“Dobbiamo lavorare insieme per scongiurare il pericolo del ‘pinkwashing’, un lavaggio a tinte rosa con il quale cambia l’immagine delle aziende e dei sistemi legislativi, ma poi senza applicazione né finanziamento delle norme il cambiamento verso la parità di genere avviene solo in apparenza”.
Lo ha detto il Segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota intervenendo all’iniziativa “Donne e lavoro: una parità da conquistare insieme”, svolta dal sindacato tra le lavoratrici del tabacco nello stabilimento Deltafina di Francolise, in provincia di Caserta, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna.
“L’occupazione femminile – ha detto il sindacalista – ha avuto una lieve ripresa, arrivando al 50,5% e superando il dato pre crisi di febbraio 2020, ma si tratta soprattutto di lavoro precario, inoltre il part time involontario supera il 60%, è il triplo della media europea, e siamo penultimi in Ue per occupazione femminile, ultimi nella fascia 25-34 anni. Le indagini promosse dal nostro Coordinamento Pari Opportunità ci spingono a focalizzare le attenzioni di tutti, parti sociali, istituzioni, Governo, sulle tante difficoltà che ancora riscontrano le lavoratrici dell’agroalimentare e dei comparti connessi, che rappresentano il 30% della forza lavoro. Servono politiche che innalzino il livello dei redditi, per garantire maggiore autonomia e possibilità di emancipazione della persona, e servono strumenti di flessibilità e conciliazione vita-lavoro, puntando sulla contrattazione e in particolare su quella decentrata. Pieno sostegno, inoltre, alla proposta della Cisl di riconoscere alle donne un anno di contributi per ogni figlio, perché la natalità non può essere concepita come una colpa, un fattore che penalizzi il lavoro delle donne e il loro diritto alla pensione”.
“Con la contrattazione di genere e in tanti accordi nazionali, aziendali e nei territori – ha aggiunto la Segretaria nazionale della Fai-Cisl Raffaella Buonaguro – stiamo ponendo le condizioni per la valorizzazione del lavoro femminile, ci sono già centinaia di accordi di secondo livello molto innovativi che riguardano la conciliazione vita-lavoro, lo studio, la formazione, un orario più flessibile, il benessere organizzativo, gli asili nido, l’assistenza sanitaria integrativa, il welfare aziendale: sono interventi strategici, se pensiamo che ogni anno in Italia almeno 20mila donne si licenziano dopo aver avuto un figlio perché non riescono a conciliare vita familiare e lavorativa”.
Oltre alle lavoratrici, all’evento sono intervenuti anche la Segretaria provinciale della Fai-Cisl Maria Perrillo, il Segretario generale della Fai-Cisl Campania Bruno Ferraro, il Segretario generale della Cisl Caserta Giovanni Letizia, Raffaella Ruocco, welfare manager e Presidente della commissione donne imprenditrici di Confcooperative Campania, e Giovanna Baldi, responsabile dell’Archivio Storico Fai-Cisl. Ad aprire l’iniziativa è stato il Presidente Deltafina, Domenico Cardinali, che ha ricordato la presenza di donne in azienda per 2 terzi dei dipendenti: “Sono donne nate in 19 Paesi diversi, tra i quali Ucraina e Russia, per cui domani – ha annunciato Cardinali, ricordando la tragica guerra in corso – in occasione dell’8 marzo svolgeremo anche un’iniziativa in segno di pace, con un abbraccio significativo tra dipendenti dei due Paesi, un gesto simbolico per affermare che la guerra si sconfigge se ci sono comunità accoglienti e rispetto dei diritti”.
Ufficio stampa FAI-CISL