Facebook, Myspace, Twitter..sono solo alcuni esempi dei più noti social network diffusi tra giovani e…meno giovani. Ma andiamo per gradi. Cos’è un social network e perchè riscuote un così grande successo? Social network non è nient’altro che una rete sociale, un gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. Una condivisione di interessi che sviluppa così un processo socio-tecnologico, ad oggi sempre più in espansione. Le ragioni di questo successo sono da ricercare: -nella immediatezza con cui si raggiunge una persona anche molto distante da noi per condividere emozioni, ideologie, oltre a specifici interessi o informazioni; -nella possibilità di instaurare con un sempilice click e senza troppi coinvolgimenti personali nuove relazioni, ovvero di creare nuovi scambi anche di natura commerciale ed economica (business), il tutto facilitato dagli strumenti telematici a disposizione della maggior parte della popolazione, giovane e meno giovane che si è adeguata ai nuovi linguaggi di comunicazione! Quello che colpisce in particolar modo è il senso di intimità che si crea nelle relazioni tra i dversi utenti della rete che porta gli utenti medesimi a rivelare informazioni personali con più facilità rispetto alle normali relazioni interpersonali.Ciò dimostra allo stesso tempo che tali rapporti diventano sempre meno selettivi e la scelta delle persone con cui condividere tutto ciò che riguarda la vita privata di ciascuno supera la normale barriera socio-convenzionale. Questa leggerezza di comportaemnti cosa determina in termini di diritto alla riservatezza? Non v’è chi non veda come l’utilizzo di tali strumenti tecnologici innovativi determini una irrimediabile spersonalizzazione dell’identità del singolo che si perde nella sovraesposizione collettiva del proprio IO. Ciò comporta una rinuncia endemica ed implicita al riconoscimento del diritto alla privacy che si manifesta con la totale condivisione sistemica di tutti i singoli momenti della vita personale di ogni individuo con gli altri soggetti presenti nella rete. La necessità di affermarsi ed essere riconosciuti nel gruppo – società come IO pensanti e volitivi, implica l’automatica eliminazione di ogni barriera intimistica che possa ostacolare e/o limitare l’ingresso nella nostra vita da parte di tutti coloro che sono intesi come “altri da me”. I possibili effetti collaterali derivanti dall’uso improprio di tali piattaforme sociali hanno spinto lo stesso Garante della privacy a predisporre delle linee guida a tutela degli utenti della rete.Nel vademecum dell’Autorità i social network sono visti come “piazze virtuali”, ossia deli luoghi in cui ci si ritrova sul web a vivere e condividere parti di vita privata, con filmati, fotografie, pensieri, e tanto altro. A tale riguardo è chiaro il monito dell’Autorità che invita gli utenti della rete ad utilizzare con accortezza , rispetto altrui e buon senso i dati personali da inserire sulle piazze virtuali”.
In particolare due sono le raccomandazioni evidenziate dal Garante:
-l’autotutela (nel senso che ciascuno diventa tutore e difensore della propria privacy evitando di pubblicare informazioni riservate ed importanti);
-il rispetto degli altri (nel senso che ciascuno deve ipotizzare che nell’accesso e nello scambio delle informazioni sulla rete potrebbe violare la privacy di un’altra persona).
E’ interessante rilevare come la stessa Autorità Garante consigli nell’opuscolo redatto sul tema, di individuare come strumento di tutela della privacy l’utilizzo di uno pseudonimo! Rimane dunque rimesso alla discrezionale volontà di ogni singolo quella di riuscire a ricavare degli spazi adeguati nei quali conciliare da un lato la voglia di interagire con un linguaggio comune, semplice ed immediato con gli altri, con quello di tutelare la propria sfera personale.
Claudia Ciriello