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Inps: scatta l’operazione Poseidone 2010

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Con la circolare 23, l’Inps ha ufficializzato che nel 2010 si giocherà il secondo tempo dell’operazione Poseidone: la procedura di controllo sulle posizioni contributive dei professionisti risultati non iscritti ad alcuna gestione previdenziale dell’Istituto.
Risultati passati e prospettive future
Nel 2009, l’operazione Poseidone ha fruttato all’istituto nazionale di previdenza sociale 20mila nuovi iscritti; nel 2010 i controlli riguarderanno circa 120mila liberi professionisti e 450mila soci di società, un campione d’indagine individuato grazie a un confronto incrociato tra i dati in possesso dell’Inps e le dichiarazioni dei redditi presentate all’Agenzia delle Entrate.

L’avvertimento degli istituti di previdenza privati
Con buona probabilità, l’operazione si concentrerà in maniera particolare sulle partite Iva che non hanno versato i contributi alle casse professionali di appartenenza. Tale prospettiva, ancor prima di trovare effettiva realizzazione, ha provocato la reazione degli enti previdenziali privati, che, dal canto loro, rivendicano il principio di unicità della posizione previdenziale. Antonio Pastore, vicepresidente dell’Adepp, Associazione degli Enti previdenziali privati, ricorda all’Inps che: «Il libero professionista che è iscritto a un albo ha l’obbligo di essere assoggettato alla normativa contributiva dell’ente di previdenza a cui fa riferimento per legge la sua professione: l’Inarcassa se ingegnere o architetto, la Cassa forense se avvocato, l’Enpam se medico e così via. Ora, se c’è necessità di regolarizzare alcune posizioni, ferma restando la premessa, queste devono essere regolarizzate a cura dell’ente presso il quale aveva l’obbligo di essere iscritto, non dall’Inps».
Proposte di mediazione
Per cercare di non confondere chi non ha versato del tutto i contributi previdenziali con chi, invece, semplicemente non risulta all’Inps perché li ha versati nelle casse dell’istituto di previdenza privato di appartenza, l’Adepp ha avanzato al ministero del Lavoro la proposta di assumere un ruolo guida e di organizzare, nei prossimi giorni, un tavolo con i responsabili dell’Inps.
Fonte: http://www.borsaitaliana.it/notizie/finanzapersonale/fisco/dettaglio/poseidone121.htm

La carica dei trentenni. Crescono le ditte individuali ICT

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85 mila imprese informatiche italiane. +13,9% in cinque anni, 7 miliardi di euro di commercio estero. Oltre un titolare di ditte individuali su dieci ha meno di 30 anni Lombardia e Milano prime in Italia per imprese. Seguono Roma e Torino
Oltre 85 mila imprese, in crescita del 4,9% in un anno e del 13,9% in cinque, un interscambio che supera i 7 miliardi di euro, 3.263 titolari di ditte individuali under 30, più di una su dieci tra quelle attive, pari al 10,5% del totale: sono questi alcuni numeri dell’informatica italiana. Il settore che conta il maggior numero di attività è quello dell’elaborazione e registrazione elettronica di dati (oltre 35 mila), segue quello della realizzazione e consulenza nel software (27.576).
E la Lombardia tra le regioni fa la parte del leone: vi si trova oltre un quinto delle imprese attive in Italia, pesa per il 63% sull’interscambio di componenti e schede elettroniche, computer e unità periferiche, prodotti di elettronica di consumo audio e video. Tra le province per numero di imprese prima Milano, con circa 9 mila attività nel 2009, seguita da Roma che ne conta 8.103. Terza Torino con 4.324 imprese. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al II trimestre 2009, 2008, 2004 e Istat a giugno 2009.
Fonte: www.lazio-side.it

Lavoro&Sviluppo4 avvia le procedure per i 6.000 tirocini al Sud

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Avviata la promozione di interventi di politica attiva (percorsi di tirocinio e di apprendistato) e di assistenza alle imprese da parte “Lavoro&Sviluppo4”, il progetto nato dall’accordo tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dello Sviluppo economico e la Presidenza del Consiglio.

Obiettivo dell’intervento, che verrà realizzato da Italia Lavoro nei prossimi tre anni a partire dal 2010 grazie alle risorse economiche messe a disposizione dal Fondo sociale europeo, è quello di favorire la formazione di 6.000 soggetti non occupati residenti/domiciliati nelle Regioni “Convergenza/Mezzogiorno” (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), attivando interventi di politica attiva (in particolare percorsi di tirocinio – anche in mobilità geografica – e di apprendistato) e promuovendo, mediante incentivi all’assunzione, l’inserimento lavorativo dei partecipanti ai percorsi.

La dotazione finanziaria complessiva dell’intervento è di 60 milioni di euro:

24 milioni di euro per il supporto alla realizzazione dei 6.000 interventi di politica attiva previsti (percorsi di tirocinio e di apprendistato) mediante un sistema di doti e supporti economici così strutturato:
per le imprese: 250 euro mensili per l’attività di tutoraggio (assistenza e formazione) svolta dall’azienda ospitante il soggetto beneficiario della politica;
per le persone:
– borsa mensile di 500 euro a titolo di sussidio e per il rimborso delle spese legate a vitto, trasporti, etc. nel caso in cui il soggetto beneficiario dell’intervento sia coinvolto in un intervento in loco;
– borsa mensile di 1.200 euro a titolo di sussidio e rimborso delle spese per mobilità extraregionale, vitto, alloggio e trasporti qualora il beneficiario partecipi ad un intervento in mobilità interregionale;
– borsa mensile di 1.600 euro corrisposta al beneficiario di un intervento in mobilità Ue per le spese legate a mobilità extranazionale, vitto, alloggio e trasporti.

21 milioni di euro sottoforma di bonus orientati alle assunzioni destinati alle imprese:
– 5.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato pieno;
– 3.750 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato parziale (30 ore settimanali);
– 3.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato parziale (24 ore settimanali);
– 3.500 euro per ogni assunzione con contratto di apprendistato.
Fonte: http://italia-lavoro-news.mag-news.it/nl/a.jsp?p6.OZ.Ibr.N.I.JBnY

Benzina: prezzi; rincari Agip, Esso e Shell

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Come al solito, ai rincari attuati martedì scorso dall’Agip nelle ultime ore si sono accodate anche le altre compagnie petrolifere che operano in Italia, tra cui la Shell e la Esso; a rilevarlo è il Quotidiano delle fonti di energia Staffetta Quotidiana, sottolineando come i nuovi rincari siano scattati in concomitanza con l’Epifania. Per l’Adusbef e la Federconsumatori “siamo alle solite“, con la conseguenza che di questo passo la stangata 2010 sui prezzi e sulle tariffe, stimata dalle due Associazioni in circa 600 euro annui a famiglia, rischia di diventare ancora più corposa.

L’ascesa dei prezzi alla pompa in questi ultimi giorni è stata tanto sbalorditiva quanto preoccupante; Adusbef e Federconsumatori, infatti, rilevano come nel giro di una settimana la benzina sia passata da un prezzo di listino di 1,27 euro a 1,35 euro al litro, con un incremento, quindi, di ben otto centesimi al litro.

L’aumento dei prezzi della benzina negli ultimi sette giorni, di conseguenza, è stato pari al 7% a fronte, invece, di una rivalutazione del dollaro rispetto all’euro pari a meno della metà, e pari al 3% circa. Il pieno agli automobilisti costerà così in media otto euro in più al mese, che corrispondono a quasi 100 euro all’anno; trattasi di un’altra stangata che, aggiunta a tutte le altre arrivate con il nuovo anno, secondo Adusbef e Federconsumatori, rischiano di incidere ancor di più sul già ridotto potere d’acquisto delle famiglie.

Fonte: www.vostrisoldi.it

Unicredit, tutto sull’aumento di capitale

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Dopo quasi 4 mesi dalla decisione di un aumento di capitale, finalmente Unicredit ha stabilito le modalità dell’operazione. Il prezzo di ogni nuova azione sarà di 1,589 euro, di cui 1,098 a titolo di sovrapprezzo, nel rapporto di 3 azioni ordinarie di nuova emissione ogni 20 azioni ordinarie o di risparmio possedute. Secondo i calcoli del board della banca l’operazione comporterà l’emissione di un massimo di 2.516.889.453 nuove azioni ordinarie, al valore nominale unitario di 0,50 euro ciascuna. Ciò comporterà un aumento del capitale sociale di ammontare pari a 1.258.44726,50, mentre il controvalore complessivo dell’operazione stessa, risulterà pari a 3.999.337.340,82 euro circa 4 miliardi di euro.
Il prezzo per ogni nuova azione indicato da UniCredit, è stato determinato tenendo conto, delle condizioni di mercato e incorpora uno sconto di circa il 29% con riferimento al prezzo teorico ex diritto, calcolato sulla base del prezzo ufficiale del 6 gennaio 2010. I diritti di opzione potranno essere esercitati, dall’11 gennaio 2010 al 29 gennaio 2010, in Italia e Germania e dal 14 gennaio 2010 al 29 gennaio 2010, in Polonia;
Chi non volesse avvalersi dell’aumento di capitale, potrebbe vendere i diritti di opzione in Piazza Affari, infatti saranno negoziabili sul Mta della Borsa Italiana dall’11 gennaio 2010 al 22 gennaio 2010 e sulla Borsa di Varsavia dal 14 gennaio 2010 al 22 gennaio 2010.

Il mercato ha accolto bene le modalità di aumento di capitale, anche perché lo sconto di circa il 30% è in linea con gli aumenti precedenti di alcune delle maggiori banche in Europa. Nella seduta di oggi, giovedì, il titolo Unicredit, ha guadagnato il 2,4% chiudendo gli scambi a 2,4 euro.

Fonte: www.vostrisoldi.it

Alimentari e carburanti: percorso lungo 1900 chilometri

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Nelle ultime ore le Associazioni dei Consumatori sono tornate alla carica dopo l’ennesimo rialzo dei prezzi del carburante alla pompa annunciati dall’Agip prima e dalle altre compagnie petrolifere poi. Sono ancora passati sette giorni del nuovo anno, ma già, tra i rincari della benzina e del diesel, il canone Rai, l’aumento delle tariffe aeroportuali e gli aumenti del gas e dei treni ad alta velocità, i consumatori sono sotto assedio e con un potere d’acquisto sempre più ridotto. Ma tra la spesa di tutti i giorni ed i costi dei carburanti c’è un “legame” lungo ben 1.900 chilometri.

Trattasi, in accordo con quanto riporta la Coldiretti, della distanza media che un pasto percorre fino ad arrivare sulle nostre tavole; per contrastare gli effetti negativi che il rincaro di benzina e diesel generano sui prodotti alimentari, secondo l’organizzazione degli agricoltori, occorre consumare prodotti locali che non hann bisogno di percorrere lunghe distanze prima di portarli in tavola.

Consumando i prodotti del territorio non solo si tagliano i costi della bolletta energetica, che nel nostro Paese, per diverse ragioni, è molto elevata, ma si dà una mano all’ambiente evitando di bruciare tonnellate e tonnellate di petrolio con tutto quel che ne consegue in merito alle emissioni di inquinanti in atmosfera. Il modello di spesa sostenibile è quello di recarsi presso i mercati gestiti dagli agricoltori, o quello di andare direttamente presso l’impresa agricola, magari in gruppi di acquisto, portando a casa prodotti agroalimentari freschi, genuini, al giusto prezzo ed a “chilometri zero“.

Fonte: www.vostrisoldi.it

Skype va dentro il televisore

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Skype sta per conquistare anche i televisori: grazie agli accordi stretti con LG e Panasonic, presto si potranno effettuare chiamate VoIp direttamente dal televisore di casa (a patto di avere una connessione a banda larga).
Ovviamente non si tratterà di normali chiamate soltanto audio: le videochiamate saranno il vero punto di forza di questo sistema, che supporta anche l’alta definizione.
LG e Panasonic si apprestano dunque a produrre televisori (le serie VT e G di Panasonic e 26 nuovi modelli al plasma e Lcd di Lg) che incorporano già la tecnologia di Skype e venderanno separatemente delle webcam con microfoni integrati.
I dettagli sugli apparecchi sono ancora decisamente scarsi: si sa che le dimensioni saranno molto varie (e arriveranno fino a diagonali di 65 pollici), mentre i prezzi non sono stati rivelati; la loro disponibilità è prevista per la metà del 2010.

Fone: lazio-side.it

Trenitalia: Toscana, nuovo contratto di servizio

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Qualità crescente, offerta adeguata e penali nel caso in cui non vengano rispettati e raggiunti standard di qualità come quelli relativi alla pulizia, informazione, puntualità e livelli di affollamento sui convogli. Sono questi, in estrema sintesi, alcuni dei punti chiave del nuovo contratto di servizio che Trenitalia ha firmato con la Regione Toscana al fine di far aumentare sul territorio il numero di cittadini che ogni giorno scegli il treno per i propri spostamenti; il contratto ha una durata pari a ben sei anni con la possibilità di prorogarlo per altri sei.

La durata del contratto, abbastanza lunga, secondo quanto afferma Trenitalia, sarà tale da permettere una adeguata implementazione dei piani di sviluppo e di investimenti sulla rete del trasporto ferroviario toscano. A tal fine, infatti, Trenitalia, gradualmente, si impegnerà ad immettere in servizio per il trasporto oltre 20 nuovi convogli a doppio piano.

Dal punto di vista prettamente finanziario, il contratto di servizio Trenitalia – Toscana, dal 2009 e fino all’anno 2014, prevede da parte della Regione l’erogazione di un corrispettivo su base annua pari a 237,7 milioni di euro comprensivo delle risorse statali, mentre per altri 111 milioni di euro la copertura sarà assicurata dalla vendita dei titoli di viaggio. Saranno oltre 900 i treni che ogni giorno percorreranno la rete del trasporto ferroviario in Toscana a fronte, in termini di traffico, di quasi 23 milioni di treni-km all’anno.

Fonte: www.vostrisoldi.it

Ministero dell’Economia: emessi BOT per 11.000 milioni di euro

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Il MEF ha disposto un’emissione, con regolamento 15 gennaio 2010, da effettuarsi tramite asta il giorno 12 gennaio 2010, di 11.000 milioni di euro di BOT così ripartiti:

                             Importo (in mln. di euro)                        Scadenza                      Giorni
Trimestrali                          3.500                                         15.04.2010                      90
Annuali                                 7.500                                         14.01.2011                     364

È da tener presente che il 15 gennaio 2010 vengono a scadere BOT per 7.500 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale.
I BOT sono posti all’asta con il sistema di collocamento dell’asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento.
I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di BOT, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato.
I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei BOT, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione del rendimento. L’importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€).
Il collocamento dei BOT verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione.
In attuazione di quanto disposto nella Sez.II – Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d’Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei BOT sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori.
Le richieste di acquisto – con un massimo di tre per ciascuna tranche – dovranno pervenire alla Banca d’Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 12 gennaio 2010, con l’osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l’immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all’asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax.
Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto .
Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l’importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell’importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione.
Gli operatori “Specialisti in titoli di Stato” hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei BOT annuali, previsto in via automatica per il giorno 13 gennaio 2010.
L’offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell’ammontare nominale offerto nell’asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l’importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell’asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo.
Gli “Specialisti” che non hanno partecipato all’asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L’assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell’asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 13 gennaio 2010.
La circolazione dei BOT al 4 gennaio 2010 era pari a 150.095,638 milioni di euro, di cui 61.798,043 milioni di euro semestrali e 88.297,595 milioni di euro annuali.

Fonte: www.mef.gov.it

RYANAIR: rimane il problema della trasparenza dei costi

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Scongiurata la sospensione dei voli grazie all’intervento dell’Enac

Adiconsum: “Il problema non è il riconoscimento dei documenti d’identità, quanto la mancata trasparenza dei costi
e la parziale informazione fornita dalle compagnie low-cost ai passeggeri”

Adiconsum chiede a UE e Enac
interventi sulla chiarezza delle offerte dei voli low-cost

Adiconsum chiede a Matteoli invece degli aumenti delle tariffe aeroportuali previsti nel decreto, l’istituzione di un Fondo bilaterale per il risarcimento delle vessazioni subite dai passeggeri

Adiconsum esprime soddisfazione per il ripristino della legalità da parte di Ryanair – dichiara Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum – che nei giorni scorsi aveva annunciato la sospensione dei voli dagli aeroporti italiani facendo quasi intendere che ci fossero problemi di sicurezza nei nostri scali.

L’accordo è stato raggiunto grazie all’intervento dell’Enac che si pone come interlocutore autorevole e al quale ad avviso di Adiconsum dovrebbe essere riconosciuto il ruolo di vera Authority del settore con poteri quindi anche sanzionatori.

Adiconsum – continua Pietro Giordano, Segretario Nazionale Adiconsum – pur difendendo la liberalizzazione del mercato del trasporto aereo afferma che i diritti individuali dei consumatori trovano soddisfazione soltanto nelle regole generali che richiedono anche alle compagnie low-cost trasparenza nei costi e nei servizi offerti.

Troppo spesso dietro a biglietti di pochi euro si nascondono tariffe aggiuntive non riscontrabili esplicitamente sui siti internet delle compagnie low-cost.

Adiconsum chiederà nei prossimi giorni al Commissario europeo e all’Enac un intervento sulla chiarezza delle offerte a basso prezzo dei voli low-cost presenti sui siti internet.

Al ministro Matteoli, Adiconsum – continua Giordano – ribadisce la richiesta di non scaricare ancora una volta sui passeggeri gli aumenti delle tariffe aeroportuali così come ipotizzate in un suo decreto ancora non in vigore, ma di prevedere una precisa normativa di legge che istituisca un Fondo bilaterale alimentato economicamente dalle compagnie aeree e dalle aziende aeroportuali capaci di intervenire con rapidità risarcendo i passeggeri vessati da: perdita dei bagagli, overbooking, vacanze rovinate, ritardi e cancellazioni di aerei.

Fonte: Adiconsum – ufficio stampa
www.adiconsum.it