di Pietro Colagiovanni
Volendo proseguire la mia personalissima campagna contro il politicamente corretto parlo di uno dei settori dove la sua dittatura è praticamente sovrana: le fonti energetiche. La grancassa mediatica, in nome di una non meglio transizione energetica, ormai ha deciso quale sia il modo unico, inequivocabile, incontrastabile per alimentare la nostra società, sempre più energivora. In particolare la trazione delle automobili con l’energia elettrica è ormai un vero e proprio dogma che nessuno deve osare mettere in dubbio. Un dogma tale che l’Unione Europea, tempio di potere del politicamente corretto (quello della giusta dimensione della vongola, per intenderci) ha deciso che dal 2035 nessuna auto potrà circolare usando i cosiddetti combustibile fossili (diesel e benzina, principalmente). Senza nulla togliere alla necessità di evitare il ricorso ad estrazione di idricarburi questo entusiasmo poer l’elettrico mi pone una serie di interrogativi. Il primo è addirittura banale, Una fetta significativa dell’energia elettrica viene prodotta con l’utilizzo dei carburanti fossili, in media circa il 50%. E allora di grazia che senso ha vietare l’uso diretto dei casrburanti fossili per sostenere una fonte che in una proporzione importante si produce con carburanti fossili? Secondo punto di riflessione. Le cosiddette energie pulite, ossia quelle che fanno a meno dei carburanti fossili sono poi davvero così pulite? Le pale eoliche non hanno un impatto sul paesaggio importante tanto da scatenare proteste in moltissime comunità dove vengono installate. Non solo. Ma le pale eoliche per la loro produzione richiedono processi industriali probabilmente non del tutto ecofriendly e resta il problema del loro smaltimento. Lo stesso, forse anche di più, può valere per i pannelli solari che inoltre nella loro forma estensiva, i cosiddetti campi eolici, consumano una risorsa estremamente preziosa, la terra. Per non parlare delle batterie necessarie per la trazione elettrica degli autoveicoli, la cui costruzione e soprattuto il loro smaltimento pongono delicatissimi problemi di consumo energetico, approvvigionamento e impatto sul territorio. E poi vorrei conoscere l’eventuale impatto di strumenti elettrici così potenti sulla salute umana, specie a livello di esposizione costante a fonti di radiazione. Non sono un esperto ma vorrei che queste domande di buon senso gli esperti me le chiarissero e me le spiegassero anziché affermare pomposamente in televisione che la soluzione è stata apoditticamente trovata. Non me la prendo con la sacrosanta ricerca di soluzione che preservino l’ecosistema, un bene comune cui tutti teniamo, ma me prendo al solito con chi vestito da sacerdote mi dice di avere la verità in tasca senza spiegarmi perchè. E me la prendo soprattutto con questo sistema di informazione, vero pilastro del politicamente corretti che anziché spiegare e approfondire è solo uno strumento di propaganda di quanto di volta in volta deciso in luoghi riservati e fatto passare come verità incontrovertibile, come scienza che non ammette dubbi, come apodittica legge di funzionamento della realtà.