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Misure a sostegno dell’occupazione: le novità introdotte dal D.L. 138/2011

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Il 13 agosto 2011 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 188, il D.L. 138 (manovra-bis) che, tra le varie misure per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, prevede al Titolo III quelle a sostegno dell’occupazione. In particolare, nell’articolo 8 del Decreto (Sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità) viene riconosciuta la piena capacità per i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale, di realizzare specifiche intese finalizzate alla maggiore occupazione, alla qualità dei contratti di lavoro, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitività e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all’avvio di nuove attività. L’articolo 9 modifica l’articolo 5 della legge 12 marzo 1999, n. 68, in materia di diritto al lavoro dei disabili, di collocamento obbligatorio e regime delle compensazioni mentre l’articolo 10 prevede che i Fondi interprofessionali per la formazione continua possano utilizzare parte delle risorse a essi destinati per misure di formazione a favore di apprendisti e collaboratori a progetto. L’articolo successivo si occupa dei livelli di tutela essenziali per l’attivazione dei tirocini prevedendo che, fatta eccezione per i disabili, gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti e i condannati ammessi a misure alternative di detenzione, i tirocini formativi e di orientamento non curriculari non potranno avere una durata superiore a sei mesi, proroghe comprese, e potranno essere promossi unicamente a favore di neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre dodici mesi dal conseguimento dei relativo titolo di studio. Infine l’articolo 12 prevede l’introduzione di due nuovi articoli nel Codice Penale relativi all’Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Studio Cataldi

Lavoro, Cgia Mestre: al rientro dalle ferie 76mila posti in meno

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Nonostante i timidi segnali di ripresa in atto, sul fronte occupazionale c’è il pericolo che al rientro dalle ferie molti operai ed impiegati resteranno senza lavoro. A lanciare l’allarme è la CGIA che ha fatto un’ elaborazione sulle previsioni occupazionali redatte dall’Istat e da Prometeia.

“Nel terzo trimestre di quest’anno – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – stimiamo che potrebbero essere 76.000 i posti di lavoro a rischio in Italia. Un numero preoccupante, anche se inferiore ai 98.000 persi nello stesso trimestre del 2010 e agli 82.000 del 2009. Infatti, le cose, anche se molto lentamente, stanno migliorando. Il tasso di disoccupazione medio nel 2011 si dovrebbe attestare all’8,2%. Rispetto al 2010, la riduzione potrebbe essere dello 0,2%”.

“Con la probabile perdita di questi 76.000 posti di lavoro – prosegue Giuseppe Bortolussi – a pagare il prezzo più alto saranno ancora una volta le fasce più deboli del mercato del lavoro. Mi riferisco ai giovani, alle donne e agli stranieri. Tutte e tre queste categorie hanno raggiunto tassi di disoccupazione molto elevati. I primi il 29,6%, le seconde il 9,6% ed i terzi il 12,1%.”

“Se la crisi economica ha colpito indistintamente tutti – conclude Giuseppe Bortolussi – gli effetti più preoccupanti, però, si sono abbattuti sugli immigrati. La perdita dell’occupazione, infatti, ha compromesso la presenza regolare nel nostro Paese di migliaia e migliaia di persone, con conseguenti ricadute sociali molto negative. Gli extracomunitari, costretti a lavorare per poter essere in regola con il permesso di soggiorno, hanno però dimostrato di essere più dinamici degli altri nella ricerca di un nuovo posto di lavoro, spesso accontentandosi di ricoprire ruoli professionali di bassa qualifica. Alla luce di questa situazione, è necessario rivedere al ribasso il numero dei nuovi ingressi, privilegiando il reinserimento nel mercato del lavoro degli stranieri che da anni sono presenti nel nostro territorio”.

Fisco: 7 parrucchieri su 10 senza ricevuta

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Parrucchieri, Estetica e Solarium: niente scontrino in 7 casi su 10. E’ questa la sintesi della nuova inchiesta condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto di “Contribuenti.it Magazine” dell’Associazione Contribuenti Italiani, presentata oggi in anteprima a Portoferraio (Isola d’Elba).
“Nei principali Centri Commerciali, il 69,3% delle boutique di Parrucchieri, Estetica e Solarium non rilascia la ricevuta fiscale” – denuncia Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – “Siamo pronti a stipulare un patto col governo per stroncare l’evasione mediante l’uso della ricevuta fiscale gratta e vinci ed il pagamento con carte di credito o bancomat”.
Su 36 accessi effettuati dagli Angeli del Fisco, durante la settimana di fer ragosto (10-17 agosto), ben 25 sono stati gli esercenti che non hanno emesso la regolare ricevuta fiscale.
Numerosi sono i clienti che, all’atto del pagamento in contanti, si sono ritrovati tra le mani “conti di prova” anziché ricevute fiscali.
“L’evasione fiscale è ancora lo sport più praticato dagli italiani – continua Carlomagno – Nelle discussioni di tutti i giorni, supera finanche il calcio. Per combattere l’evasione fiscale, ma anche per rilanciare i consumi, l’idea della ricevuta gratta e vinci può funzionare. Chiediamo che venga istituito subito insieme agli uffici mobili della Guardia di Finanza nei centri commerciali”.
Secondo i dati diffusi oggi a Portoferraio da Lo Sportello del Contribuente, 7 italiani su 10 chiedono più rigore nella lotta all’evasione fiscale: il 76% del campione giudica ancora insufficiente l’impegno del Governo nella lotta all’evasione fiscale, definendolo “poco” (45%) o “per niente efficace” (31%).

Lucca: alluvione 2009, in arrivo il pagamento della terza trance di contributi

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Da Lunedì 22 agosto sono in pagamento la terza trance dei contributi per i cittadini che furono vittime dell’alluvione del Natale 2009, causata dalla rottura degli argini del fiume Serchio.
“Ad essere interessati – spiega il sindaco Mauro Favilla – questa volta sono i cittadini che hanno presentato le fatture per i lavori, necessari al ripristino delle abitazioni, ultimati entro il 31 marzo 2011. Si tratta di una terza trance di liquidazioni, infatti i primi contributi hanno iniziato ad arrivare a Maggio, grazie al forte interessamento del governo e soprattutto al grande lavoro svolto dalla Protezione civile comunale che ha seguito quasi 900 famiglie, complessivamente, nelle pratiche per le richieste danni. Un ringraziamento va anche a Marco Chiari e a Stefano Pierini che hanno seguito quando erano assessori tutta la questione dei rimborsi sin dai primi momenti del 2009.
Nei gironi scorsi è stata inviata a tutti gli aventi diritto, una lettera raccomandata con indicate le modalità di riscossione del contributo spettante, mediante il ritiro di un assegno circolare nominativo  alla tesoreria comunale del Comune di Lucca presso la Cassa di Risparmio di Lucca con sede in piazza San Giusto”.
Per coloro che invece hanno già ottenuto l’anticipo del contributo  per effettuare i lavori, è necessario rendicontare gli stessi con le fatture, entro il mese di settembre contrariamente a quanto in origine comunicato. Questo a seguito di specifica disposizione Ministeriale e Regionale ai fini della chiusura della gestione commissariale entro l’anno 2011. Anche in questo caso, comunque sarà comunicato direttamente con lettera raccomandata  agli interessati la data esatta di scadenza della presentazione delle fatture.

Aosta, dal 25 agosto sconti e offerte della campagna “Io centro”

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A partire da giovedì prossimo 25 agosto e fino a mercoledì 7 settembre, saranno in vigore negli esercizi aderenti gli sconti e le offerte rientranti nella campagna “Io Centro”. Si ricorda che l’iniziativa, avviata nel 2009, è volta sia a rilanciare il settore del commercio sia ad agevolare gli acquisti delle famiglie negli ultimi sette giorni del mese e nei primi sette giorni del mese successivo (quelli più difficili per far quadrare il bilancio familiare), con sconti o promozioni sui prodotti in vendita nei negozi ed offerte di servizi e prestazioni a tariffa ridotta, da parte di artigiani e liberi professionisti.
La campagna sarà in vigore fino al mese di marzo 2012, ad esclusione dei mesi di dicembre (concomitante con le festività natalizie) e gennaio (periodo, come quello di luglio già trascorso, corrispondente alla massima adesione durante le vendite di fine stagione). Possono aderire volontariamente alla campagna – sottoscrivendo un modulo di adesione,
con cui si accetta lo specifico disciplinare adottato dall’Amministrazione comunale – imprese commerciali, pubblici esercizi, imprese artigianali, aziende agricole e agriturismo (esclusivamente per il servizio di somministrazione di alimenti e bevande).
Gli esercizi aderenti, peraltro, sono facilmente riconoscibili dalla vetrofania di colore fucsia che riporta il nome della campagna. All’interno, poi, i cittadini troveranno una lavagnetta dove saranno indicati gli sconti e le offerte in vigore in quella particolare attività.
Tutta la documentazione inerente alla campagna, compreso l’elenco degli esercizi aderenti, è reperibile sul sito Internet comunale nella homepage (pulsante “Modulistica”, “Area A5 – Attività produttive – Sport – Servizi demografici) oppure direttamente all’indirizzo www.comune.aosta.it/it/citta-/comunicazione/modulistica/io_centro.

Cosenza, continua la Transumanze- Sila Festival

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Dopo lo straordinario successo delle prime giornate, tutte dedicate al mondo dei cavalli con il 33° Concorso Ippico Nazionale A* di Salto Ostacoli e le esibizioni dei “Peperoncini del Centro Equestre Rendese” in sella ai pony, Transumanze- Sila Festival, la grande kermesse che per volontà della Provincia e del suo Presidente Mario Oliverio rende protagonista l’altopiano, si sposta da Camigliatello a Lorica. Nella giornata di Lunedì 22 agosto due, gli appuntamenti che non mancheranno di attrarre: la Corsa dei Laghi e Vaghe Stelle della Sila.
Il primo, è un evento organizzato dalla Provincia con la collaborazione tecnica dell’ASD Cosenza K2.
Si tratta di una gara podistica di otto chilometri inserita anche quest’anno, come quello passato, nel calendario regionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera.
Il percorso si snoderà lungo il tratto di strada che costeggia il lago Arvo e la strada nazionale 108 bis per Lorica, per un totale di 2 Km da percorrere 4 volte.
Attesi allo start Maurizio Leone, Campione Italiano di Corsa Campestre 2005 e Azzurro di Atletica Leggera ed i più promettenti corridori dell’atletica calabrese, quali il lametino Antonio Guzzi, il cosentino Marco Barbusco.
Tra i partecipanti anche i tanti master calabresi tesserati per le società più titolate della regione, tra cui spicca l’Hobby Marathon Catanzaro più volte campione d’Italia sulla distanza dei 21Km; la Libertas Lamezia; la Marathon Cosenza; la Violetta Club e la Crisal Soverato.
Il ritrovo degli atleti è previsto nello spiazzo antistante il lago Arvo, alle 16,00.
Info su cs361@fidal.it

A seguire, nella serata, dalle 22,30, con punto di ritrovo sul lago Arvo, Vaghe Stelle della Sila.
L’iniziativa è rivolta a chiunque abbia alzato lo sguardo al cielo, chiedendosi della sua natura misteriosa, ed a coloro che non hanno modo di approfondirne gli aspetti.
Conoscenza del cielo nei suoi molteplici aspetti, osservazione sia ad occhio nudo che mediante l’uso di idonea strumentazione ottica, saranno al centro delle bella iniziativa curata dal Gruppo Astrofilo Menkalinan.
Si comincerà con la lettura del cielo, coordinata da un narratore che, guidando lo sguardo dei partecipanti con un fascio laser visibile a notevole distanza, descriverà le costellazioni ed i miti (in particolare quelli inerenti alla cultura greco-romana) ad esse correlati, senza trascurare gli elementari aspetti riguardanti le leggi che regolano i movimenti degli astri. Verranno dunque presentate le costellazioni, comprese, naturalmente, quelle zodiacali, spiegando la loro origine, la composizione, i nomi delle stelle che ne fanno parte e le loro caratteristiche principali. Contemporaneamente saranno mostrate, attraverso gli strumenti ottici, nebulose, ammassi stellari e pianeti, in contemporanea alla spiegazione dei più svariati “perché” proposti dagli spettatori, i veri protagonisti degli eventi da programmare.
Nelle serata, che si replicherà il 29 agosto a Camigliatello, saranno presenti telescopi di varia potenza.

Competenza territoriale nell’accertamento degli obblighi fiscali

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In tema di accertamento degli obblighi fiscali (controllo delle dichiarazioni, vigilanza sull’osservanza degli obblighi contabili, irrogazione di pene pecuniarie per le violazioni sanzionate penalmente) la competenza spetta all’ufficio delle Entrate nella cui circoscrizione è stabilito il domicilio fiscale del soggetto obbligato alla dichiarazione alla data in cui questa è stata o avrebbe dovuto essere presentata.

Fisco Oggi

Lucca: agevolazioni per le famiglie che accolgono un malato psichiatrico

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Il vicesindaco Angelo Monticelli, con delega alle politiche sociali, ha ricevuto una rappresentanza di alcune famiglie affidatarie di persone affette da disturbi mentali, accompagnate dallo psichiatra Enrico Marchi, direttore del Centro di Salute Mentale di Lucca, che hanno voluto ringraziare l’amministrazione per il forte impegno dimostrato nel sostenere il progetto di affido e, soprattutto, per le importanti agevolazioni che l’amministrazione ha appena approvato.
“Nel bilancio di previsione 2011 – spiega il vicesindaco Monticeli – approvato in consiglio comunale è stata inserita una specifica che viene incontro alle richieste di queste famiglie che svolgono nella nostra città un importante opera a fine sociale e di volontariato. Di fatto i malati psichiatri accolti nelle famiglie saranno esclusi dal conteggio della Tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, che viene calcolata sulla base del numero di persone che compongono il nucleo familiare”.
“Da anni – come spiega il dottor Marchi – a Lucca si è dato vita ad un progetto preso ad esempio anche a livello nazionale, che ha dato risultati sorprendenti, con un grandissimo miglioramento della qualità della vita dei pazienti che, reinseriti in un ambito affettivo familiare, ritrovano una dimensione più umana e progrediscono anche sotto il profilo medico, richiedendo meno cure. Questo progetto, che ha trovato sostegno presso l’amministrazione comunale lucchese, dal 1995 ad oggi si è occupato di oltre 90 casi, numeri davvero importanti senza precedenti sul piano nazionale: oggi sono ben 42 i pazienti ospitati in ambito familiare che hanno detto addio a casa di cure e strutture ospedaliere”.
Doppio il servizio che viene reso alla comunità: da una parte l’Asl risparmia fino al 40% di risorse rispetto al ricovero in struttura, mentre i pazienti migliorano notevolmente, dall’altra anche le famiglie affidatarie, sulla base di un affido a tempo pieno oppure a tempo parziale, si vedono riconosciuto un contributo che va da 250 a 1.200 euro mensili circa.
“L’esperienza è impegnativa – hanno raccontato i rappresentanti della famiglie affidatarie al vicesindaco Monticelli –, richiede certo dei sacrifici ma è anche gratificante. Soprattutto non veniamo mai lasciati soli, perché l’Asl ci ha affianco un gruppo di esperti medici e personale socio sanitario che ci aiutano fattivamente. Ringraziamo ancora il vicesindaco Monticelli, il sindaco Favilla e l’amministrazione comunale per averci fatto ottenere questo importante sgravio che ci viene veramente incontro, anche perché  l’impegno viene assunto con vero spirito di volontariato”.
“Questo progetto – conclude il vice sindaco Monticelli – dimostra a tutti gli effetti gli importanti risultati che si possono ottenere con la collaborazione, in questo caso fra amministrazione comunale, Azienda Usl e cittadini. Mi auguro che ancora nuove famiglie vogliano avvicinarsi a questo progetto”.
Per informazione ci si può rivolgere al Centro di salute mentale 0583/ 449600 -01.

Vibo Valentia: adesione senza precedenti contro l’abolizione dei confini vibonesi

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La sala consiliare gremita, i sindaci vibonesi con la fascia tricolore seduti nelle prime file, il presidente della Provincia di Crotone, gli ex presidenti di quella di Vibo, parlamentari e consiglieri regionali, il vescovo, sindacalisti e rappresentanze del mondo produttivo.
C’erano tutti, o quasi, al Consiglio provinciale di Vibo Valentia, convocato in sessione straordinaria e aperta per approvare un documento di censura contro la norma inserita nella manovra economica di Ferragosto che prevede l’abolizione delle province con meno di 300mila abitanti o con un superficie inferiore a 3mila chilometri quadrati.
Promossa dal presidente della giunta Francesco De Nisi e condivisa da tutti i gruppi consiliari, la seduta aveva lo stesso ordine del giorno del Consiglio provinciale tenutosi ieri a Crotone, l’altra provincia calabrese che rischia la cancellazione.
In apertura del lavori il presidente dell’Assemblea, Giuseppe Barilaro, ha letto il documento sottoscritto insieme a De Nisi e poi approvato all’unanimità dall’Assemblea dopo circa 4 ore di confronto, caratterizzato da toni bipartisan e orientato verso una sonora bocciatura del provvedimento deciso dal governo e attualmente all’attenzione delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, che si riuniranno lunedì per il primo esame della manovra.

Nella sua esposizione, Barilaro ha prima ricordato le motivazioni che hanno portato nel ’92 alla costituzione della Provincia di Vibo Valentia, per poi mettere l’accento sugli effetti negativi che la soppressione dell’Ente potrebbe innescare: «Se ciò si verificasse, il nostro territorio, che conta circa 170.000 abitanti, tornerebbe nei confini provinciali di Catanzaro, riportando indietro il calendario a un’epoca in cui il Vibonese viveva una condizione di forte marginalità istituzionale, aggravata da un’annosa carenza di servizi primari, dalla precarietà della rete viaria e dalla lontananza logistica dal capoluogo calabrese, di cui era in sostanza l’estrema e dimenticata periferia».
La cancellazione, è stato ricordato, comporterebbe anche la contestuale soppressione di presìdi istituzionali che sussistono soltanto su base provinciale – come Prefettura, Questura, Comandi provinciali dei Carabinieri, della Guardia di finanza, del Corpo forestale, dei Vigili del fuoco, Agenzia delle entrate e Azienda sanitaria provinciale – innescando così inevitabili «effetti depressivi sull’economia locale e sull’occupazione, colpendo in particolar modo il mercato immobiliare e il commercio».
Da qui, la decisione del Consiglio di impegnarsi «a promuovere e adottare tutte le iniziative che verranno ritenute opportune per salvaguardare l’Ente e le sue prerogative amministrative».
Concetti ribaditi nel corso dei vari interventi, a cominciare da quello del presidente De Nisi, che ha sottolineato come la soppressione delle Province «pregiudichi nei territorio più piccoli e marginalizzati ogni prospettiva di sviluppo». «Cancellare questi Enti non significa fare la guerra alla casta – ha continuato -, ma annientare l’identità dei territori, assecondando una spinta populista e demagogica che non si traduce in un reale risparmio per lo Stato, bensì soltanto in gravi disagi per i cittadini». De Nisi, dunque, ha auspicato una sollevazione unanime da parte delle province a rischio di soppressione, «affinché si possa agire insieme contro questo provvedimento». Parole confermate a margine del Consiglio provinciale, quando il presidente vibonese ha annunciato l’intenzione di promuovere la costituzione di un coordinamento nazionale delle Province a rischio soppressione. «Mi sono già attivato per contattare tutti i presidenti delle Amministrazioni coinvolte – ha spiegato al termine della seduta – al fine di organizzare un’incontro a Roma, nella sede dell’Upi, nei primi giorni della prossima settimana».
Dopo De Nisi è stata la volta del presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, che ha sottolineato innanzitutto la massiccia partecipazione all’Assemblea, lodando in particolare i sindaci che ha definito «veri eroi, antitesi dell’antipolitica, per le enormi difficoltà che quotidianamente devono affrontare». «Questa non è una battaglia ideologica – ha continuato Zurlo -, perché sebbene sia di centrodestra, non posso condividere una politica fatta a colpi di spot che non affronta la sostanza delle cose. Le Province possono anche essere abolite, come chiedono tutti i partiti dell’arco parlamentare, ma non in questo modo, senza cioè una riforma costituzionale che ristrutturi l’articolazione dello Stato».
Di necessarie modifiche alla Costituzione ha parlato anche l’ex senatore Antonino Murmura, padre fondatore della Provincia di Vibo Valentia, tra i più conviti oppositori alla sua cancellazione. «Ancora una volta la legalità costituzionale viene stuprata e calpesta – ha affermato -, perché le Province non possono essere eliminate con legge ordinaria». Murmura ha quindi esortato la Regione a prendere posizione, promuovendo un ricorso costituzionale, ed i Consigli comunali a deliberare in maniera esplicita contro l’abolizione.
Una battaglia difficile che però, secondo Enzo Romeo, primo presidente della Provincia vibonese, si può vincere recuperando «l’entusiasmo degli anni ’90, quando l’Ente fu costituito e cominciò ad operare, a patto di superare gli steccati ideologici e agire insieme, imparando da questa esperienza che uniti si può fare meglio e di più».
Contrario alla cancellazione dei confini provinciali anche il vescovo di Mileto, Luigi Renzo, che ha però invitato a riflettere attentamente sulle difficoltà di questo momento storico, «perché è vero che piccoli Comuni e Province devono continuare ad esistere, ma non si possono ignorare le esigenze di bilancio dello Stato e dunque occorre tagliere i costi della politica, cominciando, ad esempio, dagli stipendi dei consiglieri regionali».
Di «un Governo che naviga a vista, pronto ad ogni furbata per salvare le Province amiche», ha parlato il consigliere regionale Bruno Censore, che si è però detto ottimista sull’esito finale «perché questo provvedimento chiaramente iniquo non supererà l’esame del Parlamento». Censore ha poi rimarcato il silenzio del presidente della Regione sulla questione, annunciando l’intenzione di promuovere una seduta del Consiglio regionale ad hoc.
Critico anche il senatore Francesco Bevilacqua, che ha annunciato la presentazione di un emendamento che preveda l’abolizione di tutte le Province. «Se però la norma dovesse restare quella attuale, voterò contro, a patto che sulla manovra non venga posta la fiducia», ha precisato, suscitando il palese dissenso del pubblico.
Contro «la confusione istituzionale generata da questo provvedimento, che non riassegna le competenze delle Province che verrebbero abolite», ha puntato il dito l’ex parlamentare Michele Ranieli, mentre il vice presidente della commissione Bilancio della Camera, Roberto Occhiuto si è impegnato a difendere le Province nel corso del confronto parlamentare. «Va comunque detto – ha continuato Occhiuto – che i livelli di governo in Italia sono troppi e vanno diminuiti, cominciando dalle Regioni, che da quando esistono hanno determinato un incremento pauroso del debito pubblico».
È stata poi la volta del consigliere regionale ed ex presidente della Provincia Gaetano Bruni, che dopo aver definito la soppressione «un imbroglio ai danni dei cittadini, perché non c’è risparmio ma soltanto disagi», ha lanciato una forte provocazione, molto apprezzata dall’auditorio: «Se il Parlamento non cambierà la decisione del Governo dovremmo per protesta dimetterci in massa, senza eccezioni». «Tutti i partiti sono a favore dell’abolizione delle Province – ha aggiunto Bruni – quindi il problema è politico e va affrontato all’interno dei nostri stessi partiti». Anche Bruni, inoltre, si è detto intenzionato a promuovere la convocazione di un Consiglio regionale che affronti la questione ed esprima il proprio orientamento.
«Di provvedimento insensato», ha parlato il sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino, mentre l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino ha auspicato un movimento di massa di protesta animato dai cittadini.
«Fare fronte comune» è anche la ricetta dell’ex parlamentare Romano Carratelli, mentre per l’onorevole Nicodemo Oliverio, «questa è una battaglia di civiltà per tutti i calabresi».
Contro il pericolo che la provincia vibonese si divida e una parte venga annessa a Catanzaro mentre l’altra a Reggio Calabria, ha messo in guardia il consigliere regionale Nazzareno Salerno, che ha esortato ad essere pronti a limitare i danni, nel caso in cui la cancellazione passasse indenne l’esame del Parlamento.
Infine, l’onorevole Mario Tassone ha stigmatizzato fortemente la nuova manovra economica, «perché – ha detto – prevede soltanto tasse e nessuna riforma strutturale».

Servizi INPS Online: certificati di malattia dei dipendenti

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FOTO DI REPERTORIO

Certificati di malattia telematici per dipendenti di imprese private: conto alla rovescia per l’entrata in vigore il 13 settembre 2011 a pieno regime: da quel momento, il datore non può più richiedere l’inoltro per raccomandata degli attestati di malattia cartacei ma dovrà utilizzare i servizi INPS online.
Da settembre le aziende dovranno consultare online gli attestati di malattia dei propri dipendenti, rilasciati dal medico il formato elettronico e caricati sul sito dell’Ente, sempre più fulcro attivo per i Servizi INPS online.
Per accedere al servizio INPS “Consultazione attestati di malattia”, è necessario inserire il Codice Fiscale e il PIN. Una volta entrati, si effettua la ricerca per Codice fiscale e numero di certificato.
In alternativa alla consultazione web (previo accesso con PIN dispositivo), le imprese-datori di lavoro potranno richiedere all’INPS l’invio dei certificati per email alla propria casella PEC (posta elettronica certificata).
Per quanto concerne le disposizioni contrattuali, resta invariata la disciplina in materia di malattia del lavoratore (obbligo di tempestiva comunicazione dell’assenza e di variazione del domicilio per le ispezioni), mentre è introdotto l’obbligo per il lavoratore di comunicare al datore di lavoro il numero di protocollo identificativo del certificato inviato dal medico per via telematica (anche tramite email o SMS).
Fonte: www.pmi.it