Solidarietà/ Il progetto ‘Happy’ su giustizia minorile e contrasto dispersione scolastica

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Riceviamo e pubblichiamo

Garanzia di diritto allo studio e contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica dei minori e giovani adulti autori di reato. Sono questi i temi oggetto della conferenza intermedia del progetto ‘Happy’ (Helpful Activities Program for the Probation of Young offenders) tenutasi oggi a Roma, presso la Sala Minerva di Palazzo De Carolis, sede Unicredit.

Co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma ‘Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza’, il progetto promosso da ECOS, in collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile del Lazio, Abruzzo e Molise, il Centro di Istruzione per Adulti N.3 e Next Salute e Servizi, ha l’obiettivo di creare interventi alternativi per minori autori di reato in messa alla prova.

Dopo i saluti del padrone di casa, Augusto Liani di UniCredit, sono intervenuti la Dirigente Scolastica del Centro Provinciale per l’istruzione degli adulti n.3 Roma, Ada Maurizio, che ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di un intervento di sistema che possa garantire realmente il diritto allo studio di un numero sempre elevato di minori giovani adulti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, che al 15 maggio 2022 sono 16.671 a livello nazionale, di cui 2.949 in carico solo nel 2022.

A seguire è intervenuto Valerio Di Tommaso, presidente di ECOS e coordinatore del progetto ‘Happy’, che ha rimarcato l’importanza dei programmi europei e delle opportunità finanziarie offerte dal Pnrr per il sociale.

Infatti è proprio grazie a questi contributi che il progetto ‘Happy’ ha consentito di finanziare oltre 16 laboratori artistici ed espressivi all’interno di comunità sociali, con il coinvolgimento di 55 professionisti e di oltre 90 minori autori di reato. Laboratori che spaziano dal restauro alla fotografia, dall’archeologia etrusca al rugby, dall’hip hop al calcio, dal giardinaggio al teatro, dalla falegnameria al videomaking, fino alla musica e alla cucina.

Il progetto ‘Happy’ ha consentito anche l’attivazione dell’Happy Training e di Happy Mind, illustrati dal professor Santo Rullo, medico psichiatra e coordinatore del comitato scientifico di ECOS, e che rappresentano rispettivamente un servizio di formazione continua dedicata al personale della giustizia minorile e ai professionisti che intervengono nei laboratori, ed un servizio di supporto psicologico per i minori autori di reato e per le proprie famiglie che possono richiedere gratuitamente e in maniera totalmente anonima e riservata attraverso il sito web www.progettohappy.it/happymind.

Nel corso della mattinata è stato presentato ufficialmente il protocollo di intesa tra l’Ufficio scolastico regionale del Lazio e il Centro per la Giustizia minorile Lazio, Abruzzo e Molise, rinnovato lo scorso 19 aprile, illustrato e discusso da Paola Mirti, in rappresentanza dell’ufficio scolastico regionale del Lazio; Cinzia Scarpari, in rappresentanza del Centro per la Giustizia Minorile per il Lazio, l’Abruzzo e il Molise, e Nicoletta Capelli, in rappresentanza del Garante delle persone private della libertà regione Lazio, Stefano Anastasia.

Tutti i partecipanti hanno sottolineato l’importanza della scuola, perché l’istruzione costituisce sicuramente uno degli elementi fondamentali del trattamento rieducativo nei confronti dei minorenni, dei giovani reclusi e dei giovani autori di reato che stanno scontando una condanna al di fuori del carcere.

L’istruzione, infatti, può portare ad una presa di coscienza e può aiutare il ragazzo ad allontanarsi da

eventuali scelte sbagliate.

Così come è importante attivare qualsiasi tipo di politica e di interventi che possano favorire quella sinergia e l’attuazione delle reti dove tutte le istituzioni sono chiamate a contribuire in quella che è la funzione principe di un sistema chiamato a rieducare: la funzione educante della cittadinanza attiva. All’interno del protocollo è prevista la costituzione di un tavolo tecnico, costituito da due rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale, due del ministero della Giustizia e da sei delle scuole, proprio per programmare, monitorare e organizzare le varie attività a favore dei ragazzi.

I partecipanti hanno lanciato un chiaro messaggio: la scuola è davvero importante per fare una differenza nella vita di tutti. C’è inoltre bisogno di formazione specifica ma, soprattutto, di una formazione che coinvolga anche gli educatori e il personale che lavora con i ragazzi.