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Istat. Stima preliminare del commercio estero extra Ue

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Con questo comunicato si presentano le stime preliminari dell’interscambio commerciale con i paesi extra Ue del mese di febbraio 2010. I dati definitivi verranno diffusi il prossimo 15 aprile, con il comunicato relativo al complesso degli scambi del mese di febbraio 2010.

A febbraio 2010, rispetto allo stesso mese del 2009, le esportazioni aumentano del 2,3 per cento e le importazioni del 10,4 per cento. Il saldo commerciale con i paesi extra Ue risulta pari a meno 1.622 milioni di euro, in peggioramento rispetto al deficit (meno 733 milioni di euro) dello stesso mese del 2009.

Al netto della stagionalità, rispetto al mese di gennaio 2010, le esportazioni crescono del 2,6 per cento e le importazioni del 4,7 per cento. Nel trimestre dicembre 2009-febbraio 2010, rispetto al trimestre precedente, aumentano sia le esportazioni (più 5 per cento) sia le importazioni (più 9,2 per cento).

Nel periodo gennaio-febbraio 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009, si registrano incrementi sia per le esportazioni (più 3,3 per cento) sia per le importazioni (più 3,1 per cento).

Il saldo commerciale cumulato dei primi due mesi del 2010 è pari a meno 4.817 milioni di euro, in lieve peggioramento rispetto al deficit di 4.721 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2009. Escludendo il comparto energetico, la bilancia commerciale con i paesi extra Ue presenta un surplus di 2.957 milioni di euro, in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2009 (più 2.619 milioni di euro).
Fonte: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/comestxue/20100322_00/

Conferimenti in società di capitali. Immobili fuori dalla capital duty

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Legittimo il Registro in misura proporzionale. E’ la stessa direttiva ad ammettere la deroga
Le imposte di registro, ipotecarie e catastali, richieste per il conferimento di immobili a una società di capitali, sono dovute in relazione al trasferimento di proprietà dei beni. La tassazione non è perciò in contrasto con il quadro normativo comunitario, contenuto nella direttiva 335/69/Cee (cosiddetta capital duty).
Così si è espressa la Cassazione, con l’ordinanza n. 6239 del 15 marzo.

La vicenda
Il ricorso in Cassazione – proposto dall’Agenzia delle Entrate avverso una pronuncia della Commissione tributaria regionale che, riformando la sentenza emessa dalla competente Ctp, aveva accolto il ricorso di una società contro un avviso di liquidazione per la corresponsione di imposte di registro, ipotecarie e catastali, da percepire in relazione a un trasferimento di terreni connesso a un atto di conferimento in una società di capitali – si basava sulla violazione degli articoli 7, 10 e 12 della citata direttiva 335/69/Cee. Per l’Amministrazione, la sentenza impugnata sarebbe stata fondata su un’erronea interpretazione dell’articolo 7 che osta, come precisato dai giudici di secondo grado, all’applicazione di una aliquota superiore all’1%, sui conferimenti di diritti immobiliari.

La Suprema corte ha ricostruito la normativa che disciplina in sede comunitaria la materia dei conferimenti e del trattamento impositivo che li caratterizza.

La direttiva 335/69/Cee ha l’obiettivo di armonizzare la disciplina sulla raccolta di capitali, intervenendo, altresì, nell’ambito del complesso articolato normativo che lo caratterizza, sull’ammontare dell’aliquota dell’imposta dovuta (che il legislatore comunitario definisce imposta sui conferimenti). La previsione di limiti all’imposizione su determinate operazioni mira a evitare gli effetti economici sfavorevoli che un trattamento fiscale oneroso avrebbe sulle operazioni di conferimento di capitali.

Tuttavia, preso atto delle diverse esigenze dei paesi aderenti alla Ue, l’articolo 12 della direttiva, citato dalla Corte di cassazione, stabilisce una disciplina derogatoria rispetto a quella prevista nei precedenti articoli 10 e 11, dando facoltà agli Stati membri di percepire “imposte di trasferimento, ivi comprese le tasse di pubblicità fondiaria, sul conferimento ad una società, associazione o persona giuridica che persegue scopi di lucro, di beni immobili o di aziende commerciali situati sul loro territorio”, a condizione che tali tributi non siano superiori a quelli applicabili alle operazioni similari contenute nello Stato membro che li riscuote.

Pertanto, le imposte di registro, ipotecarie e catastali, percepite in relazione al trasferimento connesso al conferimento di immobili a una società di capitali, non avendo ad oggetto il conferimento in sé, ma il trasferimento di proprietà di beni immobili, non si pone in contrasto con il quadro normativo comunitario delineato.
Del resto, la normativa interna risulta conforme alle prescrizioni comunitarie; infatti l’articolo 4, comma 1, lettera a), n. 1, della Tariffa, parte prima, allegata al Testo unico dell’imposta di registro, che disciplina la tassazione degli atti societari, prevede che in caso di “costituzione e aumento del capitale o patrimonio: con conferimento di proprietà o diritto reale di godimento su beni immobili…” si applichino le aliquote proporzionali dell’imposta di registro (come avviene nel caso di specie), previste ai sensi del precedente articolo 1 della Tariffa allegata a detto Testo unico.
Marcello Maiorino
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/giurisprudenza/articolo/conferimenti-societa-di-capitali-immobili-fuori-dalla-capital-duty

Bonus energia, lavori pluriennali: comunicazione entro il 31 marzo

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In scadenza il termine per inviare i dati sugli interventi che, iniziati nel 2009, non si sono conclusi nell’anno
Chi intende fruire della detrazione d’imposta del 55% per i lavori di riqualificazione energetica avviati nel 2009 e non portati a termine entro il 31 dicembre scorso, deve comunicare la circostanza all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo. L’adempimento, infatti, va effettuato entro 90 giorni dalla fine del periodo d’imposta in cui hanno preso il via gli interventi.
L’obbligo della comunicazione è stato introdotto dall’articolo 29 del Dl 185/2008 ed è stato ampiamente tratteggiato dal provvedimento direttoriale del 6 maggio 2009 che ha anche approvato il relativo modello.
Quest’ultimo è disponibile sul sito internet dell’Agenzia e va inviato solo in via telematica direttamente dal soggetto interessato o tramite intermediari abilitati (Caf, professionisti, associazioni di categoria, eccetera).
Il contribuente che deve effettuare la comunicazione, nella pagina dedicata trova un vero e proprio kit di strumenti a sua disposizione: modello di comunicazione e relative istruzioni, software per la compilazione, specifiche tecniche per l’invio dei dati e modulo di controllo, che va utilizzato quando il file da inviare è stato realizzato tramite un software diverso da quello fornito dall’Agenzia per evitare che venga respinto dal sistema perché non appropriato alle specifiche tecniche.
E’ possibile fruire del bonus del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti (valore massimo della detrazione fiscale, 100mila euro), lavori effettuati sull’involucro di edifici esistenti (detrazione massima, 60mila euro), installazione di pannelli solari (detrazione massima 60mila euro), sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Se i lavori vengono effettuati in più periodi d’imposta, l’invio dei dati andrà effettuato ogni anno.Inoltre, i contribuenti che intendono fruire del bonus del 55% devono comunque inviare all’Enea, entro 90 giorno dalla fine dei lavori, i dati relativi agli interventi, collegandosi al sito http://efficienzaenergetica.acs.enea.it.
Alessandra Gambadoro
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/attualita/articolo/bonus-energia-lavori-pluriennali-comunicazione-entro-il-31-marzo

Una sola comuncazione, on line, per aprire un’impresa: nasce ComUnica

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A partire dal 1° aprile 2010 entra in vigore ComUnica, la Comunicazione unica d’impresa: tutti gli adempimenti relativi alla nascita di un’impresa o alle variazioni di imprese già esistenti saranno assolti con una singola comunicazione al Registro delle Imprese.
Si tratta di una procedura telematica, che diventa l’unico strumento valido per le pratiche delle imprese; il servizio è, comunque, già oggi attivo con pieno effetto legale. Infatti dal 1° Ottobre 2009 è iniziato un periodo transitorio di sei mesi durante il quale l’uso della Comunicazione Unica è stato facoltativo.
La novità
Finora le imprese hanno evaso gli obblighi riguardanti l’Agenzia delle Entrate, l’INAIL, l’INPS e le Camere di Commercio con procedure diverse per ogni ente. A seconda della natura dell’impresa (individuale o società) si utilizzavano moduli cartacei, sistemi telematici, trasmissioni via fax e presentazioni allo sportello per richiedere il codice fiscale e la partita IVA, oppure aprire la posizione assicurativa presso l’INAIL, chiedere l’iscrizione all’INPS dei dipendenti o dei lavoratori autonomi, chiedere l’iscrizione al Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di Commercio.
Oggi i quattro enti si sono coordinati, sfruttando i benefici offerti dalla telematica, rivolgendosi ad un solo canale, il Registro delle Imprese. Obiettivo la razionalizzazione della procedura, una gestione degli adempimenti più facile e tempi di attesa dell’esito delle pratiche più brevi.
La procedura, regolata dall’art. 9 del decreto legge 7/2007, convertito con la legge 40 del 2 aprile 2007, è esclusivamente telematica. Prevede l’utilizzo del software gratuito ComUnica, a disposizione degli utenti sul sito registrodelleimprese.it , portale che le Camere di Commercio mettono a disposizione di imprese, professionisti, cittadini. In alternativa il software “StarWeb”, all’indirizzo starweb.infocamere.it (oppure prodotti compatibili proposti sul mercato).
La Comunicazione Unica deve essere inoltrata, utilizzando la firma digitale, all’Ufficio del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di competenza, che provvederà ad inoltrarla a sua volta agli altri Enti (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL).
Una volta inviata la pratica, il Registro delle Imprese:
spedisce automaticamente all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) d’impresa la ricevuta di protocollo e la ricevuta della Comunicazione Unica, valida per l’avvio dell’impresa;
provvede allo smistamento, verso tutti gli enti coinvolti, della comunicazione stessa.
Entro 5 giorni la Camera di Commercio di competenza comunica l’iscrizione all’indirizzo PEC d’impresa (e al mittente della pratica come consueto) ed entro 7 giorni i singoli enti comunicano gli esiti di competenza sia all’impresa che al Registro delle Imprese.
Fonte: Registro delle imprese
Redazione internet – Maddalena Baldi
Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/comunicazione_impresa/

Normattiva è on line

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Da oggi ‘Normattiva’, la banca dati delle leggi vigenti nel nostro Paese è on line, liberamente consultabile da tutti i cittadini che potranno accedervi gratuitamente per conoscere non solo le norme vigenti ma anche le precedenti versioni modificate o abrogate da norme successive.
Il sistema – ha spiegato il ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri – consente non solo la consultazione ma anche la multivigenza con un grande risparmio per le spese dello Stato ma anche dei cittadini”.
La realizzazione della banca dati “Normattiva” è stata possibile grazie al lavoro di semplificazione normativa che è stata fatta nei mesi scorsi dal ministro Calderoli. Ma “Normattiva” produce anche un consistente risparmio finanziario.
Fino ad ora l’accesso alla banca dati della normativa vigente era possibile solo pagando un abbonamento annuale ad una società privata ma “uno Stato di diritto deve mettere il cittadino nella condizione di conoscere le leggi” – ha dichiarato il ministro – infatti il sacrosanto principio “La legge non ammette ignoranza” presuppone una conoscenza da parte dei cittadini delle norme in vigore, cosa che finora non era possibile sia per l’accesso a pagamento sia per la quantità delle norme prodotte.
L’eccesso di regolazione nel nostro Paese ha reso l’operazione di riordino particolarmente complessa anche a causa della presenza di norme obsolete, inutili o già implicitamente abrogate che, negli anni, hanno esaurito il loro compito.
Parallelamente al lavoro di realizzazione della banca dati è stato fatto dunque un enorme lavoro di semplificazione – coordinato dal ministro Calderoli – che ha portato ad una dimensione trattabile anche a livello informatico il numero di norme vigenti.
A completamento del lavoro di semplificazione e abrogazione di leggi e norme non più attuali sono stati approvati oggi dal Consiglio dei ministri due provvedimenti che riducono ulteriormente il numero delle leggi vigenti portandole a 10 mila.
L’obiettivo – attraverso la codificazione e la redazione di testi unici – è di arrivare a 5mila leggi. Un risultato che consentirà al nostro Paese di allinearsi agli altri paesi europei.
Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/normattiva/

Ambiente, innovazione e sicurezza sul lavoro: gli incentivi del Governo

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Incentivi al consumo per 300 milioni di euro a cui si aggiungono 120 milioni di euro di sgravi fiscali per le imprese che si occupano di tessile e cantieristica. Questo prevede il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri della scorsa settimana, che stanzia, in tal modo, la somma complessiva di 420 milioni per sostenere il sistema produttivo.
“La ripresa è lenta e intermittente, e lo scopo di questo decreto è proprio quello di sostenerla, per raggiungere l’obiettivo indicato dal Governo della crescita dell’1 – 1,2% nel 2010″. Così il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scaiola, che ha illustrato il provvedimento nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio.
I punti cardine intorno ai quali si sono indirizzati gli interventi del Governo sono il miglioramento dell’eco-sostenibilità ambientale, l’innovazione e la sicurezza sul lavoro.
Con questi criteri di fondo si sono individuati i settori “che hanno avuto maggiore difficoltà e più crisi” e quelli che hanno una significativa capacità di produzione nazionale: “Abbiamo fatto un attento lavoro – ha detto il ministro Scaiola – per mirare le risorse disponibili in maniera chirurgica nei settori che rispondessero a questi obiettivi”.
Queste le grandi filiere produttive individuate:
la mobilità sostenibile;
Il sistema casa per le famiglie;
la sicurezza del lavoro;
l’efficienza energetica.
In particolare, sono incentivati l’acquisto di motocili, cucine complonibili, elettrodomestici, macchine agricole, eco case, gru edili e motori fuoribordo. Un elenco completo degli stanziamenti per i diversi settori e prodotti è stato messo a disposizione dal ministero per lo Sviluppo Economico ed è riportato in questo dossier nella Tabella Incentivi.
Una volta entrato in vigore il provvedimento – con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale – lo Sviluppo economico farà partire il decreto attuativo, che riporterà tempi e modalità di funzionamento. Un procedimento che, comunque, è già delineato nelle sue modalità generali nel paragrafo Come funziona.
Il sei aprile prossimo è la data in cui si potrà cominciare ad acquistare con gli incentivi.
Redazione Internet – Antonella Bellino
Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/incentivi/index.html

Come prevenire il furto d’identità

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Su Internet, come nella vita di tutti i giorni, non sempre si ha a che fare con persone oneste, ragion per cui occorre fare molta attenzione a chi vengono forniti i nostri dati sensibili. Una delle pratiche truffaldine del terzo millennio più diffuse è quella relativa al furto d’identità che proprio in Rete trova purtroppo la sua massima diffusione; ma anche sulla terraferma, senza adottare opportuni accorgimenti, si rischia di far acquisire ai truffatori informazioni sensibili. Per questo, ad esempio, bisogna fare attenzione ai casi in cui si smarrisce o viene rubato il portafoglio, così come i documenti “sensibili” nella pattumiera vanno gettati non senza averli prima fatti in mille pezzi.

Il sito Internet www.furtoidentita.com, infatti, rivela come sia più diffusa di quanto si pensi la pratica dei truffatori di rovistare nella nostra immondizia. Massima attenzione deve essere riposta a quando si paga con carta di credito, specie e soprattutto quando si paga presso un esercente che non è di fiducia. In tal caso, ma comunque sempre, non solo non occorre mai perdere di vista la carta di credito, ma occorre anche assicurarsi che la carta venga strisciata su una normale apparecchiatura per i pagamenti elettronici, e non su un dispositivo che ne permetta la clonazione.

Anche il telefonino può rappresentare un mezzo truffaldino per i criminali ad esempio inviando Sms spacciandosi per banche, assicurazioni o gestori di telecomunicazioni annunciando la vincita di premi e di bonus da “ritirare” su Internet collegandosi ad un apposito link truffa.

Ma anche social network come MySpace e Facebook possono rappresentare una fonte inesauribile di informazioni per i truffatori, ragion per cui è giusto utilizzare questi strumenti per saziare la propria voglia di community, ma non occorre nello stesso tempo lasciarsi prendere dall’entusiasmo raccontando fatti o lasciando dati sensibili che possono andare ad attirare l’attenzione di chi vive di truffe.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/come-prevenire-il-furto-d-identita/26419/

Tessera sanitaria nuova emissione, dura sei anni

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A seguito di un Decreto da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, datato 25 febbraio 2010, le tessere sanitarie di nuova emissione dureranno un anno in più, da cinque a sei anni. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel far presente come il Decreto del 25 febbraio scorso aggiorna le disposizioni contenute nel precedente Decreto, quello dell’11 marzo dell’anno 2004. Per le tessere sanitarie già in circolazione, in prossimità della scadenza, senza che si debba inoltrare una specifica richiesta, i cittadini riceveranno quella nuova avente vita più lunga.

Questo, tra l’altro, vale sia per le tessere sanitarie nazionali, sia per quelle regionali; e proprio in merito il Decreto del Ministero dell’economia del febbraio scorso riconosce la tessera sanitaria della Toscana conforme alle caratteristiche di quella nazionale. Al riguardo il Decreto pubblica altresì il layout che sarà adottato dalla nuova tessera sanitaria nella Regione Toscana che sarà arricchita delle funzionalità al fine di poter essere usata anche come Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Anche per la tessere sanitarie della Lombardia, inoltre, il Decreto pubblica il nuovo layout della tessera regionale con modifiche grafiche e con la funzionalità di Carta Nazionale dei Servizi anche per le tessere di nuova emissione. In ogni caso, l’Agenzia delle Entrate fa presente come in caso di furto, smarrimento o deterioramento, o nel caso di richiesta di variazione dei dati, si provvederà ad inoltrare al cittadino un duplicato della nuova tessera sanitaria con la scadenza di sei anni a seguito di esplicita richiesta presentata o presso un qualsiasi Ufficio delle Entrate, oppure presso la propria ASL di competenza.

Per quanto riguarda l’inoltro della tessera sanitaria ai cittadini italiani all’estero, l’Agenzia delle Entrate nelle scorse settimane ha reso noto che le attività di recapito sono state affidate a Poste Italiane, ragion per cui non ci sarà più la consegna a mezzo corriere diplomatico.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/tessera-sanitaria-nuova-emissione-dura-sei-anni/26423/

Con ilMioDono.it la solidarietà va on line

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Presentato oggi il nuovo portale dedicato al Terzo settore realizzato da UniCredit. Pagine vetrina per le associazioni e tutti i loro progetti e la possibilità di donare con bonifici elettronici e con la carta di credito

Un nuovo portale con migliaia di pagine su cui raccontare progetti, storie, impegni. Connessioni sicure attraverso le quali ricevere le donazioni e la garanzia di un grande istituto di credito e di alcune fra le più importanti associazioni del mondo del Terzo settore. Questo, in estrema sintesi, è Ilmiodono.it, il nuovo sito Internet realizzato da UniCredit Group, presentato oggi a Milano, attraverso il quale il No profit sbarca in Rete.
Ogni associazione avrà, infatti, a disposizione proprie pagine web nelle quali descrivere il proprio progetto di solidarietà, spiegare l’impegno dei propri volontari, raccontare le difficoltà e il dolore contro cui combatte mentre il navigatore web potrà, utilizzando le connessioni sicure messe a disposizione dalla banca, donare piccole o grandi somme e sostenere così il mondo del No Profit.

Uno strumento importantissimo, che vuole proprio aiutare l’incontro fra chi vuole donare (e oltre la metà degli italiani effettua donazioni e quasi un terzo lo fa con regolarità, sottolineano in UniCredit) e chi con quei fondi sostiene progetti di solidarietà, di ricerca, di assistenza, ecc. Tre le modalità di donazione attive sul nuovo portale. Innanzitutto il bonifico online (Pagonline) a disposizione dei clienti UniCredit, che troveranno link diretti nel proprio servizio di Internet banking. A disposizione, poi, la possibilità di donare con la carta di credito o tramite il tradizionale bonifico presso gli oltre 4.500 sportelli della Rete dell’Istituto di Piazza Cordusio, senza spese di commissioni.

Il nuovo sito è stato presentato oggi a Milano, al Circolo della Stampa, da Roberto Nicastro, Deputy Ceo di UniCredit, Niccolò Contucci – Direttore Generale A.I.R.C, Ugo Castellano – Consigliere Delegato SODALITAS, Giangi Milesi – Presidente CESVI, Marco Lucchini – Direttore Generale della Rete Banco Alimentare, durante un incontro moderato da Giuseppe Frangi – Direttore Responsabile settimanale Vita Non Profit Magazine.

Un mondo, quello del sociale e del No profit, nel quale UniCredit si sta impegnando in maniera sempre più decisa. Ilmiodono.it è infatti un altro tassello di “Universo No Profit”, l’iniziativa avviata dalla banca milanese lo scorso novembre, che sostiene concretamente progetti e attività svolte da imprese e associazioni che operano nel settore Non Profit, con una gamma di prodotti e servizi progetti appositamente per questa realtà. Prodotti, come ad esempio i prestiti, che usufruiscono di un percorso di valutazione creditizia studiato apposta, capace di valorizzare al meglio le caratteristiche di questo settore.

Il business del futuro a portata di mano

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Lo scivolone di Palm a Wall Street venerdì è di quelli che fa notizia, sia perché l’azione del gruppo tecnologico californiano è crollato del 19,5% ma anche perché Palm è il palmare per eccellenza, anche se poi il palmare è diventato smarthphone, trasformazione che Palm non ha saputo cogliere lasciando campo libero al dominio prima del Blackbarry e poi dell’iPhone. Il palmare in origine era un piccolo computer che stava nel palmo di una mano. Funzionava da agenda, da orologio, strumento per note e per leggere documenti, ma non si poteva telefonare. Poi grazie all’integrazione con il telefono è diventato uno smarthphone, un mini pc che ti permette d essere sempre collegato alla Rete ed in particolare alla posta elettronica.

Secondo le stime Deloitte Consulting gli smarthopone nel mondo oltrepasseranno quest’anno il numero di 400 milioni superando per vendite i personal computer. Tra due anni gli smartphone venduti diventeranno mezzo miliardo, grazie anche alla crescente tecnologizzazione dei paesi cosiddetti emergenti. Un successo dato dalla capacità di questi apparecchi tecnologici di essere una via di mezzo tra un notebook e un semplice cellulare, grazie ai servizi di ricerca di strade, numeri di telefono, attivita’ commerciali e tutto cio’ che Internet mette a disposizione sulla rete esattamente come un personal computer, ma molto meno ingombranti rispetto a un pc o a un netbook.

Secondo questo studio entro la fine dell’anno la funzionalità di ricerca mobile sarà una della cinque applicazioni più usate, insieme a chiamate, sms, agenda e navigazione. Ma le killer application che potrebbe veramente lanciare in orbita gli smartphone sarebbe due: la larga introduzione del sistema Voip sui cellulari con vantaggi immediati in termini di costi e la Tv 3d. Infatti presto arriveranno sul mercato smartphone abilitati con tecnologia per vedere la Tv e i film in 3 dimensioni.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/il-business-del-futuro-a-portata-di-mano/26401/