Siamo in un’epoca con enormi squilibri economici e sociali, il lusso sfrenato si accompagna alla miseria più nera, da una parte pochi uomini dispongono di un assai ampio potere economico e di decisione, dall’altra molti mancano quasi totalmente della possibilità di agire di propria iniziativa o sotto la propria responsabilità, che spesso vivono in condizioni di vita e di lavoro indegne di una persona umana.
La miseria va combattuta con il creare posti di lavoro veri, e contribuire a dare dignità all’uomo.
In tale contesto, è urgente individuare un’economia adeguata per contribuire a risolvere i grandi contrasti che viviamo a livello mondiale.
Da una parte la brama di lusso e di arricchimento dei potenti, dall’altra la stragrande maggioranza della popolazione è oppressa, affamata e nel bisogno, occorre favorire un cambiamento del contesto in cui viviamo;
In un contesto complesso come quello attuale, caratterizzato da guerre e da crisi ambientale, occorre stravolgere radicalmente rotta, tentando di edificare e proteggere la casa comune, rispettando le forme di vita, interessandoci al bene di tutti e promuovendo la pace.
L’economia, e in generale tutta l’azione umana, si è resa cieca, quando l’economia si trasforma in finanza, tutto diventa liquido o gassoso e finisce che uno non sa quanto c’è qui, quanto c’è lì, quanto c’è là, perché non si tocca ed è tutto gassoso, serve tentare di creare le condizioni per far incontrare economia, umanesimo e religione con finanza.
Le mie origini contadine mi portano ad affermare che la terra, quando è ben coltivata e curata, dà abbondanti frutti, così anche chi ha in mano le redini economico-finanziario e del lavoro sarà capace di pensare di più ai bisognosi; quando impareremo ad anteporre il bene comune al bene individuale; forse solo allora, potremo invertire le azioni pregiudizievoli che stanno preparando un futuro triste per le nuove generazioni.
L’apologo di Menenio Agrippa Lanato del 494 ai plebei in rivolta che per protesta avevano abbandonato la città bassa e occupato il monte sacro dovrebbe essere ancora oggi la strada da seguire. Siamo tutti membri dello stesso corpo e tutti necessari al buon funzionamento del ciclo vitale, occorre creare un’economia che riconcili tra loro tutti i membri delle diverse fasi della produzione, senza che si disprezzino reciprocamente, senza che si creino maggiori ingiustizie o si viva una fredda indifferenza.
La miseria, deve essere combattuta, con buoni strumenti, come la possibilità di creare buoni posti di lavoro, e contribuire così a dare dignità ai lavoratori, operare per trasformare con creatività il volto dell’economia, affinché sia più attenta ai principi etici la sua attività è al servizio dell’essere umano, non solo di pochi, ma di tutti, specialmente dei più poveri.
Alfredo Magnifico