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Sanità: piani di rientro, ministero su debiti 2009 di alcune Regioni

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Il ministero della Sanità ha reso noto – tramite un comunicato stampa – di aver provveduto al ripiano dei deficit sanitari 2009 di alcune regioni (Calabria Lazio, Molise e Campania) attraverso i fondi Fas (fondi per le aree sottoutilizzate).
Si riporta di seguito il testo del comunicato del Ministero della Salute
Situazione delle Regioni in Piano di rientro dal deficit sanitari
Nei giorni 23 e 24 marzo 2010 si è tenuta presso il Ministero dell’economia e delle finanze una sessione di verifica con le Regioni impegnate nei Piani di rientro potenzialmente interessate all’applicazione della nuova disposizione normativa (scaturita da quanto previsto dal nuovo Patto per la salute ) relativa alla possibilità, straordinariamente concessa a queste Regioni, di utilizzare i fondi FAS per ripianare eventuali disavanzi di gestione 2009 , in modo da poter evitare il ricorso ad un ulteriore inasprimento dell’aliquota regionale IRPEF e della maggiorazione regionale IRAP.
Tale verifica ha riguardato le regioni Calabria Lazio, Molise e Campania. Sono state anche verificate le regioni Sicilia e Sardegna, interessate però solo alla verifica finale del loro Piano di rientro 2007-2009.
I risultati dettagliati di tali verifiche saranno resi disponibili nei prossimi giorni .
In attesa di tali risultanze il Ministero della salute ritiene di dover evidenziare alcune linee di tendenza.
RICORSO AI FONDI FAS PER RIPIANARE I DISAVANZI 2009
Le Regioni interessate a tale ricorso sono risultate essere la Calabria, il Lazio, la Campania ed il Molise
CALABRIA
La Regione presenta per l’anno 2009 un risultato di gestione negativo di circa 120 ml di euro che, tenendo conto del ribaltamento su tale anno dei risultati negativi degli anni precedenti 2006, 2007 e 2008, porta ad un complessivo disavanzo 2009 di circa 1.000 mln di euro. In questa situazione, non essendo plausibile l’ipotesi di rinvenire nel bilancio regionale altre risorse, bisognerà ricorrere ai Fondi FAS per circa 1.000 milioni di euro per assicurare la necessaria copertura senza la quale scatterebbe il forte inasprimento della fiscalità regionale aggiuntiva.
Per quanto attiene all’andamento del Piano di rientro, si sono registrati ritardi, in particolare per la riorganizzazione della rete ospedaliera e il controllo della spesa farmaceutica e un’incompleta adozione dei provvedimenti previsti alle relative scadenze, compresa la regolarizzazione di alcune situazioni atipiche come quella della Fondazione Tommaso Campanella.
LAZIO
La Regione per l’anno 2009 presenta un risultato di gestione negativo di circa 1.400 mln. di euro, che, sommato al trascinamento di una perdita 2008 di circa 180 mln., porta ad un totale di disavanzo da coprire di circa 1.600 mln di euro, che, dopo le coperture straordinarie derivanti dalla fiscalità aggiuntiva regionale e dal fondo transitorio e da risorse regionali, comporta un disavanzo di gestione 2009 di circa 420 mln. di euro. Non essendo plausibile l’ipotesi di rinvenire nel bilancio regionale altre risorse, bisognerà ricorrere ai Fondi FAS per circa 420 milioni di euro per assicurare la necessaria copertura senza la quale scatterebbe il forte inasprimento della fiscalità regionale aggiuntiva.
Relativamente alla complessiva verifica di attuazione del PdR è emerso che la gestione commissariale governativa ha messo in essere una serie di positive iniziative che ha portato ad una migliorata capacità di gestione del complesso servizio sanitario regionale. Grazie a questa gestione è stato possibile erogare una quota di 70 milioni di euro (pari a circa il 10% del totale erogabile). Rimangono tuttavia da sciogliere ed affrontare sul piano operativo i principali nodi strutturali che riguardano le grandi tematiche: protocolli d’Intesa con le Università, la mancata contrattualizzazione delle prestazioni e delle funzioni erogate dagli ospedali classificati e dagli IRCCS privati, la riorganizzazione della rete ospedaliera, il ritardo che si registra nel processo di accreditamento definitivo.
MOLISE
La Regione per l’anno 2009 presenta un risultato di gestione negativo al IV trimestre di circa 80 mln. di euro, che sommato al trascinamento di una perdita 2008 di circa 30 mln., porta ad un totale di disavanzo da coprire di circa 110 mln di euro che, dopo le coperture straordinarie derivanti dalla fiscalità aggiuntiva regionale e dal fondo transitorio, comporta un disavanzo di gestione 2009 di circa 67 mln. di euro. Non essendo plausibile l’ipotesi di rinvenire nel bilancio regionale altre risorse, bisognerà ricorrere ai Fondi FAS per circa 67 milioni di euro per assicurare la necessaria copertura senza la quale scatterebbe il forte inasprimento della fiscalità regionale aggiuntiva.
Relativamente alla complessiva verifica di attuazione del PdR è emerso che la Regione non risulta aver adottato i provvedimenti di risanamento del SSR, in particolare per la mancata adozione dell’atto aziendale, la mancata riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, per la gestione dei rapporti con l’IRCCS Neuromed e Cattolica, per la riorganizzazione della rete laboratoristica.
CAMPANIA
La Regione per l’anno 2009 presenta un risultato di gestione negativo di circa 770 mln. di euro, che sommato al trascinamento di una perdita 2008 di circa 223 mln., porta ad un totale di disavanzo da coprire di circa 1.000 mln di euro che, dopo le coperture straordinarie derivanti dalla fiscalità aggiuntiva regionale e dal fondo transitorio, comporta un disavanzo di gestione 2009 di circa 500 mln. di euro. Ciò significa, che essendo non plausibile l’ipotesi di rinvenire nel bilancio regionale altre risorse, bisognerà ricorrere ai Fondi FAS per circa 500 milioni di euro per assicurare la necessaria copertura senza la quale scatterebbe il forte inasprimento della fiscalità regionale aggiuntiva.
Per quanto attiene all’andamento del Piano di rientro, si è registrata la conferma dei ritardi che hanno portato al commissariamento della Regione. Si registrano ritardi nella riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete laboratoristica, della rete territoriale, nella stesura dei protocolli d’intesa con le università. Una cospicua serie di provvedimenti adottati dalla gestione commissariale Commissario nei mesi di febbraio e marzo non sono ritenuti valutabili in questa sessione in quanto trasmessi solo poche ore prima della riunione di verifica.
VERIFICHE FINALI DEI PIANI DI RIENTRO
Erano interessate la Sicilia e la Sardegna .
SICILIA
La Regione per l’anno 2009 presenta come risultato di gestione, dopo le coperture straordinarie derivanti dalla fiscalità aggiuntiva regionale e dal fondo transitorio, un avanzo di gestione di circa 26 ml di euro.
L’esito della riunione di verifica con la Regione Siciliana è risultato parzialmente positivo in ordine alle prescrizioni indicate nei verbali delle precedenti sedute di verifica, relativamente alle scadenze del 31 luglio e del 30 settembre. Ciò ha consentito di prospettare la erogabilità di 445 mln di euro di quote premiali, mentre restano da erogare circa 500 mln di euro
Relativamente alla complessiva verifica di attuazione del PdR si è convenuto che la Regione ha messo in essere vari provvedimenti per il risanamento del SSR (in particolare per la riorganizzazione della rete ospedaliera, per il potenziamento della risposta territoriale e per la riorganizzazione del sistema 118) Tali interventi per quanto giudicati efficaci nella loro impostazione, sono ancora solo molto parzialmente realizzati. Pertanto il PdR non può considerarsi pienamente attuato.
La Regione ha chiesto, grazie ad una apposita norma legislativa nazionale da emanarsi, di poter prorogare i tempi di attuazione e completamento del PdR mettendo in evidenza che lo stesso è partito con un anno e mezzo di ritardo dalla formalizzazione dell’Accordo, solo dopo l’insediamento della nuova Giunta.
SARDEGNA
La verifica annuale ha dato esito negativo. Tavolo e Comitato hanno valutato che la Regione Sardegna dopo aver presentato a consuntivo 2008 un disavanzo non coperto di circa 75 mln di euro, ha presentato al IV trimestre un disavanzo non coperto di circa 225 mln di euro per l’anno 2009. La Regione ha comunicato di aver disposto una adeguata manovra di bilancio per assicurare la necessaria copertura.
La Regione non risulta aver adottato i provvedimenti di risanamento del SSR, in particolare per la riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, della razionalizzazione dell’acquisto dei beni e servizi. Pertanto la verifica di questa sessione, che si è configurata come ultima verifica sul piano di rientro, non è stata positiva. La Regione per poter accedere all’ulteriore tranche dei finanziamenti non erogato dovrebbe , entro la fina dell’anno 2010, dar seguito a quanto previsto nel Piano di rientro, in particolare promuovendo il risanamento del SSR in quei settori da razionalizzare, come la rete ospedaliera e territoriale, l’acquisto di beni e servizi e di prestazioni da privato, la spesa farmaceutica.
http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2010-03-25&newsletter_numero=1545#art6

Corte Ue, per la deduzione fiscale l’orario non può discriminare

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È la conclusione a cui sono pervenuti gli eurogiudici con la sentenza pronunciata nel procedimento C-440/2008
La controversia, approdata dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, riguarda un contribuente residente in Germania che gestisce un’impresa nel settore della serricoltura e ha costituto nei Paesi Bassi una struttura stabile in cui sono coltivate piante.
Analisi della normativa nazionale
La legge olandese in materia di imposta sul reddito assoggetta a imposta le persone fisiche che pur non risiedendo nei Paesi Bassi, vi percepiscono redditi. La base imponibile per calcolare l’imposta è costituita dall’utile ottenuto dal contribuente in qualità di imprenditore, ridotto della deduzione in favore dei lavoratori autonomi. La deduzione è soggetta al rispetto di un criterio “orario”. Tale criterio corrisponde alla realizzazione durante l’anno civile di un quantitativo di ore di lavoro (pari ad almeno 1.225 annue) in favore di una o più imprese dalle quali l’imprenditore realizza un utile. A tale proposito, con particolare riferimento al caso di specie, per valutare se un contribuente non residente soddisfi tale criterio, sono prese in considerazione esclusivamente le ore dedicate ad attività di una parte di impresa gestita in una struttura stabile nei Paesi Bassi. Tuttavia, per evitare gli effetti discriminatori di tale previsione, il contribuente non residente assoggettato al sistema impositivo di un altro Paese membro in cui risiede può optare per il regime applicabile ai contribuenti residenti (cd. opzione di equiparazione). La disposizione che disciplina tale ipotesi non richiede che il reddito prodotto dal contribuente non residente sia interamente o quasi interamente realizzato nei Paesi Bassi.
Le origini della controversia
Con riferimento al caso di specie l’Amministrazione fiscale olandese ha ritenuto che il contribuente non abbia soddisfatto il richiamato criterio orario, posto che egli ha effettuato per la sua impresa un monte orario superiore alle 1.225 ore richieste dalla norma, mentre nei Paesi Bassi ha realizzato per detta struttura meno di 1.225 ore di lavoro.
La riportata normativa interna sembra pertanto presentare profili discriminatori. La magistratura olandese posta dinanzi al problema, ha sollevato questione la pregiudiziale dinanzi alla Corte di Giustizia, rilevando che il limite posto a carico del contribuente non residente in ordine al diritto di deduzione previsto in favore dei lavoratori autonomi, possa dar luogo a un contrasto tra la normativa di diritto olandese e l’articolo 43 del Trattato CE (ora 49).
Detta disposizione comunitaria prevede che “…le restrizioni alla libertà di stabilimento dei cittadini di uno Stato membro nel territorio di un altro Stato membro vengono vietate. Tale divieto si estende altresì alle restrizioni relative all’apertura di agenzie, succursali o filiali, da parte dei cittadini di uno Stato membro stabiliti sul territorio di un altro Stato membro. La libertà di stabilimento importa l’accesso alle attività autonome e al loro esercizio, nonché la costituzione e la gestione di imprese…alle condizioni definite dalla legislazione del paese di stabilimento nei confronti dei propri cittadini…”.
La Corte di Cassazione olandese pertanto ha sottoposto alla Corte di Giustizia CE la seguente questione pregiudiziale: “se l’articolo 43 CE debba essere interpretato nel senso che non osta all’applicazione di una disposizione del diritto tributario di uno stato membro ai profitti realizzati da un cittadino di un altro Stato membro (soggetto passivo straniero) in una parte della sua impresa situata nel primo stato membro, qualora siffatta disposizione, interpretata in un determinato modo, operi una distinzione incompatibile con l’articolo 43 CE tra i soggetti passivi nazionali e quelli stranieri, ma abbia conferito al soggetto passivo straniero la possibilità di scegliere di essere trattato come un soggetto passivo nazionale, possibilità di cui questi non si è avvalso per motivi personali”.
La posizione della Corte di giustizia
La Corte è stata chiamata a pronunciarsi sul presunto contrasto tra la normativa olandese e quella comunitaria, a prescindere dalla circostanza che i potenziali effetti discriminatori si possano evitare mediante l’esercizio della cd. opzione di equiparazione.
Pertanto, rileva la Corte, l’enunciato criterio orario, nella previsione di un trattamento differenziato tra cittadini residenti e non residenti rischia di operare principalmente a detrimento di cittadini di altri Stati membri, poiché i non residenti in gran parte dei casi non sono nemmeno cittadini nazionali. Vero è che, con riferimento alle controversie sorte in relazione alla tassazione dei redditi delle persone fisiche, la Corte di Giustizia ha ammesso che la situazione dei residenti e quella dei non residenti in un determinato Stato membro non sono in via generale analoghe, dato che presentano differenze oggettive per la fonte dei redditi e la capacità contributiva personale.
Tuttavia, in presenza di una disciplina che stabilisca la concessione di un vantaggio fiscale esclusivamente a favore di residenti, rifiutandola ai non residenti, tale disparità di trattamento può integrare una vera e propria discriminazione in contrasto con la disciplina contenuta nel Trattato Ue, laddove non sussista un’obiettiva diversità di situazione tale da giustificare la disparità di trattamento tra le categorie di contribuenti.
Come rilevato dal giudice del rinvio, la deduzione prevista a favore di lavoratori autonomi non è collegata alla capacità personale dei contribuenti, quanto alla natura dell’attività svolta. Infatti, tale deduzione viene concessa a quei contribuenti imprenditori la cui attività imprenditoriale costituisce attività principale, elemento dimostrabile facendo ricorso al criterio orario.
Pertanto, ai fini della concessione di detta deduzione, non è rilevante la circostanza che tali contribuenti abbiano effettuato ore di lavoro nei Paesi Bassi o in altri Stati membri. Da ciò consegue che i contribuenti residenti e non, si trovano, ai fini della deduzione a favore dei lavoratori autonomi, in una situazione comparabile.
Le conclusioni
Ciò posto, una normativa nazionale che al fine di concedere un beneficio fiscale utilizzi un criterio orario che impedisca ai contribuenti non residenti di calcolare le ore di lavoro effettuate in un altro Stato membro rischia di penalizzare tali ultimi contribuenti, ponendosi in contrasto con l’articolo 49 del Trattato Ue.
Per quanto attiene l’opzione di equiparazione, la stessa consente a un contribuente di scegliere tra un regime fiscale discriminatorio e un altro che non lo è. Tuttavia la possibilità di esercitare l’opzione non esclude la sussistenza di effetti discriminatori con riferimento al primo regime.
In altre occasioni del resto, la Corte ha precisato che un regime nazionale restrittivo della libertà di stabilimento risulta incompatibile con il diritto comunitario, anche nel caso in cui la sua applicazione sia facoltativa.
Pertanto è in contrasto con l’articolo 49 del Trattato Ue una normativa nazionale (come nel caso di specie) che, con riferimento alla concessione di un beneficio fiscale (quale la deduzione a favore di lavoratori autonomi), abbia effetti discriminatori nei confronti dei contribuenti non residenti, anche nel caso in cui i contribuenti possano optare per il regime applicabile ai residenti.

Marcello Maiorino
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/giurisprudenza/articolo/corte-ue-le-ore-lavoro-non-contano-ai-fini-della-deduzione-fiscale

Immobili imprese non accatastati: nuovi coefficienti per calcolo Ici

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Pubblicato in Gazzetta il decreto di aggiornamento per i fabbricati classificabili nel gruppo catastale D
Aggiornati dal decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 9 marzo 2010, in base ai dati risultanti all’Istat sull’andamento del costo di costruzione di un capannone, i coefficienti per la determinazione del valore degli immobili ai fini dell’applicazione dell’Ici dovuta per il 2010.
L’articolo 5, comma 3, del Dlgs 504/1992, stabilisce infatti che la base imponibile dei fabbricati classificabili nel gruppo catastale D, non iscritti in catasto con attribuzione di rendita, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, viene determinata all’inizio di ciascun anno solare, fino all’attribuzione della rendita, applicando al costo risultante dalle scritture contabili, al lordo delle quote di ammortamento, i coefficienti ministeriali, che vengono definiti annualmente con apposito decreto.
Coefficienti di aggiornamento stabiliti per l’applicazione dell’Ici dovuta per il 2010:

2010 1,02
2009 1,03
2008 1,07
2007 1,11
2006 1,14
2005 1,17
2004 1,24
2003 1,28
2002 1,33
2001 1,36
2000 1,40
1999 1,42
1998 1,45
1997 1,48
1996 1,53
1995 1,57
1994 1,62
1993 1,66
1992 1,67
1991 1,71
1990 1,79
1989 1,87
1988 1,95
1987 2,11
1986 2,27
1985 2,44
1984 2,60
1983 2,76
1982 e anni precedenti 2,92
La determinazione del valore sulla base dei costi rivalutati non si applica ai fabbricati per i quali è stata la procedura automatica di classamento Docfa che consente al contribuente di avanzare una proposta di rendita il cui valore può essere utilizzato ai fini Ici fino a quando non viene attribuita la rendita definitiva. La rendita proposta diviene definitiva se non rettificata dall’ufficio entro un anno dalla presentazione.
r.fo.
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/normativa-e-prassi/articolo/immobili-di-imprese-non-accatastati-nuovi-coefficienti-calcolo-ici

Comunicazioni Iva, aggiornati software di compilazione e controllo

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On line le nuove versioni dei pacchetti informatici per dichiarazioni di inizio e cessazione attività e di variazione dati
In rete, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la versione aggiornata dei software da utilizzare per la compilazione e il controllo dei modelli Iva AA7/10, AA9/10 e per la compilazione di ANR/3. Si tratta delle dichiarazioni di inizio o cessazione attività e variazione dati dei soggetti diversi dalle persone fisiche (AA7), delle imprese individuali e lavoratori autonomi (AA9) e delle dichiarazioni di cessazione attività e variazione dati dei soggetti direttamente identificati ai fini Iva (ANR).
Necessario l’utilizzo del nuovo pacchetto AA7 per inizio attività e variazione dati da parte di società con sede legale in Italia, per le quali non è possibile indicare il domicilio fiscale. Più rigore, inoltre, nella compilazione relativa ai numeri di codice di avviamento postale. Non si ammettono errori nel caso di codici riferiti ai comuni italiani e non basta più il CAP generico per le città suddivise in zone postali.
Per quanto riguarda il modello AA9, va bene anche il precedente software per le dichiarazioni di inizio attività e variazione dati di imprese individuali e lavoratori autonomi, purché, come già detto per l’AA7, i numeri dei CAP siano correttamente riportati.
Il software per la compilazione può essere usato sia da chi inoltra direttamente la propria dichiarazione attraverso Fisconline sia dagli intermediari che la trasmettono per conto di altri tramite il servizio Entratel.Il modulo di controllo, invece, consente di sottoporre a una prima verifica le dichiarazioni, per segnalare eventuali incongruenze tra i dati presenti nel file creato e le specifiche tecniche.
Anna Maria Badiali
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/attualita/articolo/comunicazioni-iva-aggiornati-software-di-compilazione-e-controllo

Postepay e BancoPostaonline: pagamento bollettini

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I clienti BancoPostaonline in materia di pagamenti con carta di credito, oppure con la carta Postepay, possono utilizzare il servizio Bollettino in maniera veloce e sicura, ad esempio, per il saldo del canone Rai, il pagamento dell’Ici, del bollo auto o ancora le multe dell’Arma dei Carabinieri, quelle della Polizia Stradale, i bollettini RAV e gli F24, compresi gli F24 accise. Le transazioni, oltre che con carta di credito e carta Postepay, possono altresì avvenire anche attraverso l’addebito in conto.

Per avere un quadro completo degli orari e dei costi di ogni singolo servizio, al fine di valutare quale strumento di pagamento scegliere, basta cliccare qui. La soluzione di pagamento più economica è quella relativa all’utilizzo della Postepay oppure dell’addebito in conto, mentre i pagamenti con carta di credito partono da un minimo di 2 euro fino ad arrivare al 2% dell’importo pagato, ragion per cui in quest’ultimo caso è sempre bene prima farsi quattro conti.

Il servizio Bollettino è comunque accessibile non solo ai clienti di BancoPostaonline, ma a tutti coloro che vogliono effettuare i pagamenti sopra descritti attraverso il proprio computer con Postepay o con carta di credito; a tal fine, basta registrarsi cliccando qui.

Una volta registrati, le carte di credito accettate sono le MasterCard, le Visa ma anche la Carta BancoPosta MasterCard fermo restando un limite massimo di spesa pari a 1.000 euro, mentre il limite massimo per la carta Postepay è quello legato alla disponibilità presente.

Sono altresì possibili i pagamenti utilizzando non solo il computer, ma anche il telefonino associando la carta Postepay oppure un conto BancoPosta ad una scheda Sim di PosteMobile, l’operatore di telefonia cellulare di Poste Italiane. Con PosteMobile è tra l’altro possibile sottoscrivere piani tariffari ideati appositamente sia per i giovani, sia per gli over 60 con bonus di traffico telefonico.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/postepay-e-bancopostaonline-pagamento-bollettini/26505/

Incentivi cucine, moto ed elettrodomestici: come richiederli

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Il Consiglio dei Ministri in data odierna, su proposta dei Ministri Calderoli, Scajola e Tremonti, ha approvato, tra l’altro, misure di incentivazione finalizzate a sostenere i consumi ed in particolar modo quei settori dell’economia che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi. In linea con le attese, non c’è stata alcuna messa a punto di incentivi per l’auto, ma arrivano dei bonus che saranno rigorosamente fino ad esaurimento, e che riguarderanno il miglioramento dell’ambiente, della qualità della vita e della sicurezza.

Come descritto in mattinata su VostriSoldi.it, gli incentivi riguardano l’acquisto di cucine, motorini ed elettrodomestici, ma come saranno finanziati? Ebbene, il Governo con una nota ha fatto presente come l’ammontare degli incentivi ammonti complessivamente a 300 milioni di euro; la formula “ad esaurimento” indica chiaramente che nel momento in cui sarà aperto il termine per fruire dei bonus questi saranno erogati fino a quando ci sarà la copertura finanziaria, ragion per cui è lecito attendersi sia una vera e propria corsa all’incentivo, sia un esaurimento dei fondi in tempi relativamente brevi.

Questa, in particolare, è la copertura finanziaria annunciata dal Governo: dei 300 milioni stanziati, 200 milioni di euro vengono “coperti” con le entrate fiscali, 50 milioni di euro con il credito di imposta, ed i restanti 50 milioni di euro con il Fondo finanza d’impresa.

Al riguardo, l’Esecutivo ha già reso noto che l’operatività per quel che riguarda la concessione degli incentivi parte il 6 aprile 2010; la fruizione del bonus avviene attraverso il rivenditore che in modalità telematica provvederà a verificare la capienza degli incentivi al fine di concederlo al cliente. Per acquisire informazioni pratiche sugli eco-incentivi 2010, ci sarà a disposizione sia dei cittadini, sia delle imprese, un call center la cui gestione è stata affidata a Poste Italiane.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/incentivi-cucine-moto-ed-elettrodomestici-come-richiederli/26309/

Pasqua 2010: vacanze brevi, ma molti restano a casa

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Per la Pasqua 2010 oltre un italiano su due resterà a casa senza quindi partire per una vacanza. Questo è quanto rivela, in vista della ricorrenza, un’indagine effettuata dall’Adoc, da cui è altresì emerso come il 55% degli italiani per la Pasqua 2010 non si muoverà da casa, mentre per chi partirà la meta per il 16% di questi è quella delle Città d’arte con una contestuale crescita delle vacanze brevi. La meta delle Città d’arte, tra l’altro, viene scelta dalle famiglie non solo perché nel nostro Paese le bellezze non mancano, ma anche perché per fortuna i musei per l’ingresso sono meno cari rispetto a quelli presenti nelle principali città del Vecchio Continente.

E se il 55% non parte, ed il 16% punta sulle Città d’arte, il 12% in base all’indagine Adoc partirà all’estero a fronte di un 7% che non si allontanerà dalla città d’origine, ed il 10% che non andrà oltre una economica gita giornaliera. Secondo quanto dichiarato dal Presidente dell’Adoc, Carlo Pileri, non sorprende il fatto che le vacanze per gli italiani siano sempre più brevi a causa del carovita e della conseguente perdita del potere d’acquisto.

Per spostarsi, inoltre, le famiglie scelgono quasi sempre l’auto ed al riguardo incombe anche il caro-benzina con un pieno che ora, rispetto alla fine di febbraio, costa ben 4 euro in più e ben dieci euro in più rispetto ai prezzi dei carburanti alla pompa di dodici mesi fa.

Il Presidente dell’Adoc, tra l’altro, ha colto l’occasione per sottolineare come in concomitanza con la partenza degli italiani, per periodi più o meno lunghi di vacanza, i prezzi di benzina e diesel puntualmente, dal 2007 e fino ad oggi, registrino dei veri e propri rialzi strutturali che oltre ad essere repentini sono anche immotivati. L’Associazione ritiene inoltre che debbano essere incrementati i servizi per le famiglie che hanno bambini piccoli proponendo loro delle offerte agevolate.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/pasqua-2010-vacanze-brevi-ma-molti-restano-a-casa/26523/

Wind: piani tariffari, novità per il business

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Si chiamano “Wind Business Time” e “Wind Business Class“, e sono i piani tariffari, nuovi di zecca, annunciati e lanciati dal colosso delle telecomunicazioni Wind per il mondo business. Trattasi, nello specifico, di due piani tariffari pensati e ideati per offrire alle piccole e medie imprese ed ai professionisti delle soluzioni per comunicare sempre più mirate e sempre più adatte ed in linea con le esigenze di chi ama fare impresa. Nel dettaglio, “Wind Business Time” è il nuovo piano tariffario pensato per permettere di parlare con tutti, senza costi fissi, a soli 13 centesimi di euro al minuto.

Trattasi infatti di un nuovo piano tariffario a consumo che non prevede il pagamento di alcun contributo mensile, e che ha una tariffazione calcolata al secondo senza alcun aggravio per quel che riguarda lo scatto alla risposta in quanto non è previsto. Con Wind Business Class, invece, il colosso delle telecomunicazioni per il mondo business ha predisposto tre offerte nell’ambito di un portafoglio di abbonamenti a pacchetto con la soluzione “Telefono Incluso”, e con le chiamate gratuite incluse sia verso i mobili aziendali, sia verso tutte le numerazioni di telefonia fissa.

I tre abbonamenti sottoscrivibili, a partire da soli 15 euro al mese, sono Wind Business Start con traffico incluso voce, e Wind Business Plus e Wind Business Evo con incluso il traffico Sms, voce ed Internet per chi punta sulla comunicazione integrata a fronte di un costo fisso. I tre abbonamenti proposti, inoltre, sono tali da poter essere resi ancora più flessibili sottoscrivendo ed aggiungendo dei pacchetti di consumo extra per quel che riguarda il traffico Sms, quello voce e quello per navigare in Internet.

Con la Promozione Passa a Wind Start, entro il prossimo 9 maggio 2010, mantenendo il proprio numero, con soli 15 euro al mese per i primi 12 mesi si possono chiamare senza limiti le numerazioni fisse ed i mobili aziendali; in più ci sono inclusi anche 180 minuti di chiamate mese verso tutti i telefoni fissi ed i telefonini d’Italia.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/wind-piani-tariffari-novita-per-il-business/26515/

Come trovare gratis i testi delle Leggi vigenti

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Stop a spese di qualsiasi tipo per il reperimento dei testi delle Leggi vigenti. Su Internet, infatti, è nato www.normattiva.it, il Portale della Legge vigente che ottempera, a sua volta, dandone quindi attuazione, alla Legge numero 388, in corrispondenza dell’articolo numero 107, che impone la necessità di promuovere la consultazione gratuita e la ricerca della normativa vigente attraverso processi ed azioni di informatizzazione. Quattro, in accordo con quanto si legge sul sito, sono i tratti caratteristici del Progetto: la multivigenza, la completezza, l’accessibilità delle norme e l’immediatezza dell’aggiornamento.

Per quest’ultimo punto, in particolare, il Progetto prevede che la banca dati su Normattiva.it venga aggiornata, per quanto riguarda le norme modificate, entro un termine massimo di tre giorni, e comunque nell’arco di quindici giorni nel caso in cui ci fossero da attuare delle modifiche rilevanti.

Per quanto riguarda l’accessibilità delle norme, www.normattiva.it permette al cittadino, anche a chi non è un “addetto ai lavori”, ovverosia un avvocato per esempio, di poter navigare e “sfogliare” il sito navigando tra le leggi e le disposizioni in maniera quanto più agevole possibile grazie ai concetti ed alla ricerca per classi di materie.

Per quanto riguarda la completezza, il progetto a regime porterà alla messa online di circa 75 mila atti tra Leggi, Decreti legislativi e Decreti Legge, nonché altri atti numerati, a partire dalla nascita dello Stato unitario e fino al 31 dicembre dello scorso anno.

Per quanto riguarda infine la garanzia di “multivigenza”, questo termine sta ad indicare che le Leggi nella banca dati potranno essere consultate sia nella loro forma originaria nella Gazzetta Ufficiale, sia nel testo vigente ed applicabile, ma anche in corrispondenza di una qualsiasi data pregressa che l’utente sul sito provvederà ad indicare.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/come-trovare-gratis-i-testi-delle-leggi-vigenti/26509/

Casa, parte il Social Housing

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Parte il Piano casa. Un progetto importante per l’edilizia residenziale che mette in campo finanziamenti pubblici e privati. L’obiettivo del Social Housing è della di costruzione di 50mila alloggi in cinque anni per le fasce sociali più svantaggiate per aiutare i cittadini più deboli, come giovani coppie, sfrattati, anziani soli, a uscire dalla precarietà dell’alloggio in cui vivono. La firma del decreto ha dato anche il via alla scelta della Sgr, la società di gestione del risparmio, che dovrà gestire il fondo immobiliare. Entro aprile saranno convocate le Regioni e sarà pubblicato il bando di gara per l’attivazione dei fondi immobiliari di housing sociale.

Il progetto propone varie opportunità. Per esempio lo stanziamento di 200 milioni destinati all’acquisto, al recupero e alla nuova costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Altri 140 milioni sono destinati al bando di gara per la scelta della Sgr che dovrà gestire il fondo immobiliare, attivando capitali che varieranno tra da 1 miliardo e 3 miliardi di euro. Tra gli stanziamenti nazionali e locali l’importo totale dei finanziamenti raggiungerà i 4 miliardi di euro. Di questi 280 milioni circa saranno utilizzati per gli accordi di programma con le Regioni che hanno attivato le procedure di selezione per i lavori per alloggi a canone sostenibile, ovvero locazioni a bassi prezzi.

Il Social Housing segue di pochi giorni l’importante liberalizzazione delle ristrutturazioni interne, inserita nel decreto incentivi. Il provvedimento elimina l’obbligo della Dia, ovvero la denuncia di inizio attività, per gli interventi di manutenzione straordinaria e consente ai proprietari di effettuare liberamente lavori interni con soli tre vincoli: non effettuare lavori alle strutture portanti dell’immobile; non aumentare la superficie o la volumetria dell’immobile; non fondere più unità immobiliari in una, ma anche di non effettuare, all’inverso, nessuna suddivisione.
Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/casa-parte-il-social-housing/26503/