Alle fine è arrivato con qualche momento di sofferenza, casomai imprevisto, ma adesso una città può unirsi nella gioia e nell’entusiasmo.
Il Napoli ha vinto il suo terzo scudetto. Con il secondo intervallo più lungo della storia della A (dopo quello di 41 anni della Roma, tra il 1942 e il 1983). E’ arrivato con l’intera città imbandierata e avvolta nei festoni azzurri, la gente vestita di magliette e sciarpe della squadra, i balconi addobbati a festa, le piazze e i vicoli griffati, i turisti che girano video e fanno foto da consegnare alla storia, lo slogan ricorrente sul film cult di Massimo Troisi (“Ricomincio da tre”) che evidenzia la voglia insaziabile di altre vittorie.
Tra i protagonisti, oltre ai calciatori, non si può fare a meno di nominare il presidente Aurelio De Laurentiis e l’allenatore Luciano Spalletti.
Una stagione iniziata nello scetticismo generale, con tutte le griglie degli esperti che collocavano il “giovane Napoli” al massimo sull’ultimo gradino delle qualificate per la Champions.
Sono stati tutti smentiti in maniera clamorosa.