macello o ricattabili. Sempre delle denunce pervenute all’Inail nel 2021, risultano 1.221 incidenti con esito mortale, ancora più di mille famiglie distrutte dal dolore, in forte aumento sul 2019, ultimo anno pre-pandemia, che fece segnare 1.089 denunce di incidente mortale, anche se il 2020 erano leggermente scesi causa stop-pandemico. Nell’anno appena concluso, l’incremento maggiore è stato registrato dagli infortuni “in itinere”, passati dai 214 del 2020 ai 248 del 2021 (+15,9%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,9% (da 1.056 a 973).
Il Coronavirus ci ha messo di suo dall’inizio della pandemia al 31 dicembre 2021, l’Inail ha registrato 191.046 contagi sul lavoro, pari a un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 3,1% del complesso dei contagi nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data , nel mese di dicembre i nuovi casi sono stati 4.490. Se si confrontano i contagi sul lavoro del 2020 con quelli del 2021, si nota un calo del 71,3% delle denunce totali e del 57,2% dei casi mortali ,grazie alla diffusione della campagna vaccinale durante tutto lo scorso anno. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria al 31 dicembre scorso, i decessi sul lavoro da Covid-19 sono stati 811, pari a un quarto degli infortuni con esito mortale denunciati da gennaio 2020, lo 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Coronavirus registrati dall’Iss.
Se nel 2021 le denunce di incidente sul lavoro pervenute all’Inail sono state 555.236, in aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente, le patologie di origine professionale denunciate sono state 55.288, con un balzo del 22,8% nel 2020, anno durante il quale, i vari arresti e ripartenze delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali. La regione con il più alto numero di incidenti mortali nel 2021, ben 116, è la Lombardia, che si conferma tra quelle più sicure d’Italia calcolando l’incidenza media degli infortuni che è pari a 42,5 vittime ogni milione di occupati, in Lombardia è di 26,3 incidenti mortali ogni milione di lavoratori, il dato più basso d’Italia. Troppe imprese improvvisate, con totale assenza di applicazione delle norme sulla sicurezza inoltre va rilanciata la limitazione della pratica del subappalto nei cantieri, i cui costi, anche in termini di vite umane,si scarica sempre sulla parte più debole della filiera.
Occorre mettere al bando gli appalti al massimo ribasso, assegnando i lavori non sulla base del prezzo minore ma della maggiore qualità, che significa anche più sicurezza. Per contrastare la piaga degli incidenti sul lavoro, il ministro Orlando ha annunciato l’assunzione di nuovi ispettori e in questi giorni stanno entrando in servizio i primi 150 nuovi, e annuncia che entro il mese se ne aggiungeranno altri mille,se son rose fioriranno, ora rimane il fatto che si continua inesorabilmente a morire, perché, parafrasando la battuta di un film “schiavo la tua vita vale meno di un dollaro bucato.
Alfredo Magnifico