Nei primi 10 mesi del 2010 l’evasione fiscale in Italia è cresciuta del 9,7%, confermandosi al primo posto in Europa con il 54,4% del reddito imponibile evaso. In termini di imposte sottratte all’erario siamo nell’ordine dei 157 miliardi di euro l’anno. E’ quanto emerge da una nuova indagine, diffusa oggi ad Capri, effettuata da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it, l’Associazione Contribuenti Italiani condotta elaborando una serie di dati ministeriali, delle banche centrali, degli istituti di statistica e delle Polizie tributarie dei singoli Stati europei.
Nella speciale classifica degli evasori, l’Italia è seguita da Romania (42,4% del reddito imponibile non dichiarato), da Bulgaria (39,8%), Estonia (38,2%), Slovacchia (35,4%). In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
A livello territoriale l’evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Sud (24,5%), dal Centro (23,2%) e dal Nord Est (22,9%).
Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate da Contribuenti.it: l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.
Inoltre, analizzando i dati delle dichiarazioni dei redditi 2009 anno d’imposta 2008 attraverso il “metodo di accertamento sintetico” i contribuenti non congrui al redditometro sono il 74,6%, in pratica, tre contribuenti su quattro non risultano in linea con il reddito presunto dall’Amministrazione finanziaria in termini di imponibile e conseguentemente di tasse da versare all’erario.
Applicando a tutti i contribuenti nel 2010 il metodo di accertamento sintetico denominato “redditometro”, che ricostruisce il reddito attraverso i consumi ed il tenore di vita, si stima che solo 1 italiano su 5, l’83,3%, risulterà in linea con le pretese del fisco.
“Per combattere l’evasione fiscale bisogna ridurre le attuali aliquote fiscali di almeno 5 punti, migliorare la qualità dei servizi pubblici offerti eliminando gli sprechi di denaro pubblico e riformare il fisco sulla tax compliance – afferma Vittorio Carlomagno Presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – L’evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dagli italiani al punto che anche i morti evadono il fisco tumulandosi da soli. Serve archiviare al più presto e per sempre la stagione degli scudi fiscali e dei condoni che hanno arricchito i grandi evasori, incentivando il personale dell’amministrazione finanziaria con premi specifici ogni qual volta riescono a recuperare imponibile sottratto al fisco da parte delle grandi imprese.
FONTE: CONTRIBUENTI.IT