Lavoratori somministrati, condannati all’inferno del lavoro

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Alfredo Magnifico

Sottopagati attraverso escamotage, ricattabili, super flessibili: la condizione da ex interinali, avere un contratto di somministrazione a volte diventa una condanna.

Precari sempre e per sempre, anche se impiegati da anni in un’azienda che non ritiene vantaggioso assumere i lavoratori direttamente, ma li prende in “prestito” da un’agenzia,  per pagarli meno li sotto-inquadra, fa fare loro meno riposi, cambia i turni, tanto sono ricattabili e quindi non protestano.

Non dovrebbe succedere e invece succede. più spesso di quanto si immagini.

Avere lavoratori in somministrazione ieri era fuori legge, vigeva il divieto di interposizione di manodopera, oggi purtroppo, non è più fuori dalle regole, senza più limiti percentuali, tolti dal governo Berlusconi, che  introdusse  tutta una serie di scappatoie, basta prendere dalle agenzie soggetti svantaggiati: persone under 26 o over 50, oppure stranieri che non hanno un titolo di studio riconosciuto in Europa o Italia.

Perchè un’azienda prende somministrati a tempo lungo, considerato che questi lavoratori costano di più? In teoria devono avere lo stesso trattamento economico dei diretti e in più il datore di lavoro deve pagare l’agenzia, quindi se un dipendente costa 100, un interinale ne costa 120: ai 100 vanno aggiunti 20 per l’agenzia.

Non sembra conveniente, ma nei fatti lo diventa, basta pagarli di meno, ricorrendo a vari escamotage, sotto-inquadrati di uno o due livelli, ogni volta che c’è un cambio turno improvviso li lasciano a casa, e questo erode le ore di retribuzione, che così si riduce, li costringono a prendere ferie, permessi o assenze non retribuite quando fa comodo all’azienda, non fanno fare le 11 ore di riposo previste ma meno, e alla macchina che prevede otto operatori ne mettono cinque.

Questi lavoratori, sono ricattabili perché precari, non protestano, non denunciano infortuni, non si assentano mai. Così, l’imprenditore ha un’azienda che comanda a bacchetta, con una produttività altissima e il vantaggio di avere lavoratori non dipendenti e  super flessibili.

La ditta utilizzatrice non si preoccupa dei suoi somministrati, per cui il lavoratore è dipendente di un’agenzia e quindi la sua situazione non riguarda direttamente la società dove è in missione, fino al punto che ci sono aziende che se ne lavano completamente le mani.

Alfredo Magnifico