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Rivalutazione dei beni d’impresa addio a bollatura e vidimazione

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Non più necessarie per il prospetto redatto da imprenditori individuali e società di persone
Ai fini della rivalutazione dei beni d’impresa si deve ancora provvedere alla bollatura e vidimazione del prospetto di rivalutazione redatto da imprenditori individuali e società di persone in contabilità semplificata? E’ il quesito posto all’Agenzia delle Entrate da un Consiglio nazionale in merito alla corretta applicazione dell’articolo 15, comma 2, della legge 342/2000.

Secondo l’istante, l’adempimento non è più compatibile con il quadro normativo delineato dall’articolo 8 della legge 383/2001 che ha sancito la soppressione dell’obbligo della bollatura e vidimazione del libro giornale e del libro degli inventari.

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 14/E del 3 marzo, ritiene di poter accogliere le argomentazioni del Consiglio nazionale.
La rivalutazione dei beni immobili dell’impresa è stata reiterata dall’articolo 2 della Finanziaria del 2004 con rinvio alle disposizioni della legge 342/2000, il cui articolo 15 stabilisce, per le imprese individuali e le società di persone in contabilità semplificata, che “la rivalutazione è consentita a condizione che venga redatto un apposito prospetto bollato e vidimato che dovrà essere presentato, a richiesta, all’amministrazione finanziaria, dal quale risultino i prezzi di costo e la rivalutazione compiuta”.
Questo in analogia con quanto previsto per la stessa tipologia di contribuenti in regime di contabilità ordinaria che, fino all’entrata in vigore della legge 383/2001, assolvevano al medesimo obbligo annotando la rivalutazione sui libri contabili che dovevano essere bollati e vidimati ai fini fiscali.

Ma proprio la soppressione dell’obbligo fiscale di bollatura e vidimazione del libro giornale e del libro degli inventari fa sì che la stessa operazione, da effettuare sul prospetto di rivalutazione previsto per i soggetti in contabilità semplificata, risulti “sovrabbondante” con il vigente sistema normativo.

I tecnici delle Entrate ritengono quindi che anche gli imprenditori individuali e le società di persone in contabilità semplificata possono riportare i maggiori valori rivalutati dei beni d’impresa in un prospetto privo di bollatura e vidimazione, superando pertanto le considerazioni formulate in precedenti documenti di prassi.
Lilia Chini
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/normativa-e-prassi/articolo/rivalutazione-dei-beni-dimpresa-addio-a-bollatura-e-vidimazione

Fiscalità immobili professionali, è il tempo a scandire la rilevanza

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Occhio al periodo compreso tra 1° gennaio 2007 e 31 dicembre 2009 e ai “paletti” per alcune deduzioni
Plusvalenza tassabile, minusvalenza deducibile, tutto dipende dalla data d’acquisto dell’immobile strumentale. Entrambe le “voci” assumono rilevanza ai fini della formazione del reddito del professionista soltanto se l’operazione di compravendita si riferisce a fabbricati acquistati a partire dal 1° gennaio 2007. Discorso a parte sul trattamento da riservare ai canoni di leasing sostenuti per l’immobile utilizzato nell’esercizio dell’attività professionale: questi risultano deducibili (e, per i periodi di imposta 2007, 2008 e 2009, solo nella misura di un terzo) unicamente nel caso in cui il contratto di locazione finanziaria sia stato stipulato tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2009.
Questo è scritto nella norma (articolo 1, comma 334, legge 296/2006) che, intervenendo sull’articolo 54 del Tuir, ha modificato il regime fiscale degli immobili strumentali dei professionisti.
È quanto precisa l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 13/E del 2 marzo.

Lo spunto nasce dal quesito posto da una commercialista che intende cedere, a una società di leasing, l’immobile strumentale acquistato come “persona fisica”, per poi rientrarne in possesso attraverso un contratto di locazione finanziaria stipulato in qualità di soggetto Iva. Finalità dell’operazione, beneficiare, perché ora realmente “identificata” come professionista, delle regole favorevoli introdotte dalla Finanziaria 2007.

Il documento di prassi evidenzia come, per i professionisti (e gli artisti), nessuna importanza derivi dalla veste con cui si procede all’acquisto (persona fisica o titolare di partita Iva): a fare la differenza è la destinazione dell’immobile, che deve essere utilizzato esclusivamente per svolgere l’attività (professionale o artistica). Al contrario di quanto avviene per gli imprenditori, “obbligati” a far confluire il bene nell’inventario per poterlo considerare relativo all’impresa.

Perché, poi, plusvalenze e minusvalenze, relative ai passaggi descritti dalla contribuente, assumano valore fiscalmente rilevante è necessario fare attenzione ai “tempi”.
In particolare, concorrono alla formazione del reddito imponibile del professionista (o dell’artista) le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalla vendita degli immobili strumentali acquistati a decorrere dal 1° gennaio 2007 (la precisazione è stata fornita anche in risposta a un’interrogazione parlamentare del 21 febbraio 2007); pertanto, la cessione dei fabbricati acquistati prima di tale data non genera alcun plus o minusvalore significativo per il fisco.

Più articolato il trattamento dei canoni di leasing sostenuti per godere del bene in questione. Ai sensi dell’articolo 54, comma 2, del Tuir, e del comma 335 della Finanziaria 2007, sono deducibili le quote di ammortamento e i canoni di locazione finanziaria degli immobili strumentali dei professionisti, ridotti a un terzo per gli anni 2007, 2008 e 2009. Assumono, però, rilevanza soltanto i contratti stipulati tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2009. Per quelli sottoscritti successivamente, invece, la norma non ripropone alcuna possibilità di deduzione.
Va, comunque, ricordato che, ai fini della deducibilità dei canoni relativi a beni strumentali, la durata del contratto di leasing deve essere almeno pari alla metà del periodo di ammortamento, con un minimo di otto e un massimo di quindici anni per gli immobili.

Il consiglio che arriva alla commercialista è dunque quello di controllare, calendario alla mano, le date delle transazioni e comportarsi di conseguenza.
Paola Pullella Lucano
Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/normativa-e-prassi/articolo/fiscalita-immobili-professionali-e-il-tempo-a-scandire-la-rilevanza

Aperte le candidature per la quarta edizione del Premio Impresa Ambiente

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Sono aperte le candidature per la quarta edizione del Premio Impresa Ambiente, il più alto riconoscimento italiano per le imprese private e pubbliche che si siano distinte in un’ottica di Sviluppo Sostenibile, Rispetto Ambientale e Responsabilità Sociale.
Il Premio, “porta d’accesso” all’European Business Awards for the Environment – promosso dalla Commissione Europea (DG Ambiente) – si rivolge alle aziende che hanno fatto della politica verde una delle leve essenziali per essere competitive a livello nazionale ed europeo.
L’edizione 2010 si svolge in partnership con Ecopolis, la manifestazione internazionale dedicata ai temi dell’ambiente urbano e della sostenibilità, promossa da Camera di Commercio di Roma e Fiera Roma con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e di Unioncamere, sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica.
Le imprese possono presentare la propria candidatura entro il 25 marzo 2010 per una o più delle quattro categorie: miglior gestione, miglior prodotto, miglior processo, migliore cooperazione internazionale. I progetti verranno valutati da una Giuria composta da esperti del settore ed esponenti del sistema produttivo e della ricerca, che assegnerà anche il “Premio Speciale Giovane Imprenditore per l’ambiente”, riconoscimento riservato a titolari o dirigenti d’impresa under 40 (già in gara per una delle quattro categorie), che si siano distinti per spiccate capacità imprenditoriali, innovazione ed attività di ricerca dedicate allo sviluppo ecosostenibile.
Tutte le informazioni relative al Premio sono disponibili sul sito Premio Impresa Ambiente o inviando una e-mail a info@premioimpresambiente.it
Il Premio Impresa Ambiente è un’iniziativa della Camera di Commercio di Roma in partnership con Ecopolis
Fonte: http://lazio-side.it/attualita/news/aperte-le-candidature-per-la-quarta-edizione-del-premio-impresa-ambiente.html

Ogm: decisione storica della Commissione Europea

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Con una decisione che è sia storica, sia preoccupante per il made in Italy agroalimentare, la Commissione Europea ha annunciato ufficialmente l’intenzione di “aprire” agli Ogm, gli organismi geneticamente modificati, con una proposta che, contrariamente all’attuale quadro normativo, porterà i singoli Paesi dell’eurozona a decidere se aprire o meno sul proprio territorio alle coltivazioni con Ogm. A farlo presente è la Coldiretti che, nel commentare la presa di posizione della Commissione Europea, ha sottolineato come l’Italia rimanga libera di poter vietare gli Ogm in agricoltura e, quindi, scongiurare anche ogni rischio di contaminazione.

D’altronde la posizione italiana sugli Ogm appare molto chiara visto che, in base a numerose indagini, i consumatori del nostro Paese sono in maggioranza contrari agli organismi geneticamente modificati; allo stesso modo, sono contrari gli agricoltori, con la Coldiretti che più volte si è dichiarata disposta a dimostrarlo con un referendum. Inoltre, nel nostro Paese sono ben sedici le Regioni che in materia di organismi geneticamente modificati si sono dichiarate “Ogm free“.

Per questo il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha colto l’occasione per dichiarare che “stando cosi le cose, l’Europa autorizzi pure quello che vuole tanto in Italia continueremo a non coltivarli“. L’Organizzazione degli agricoltori non è contraria agli Ogm per partito preso, ma per il semplice fatto che il nostro made in Italy è sinonimo di tipicità e biodiversità, mentre le coltivazioni da Ogm non fanno altro che creare una vera e propria omologazione dei prodotti.

E poi c’è anche da dire che in Europa le coltivazioni da Ogm non stanno poi andando così bene. Lo scorso anno, infatti, c’è stata una storica inversione per quanto riguarda i terreni coltivati con semine Ogm; in termini di ettari coltivati nel 2009 c’è stato un vero e proprio crollo in Paesi come la Slovacchia, la Romania e la Repubblica Ceca. Anche in Paesi con economia matura come la Spagna c’è stato un calo del 4% a conferma di come l’imprenditoria in questo settore si scontri con una domanda in calo di prodotti agroalimentari biotech da parte dei consumatori che preferiscono sempre di più prodotti tipici ed a “chilometri zero” anche a tutela dell’ambiente.

http://www.vostrisoldi.it/articolo/ogm-decisione-storica-della-commissione-europea/25561/

Trenitalia: Tutor sulle linee metropolitane

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Al fine di fornire più informazioni ai viaggiatori, ma anche al fine di contrastare il fenomeno dell’evasione, le Ferrovie dello Stato hanno annunciato l’istituzione della figura del “Tutor“; trattasi, nello specifico, di una persona che si occupa solo ed esclusivamente sia del controllo dei biglietti, sia nel fornire informazioni ai viaggiatori. E’ altresì compito del Tutor controllare la pulizia degli ambienti, il regolare funzionamento degli apparati di informazione sia audio sia video, ma anche quello delle obliteratrici e delle emettitrici automatiche e degli impianti automatici di risalita.

Questa figura, in accordo con quanto rendono noto le Ferrovie dello Stato, la si può trovare sulla linea ferroviaria metropolitana che collega Napoli Gianturco a Pozzuoli, e che consta di undici fermate. Il “Tutor”, sulla Napoli linea 2, è presente da poco più di quattro settimane, e sta incontrando il consenso dei viaggiatori dei treni metropolitani visto che in questo modo sanno a chi rivolgersi ed hanno un vero e proprio punto di riferimento.

Contestualmente, Trenitalia sta altresì riscontrando un calo del fenomeno dell’evasione, ed ha provveduto a distribuire ai viaggiatori un depliant tascabile contenente sia notizie aggiuntive, sia i recapiti telefonici di ogni Tutor presente ad ogni fermata.

Intanto, per quanto riguarda in generale il servizio del trasporto ferroviario regionale, ovverosia quello di maggior utilizzo da parte dei pendolari, Giancarlo Laguzzi, direttore della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, intervenendo in Tv nel corso della trasmissione di Rai Uno “Uno Mattina“, ha fatto presente mercoledì scorso come siano stati già appaltati ben 1,5 miliardi di euro di investimenti per rinnovare la flotta. In particolare, a regime saranno acquistate ben 800 nuove carrozze, mentre per altre 2.500 saranno messi a punto interventi di restyiling.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/trenitalia-tutor-sulle-linee-metropolitane/25541/

Chiavette Internet, addio alle superbollette in roaming

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Arrivano finalmente regole chiare e paletti per la navigazione in Internet con le chiavette dall’estero; per il traffico dati in roaming, infatti, dall’1 luglio 2010 entra in vigore un tetto massimo obbligatorio di traffico dati extra-soglia per un importo che non potrà superare i 50 euro mensili, fermo restando la possibilità per il cliente di modificare tale soglia ma chiaramente in maniera esplicita. Questo è quanto mette in evidenza l’Associazione Adoc nel sottolineare come a partire da ieri, comunque, l’utente che naviga in Internet in roaming può procedere ad inoltrare la richiesta di limitazione del consumo extra soglia sempre per importi mensili che non superino i 50 euro.

Inoltre, in ottemperanza alle nuove regole comunitarie, il gestore è obbligato ad inviare all’utente che naviga in Internet in roaming un messaggio di allerta non appena avrà raggiunto l’80% di consumo extra-soglia. Stop, quindi, in tutta l’eurozona, sia alle superbollette per la navigazione in Internet in roaming, sia ai messaggi di allerta inviati con ritardi biblici o non inviati per nulla al cliente.

Secondo l’Associazione Adoc le nuove regole in vigore a partire da ieri, 1 marzo 2010, rappresentano un importante passo in avanti a tutela dei consumatori in tutto il Vecchio Continente, con la conseguenza che, come sottolineato dal Presidente Carlo Pileri, le bollette astronomiche per migliaia di euro di traffico Internet in roaming non avranno più ragione di esistere.

Adesso l’Associazione auspica che i gestori eseguano le nuove regole alla lettera avvisando con gli alert il cliente in tempo reale non appena il traffico extra-soglia avrà superato l’80% del tetto massimo di 50 euro mensili, o in corrispondenza di quello scelto con richiesta esplicita da parte del cliente. L’Adoc infatti ricorda come in materia di navigazione Internet in roaming si sia trovata a gestire per conto dei consumatori delle procedure di conciliazione per bollette che hanno superano in certi casi anche i diecimila euro.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/chiavette-internet-addio-alle-superbollette-in-roaming/25529/

Bolletta luce e gas semplificata in arrivo

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Entro l’anno in corso, e comunque tassativamente a partire dall’1 gennaio dell’anno prossimo, le bollette di luce e gas che arrivano nelle nostre case, o che scarichiamo dall’area riservata del sito Internet del nostro gestore, dovranno seguire un apposito schema che le renderà più chiare, trasparenti, ma anche confrontabili. Ad annunciarlo è stata l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas nel far presente come questa novità riguarderà sia la clientela privata, sia i clienti non residenziali di piccole dimensioni.

Alla novità, tra l’altro, non potranno sfuggire neanche le bollette di fornitura di luce e gas integrata, ovverosia le cosiddette offerte di fornitura “dual fuel“. Inoltre, i nuovi schemi per le bollette di luce e gas saranno arricchite di ulteriori dati ed informazioni al fine di rendere più agevole il rapporto con i rispettivi fornitori; ci saranno, tra l’altro, informazioni su come presentare un reclamo, ma anche informazioni relativi ai casi in cui il pagamento delle utenze sia tardivo o omesso, così come saranno forniti dati sulle fonti e sugli impianti che il gestore utilizza per la produzione dell’energia elettrica.

Secondo quanto dichiarato da Alessandro Ortis, Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, il nuovo schema semplificato e confrontabile per le bollette di luce e gas, e per quelle “dual fuel”, mira a rendere sia più chiare le voci della spesa energetica delle famiglie, sia più informate le scelte dei consumatori stessi.

L’applicazione della Direttiva segue un processo di consultazione avviato dall’Autorità e caratterizzato da un’indagine demoscopica e dal coinvolgimento sia degli operatori del settore, sia delle Associazioni dei Consumatori. La Direttiva per l’armonizzazione e la trasparenza dei documenti di fatturazione è visionabile sul sito Internet dell’Autorità per l’Energie Elettrica ed il Gas, www.autorita.energia.it.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/bolletta-luce-e-gas-semplificata-in-arrivo/25525/

Inflazione carrello spesa doppia rispetto a dati Istat

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In data odierna l’Istat ha comunicato la rilevazione preliminare di febbraio 2010 per quel che riguarda i prezzi al consumo; ebbene, per il mese scorso l’indice del carovita segna un +1,2%, ma quando si prende il carrello della spesa l’indice dei prezzi al consumo segna una rilevazione doppia e, quindi, pari a +2,4%. A stimarlo è il Codacons visto che i prezzi dei cosiddetti beni ad alta frequenza di acquisto corrono con ritmi di aumento ben più elevati rispetto al dato medio fornito dall’Istituto Nazionale di Statistica.

E se a febbraio l’inflazione tendenziale è a +1,2%, in calo rispetto al +1,3% di gennaio, nel complesso c’è quindi poco da esultare. Anzi, il Codacons ritiene che il nuovo paniere Istat, annunciato di recente dall’Istituto, non rappresenti fedelmente le tendenze di acquisto degli italiani; l’Associazione al riguardo porta ad esempio il peso nel paniere di bar e ristoranti, che rispetto al vecchio paniere è aumentato. Peccato però che a causa delle persistenti difficoltà a far quadrare il budget le famiglie vadano al ristorante sempre più di rado.

E non è un caso secondo il Codacons che il mese scorso, in corrispondenza del capitolo di spesa per bar e ristoranti, l’aumento dell’inflazione è stato nullo. A conti fatti, quindi, per l’Associazione i dati Istat sono sottostimati in quanto sono stati aumentati i pesi di quei beni e servizi dove c’è un calo della domanda ed un conseguente calo dei prezzi, mentre per quelli che subiscono rialzi i pesi sono stati ridotti.

Nella giornata di ieri, lo ricordiamo, l’Istat ha altresì comunicato il dato sul prodotto interno lordo italiano nel 2009; ebbene, il crollo è stato del 5%, il peggiore dal 1971, il che conferma secondo il Codacons come il Governo non abbia salvaguardato i redditi e la capacità di spesa delle famiglie limitandosi a “provvedimenti spot” come la social card ed il bonus familiare.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/inflazione-carrello-spesa-doppia-rispetto-a-dati-istat/25537/

Aliquote contributive 2010: ARTIGIANI E COMMERCIANTI

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Anche per l’anno 2010, le aliquote contributive dovute per gli iscritti alle Gestioni degli artigiani e degli esercenti attività commerciale restano confermate nella misura del 20% stabilita dall’art. 1 co. 768 della L. 296/2006.
Al riguardo, la circolare INPS 2.2.2010 n. 14 fornisce le seguenti ulteriori indicazioni:
Minimale di reddito per il 2010
Per l’anno 2010, il reddito minimo annuo (c.d. “minimale”), da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo dovuto da artigiani e commercianti, è stabilito in misura pari a 14.334,00 euro.
Anche in presenza di un reddito d’impresa inferiore, i contributi “minimi” da versare all’INPS vanno comunque calcolati sul minimale.
Massimale di reddito per il 2010
Per quanto riguarda i contributi sul reddito d’impresa eccedente il minimale, essi sono dovuti entro un limite massimo di reddito annuo (c.d. “massimale”), pari, per il 2010, a 70.607,00 euro (elevato a 92.147,00 euro per gli iscritti con decorrenza dal gennaio 1996 o successiva, privi di anzianità contributiva al 31.12.95).
Aumento dell’1% in caso di redditi eccedenti il primo scaglione e fino al massimale
Per artigiani e commercianti resta fermo l’aumento delle aliquote contributive di un punto percentuale in caso di redditi eccedenti il limite di retribuzione annua pensionabile – fissato, per il 2010, in misura pari a 42.364,00 euro (c.d. primo scaglione) – e fino al raggiungimento del massimale (art. 3-ter del DL 384/92, convert. L. 438/92).
Riduzione del 3% per i collaboratori di età inferiore a 21 anni
Un’ulteriore precisazione riguarda il mantenimento dell’agevolazione prevista dall’art. 1 co. 2 della L. 233/90 per i coadiuvanti e i coadiutori di età inferiore a 21 anni, per i quali spetta una riduzione dell’aliquota contributiva del 3%.
Tale riduzione è applicabile fino a tutto il mese in cui il collaboratore interessato compie 21 anni.
Contributo per la “rottamazione dei negozi o delle licenze”
Con riferimento ai soli iscritti alla Gestione commercianti, alla contribuzione dovuta a titolo previdenziale deve essere sommato il contributo aggiuntivo dello 0,09%, istituito dal D.Lgs. 207/96, ai fini dell’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale (c.d. “rottamazione dei negozi o delle licenze”).
L’obbligo di versare la suddetta aliquota aggiuntiva è stato, infatti, differito al 31.12.2013 dall’art. 19-ter del DL 185/2008 (convert. L. 2/2009).
Aliquote contributive per gli iscritti alla Gestione artigiani
Alla luce delle suesposte precisazioni, le aliquote contributive per gli iscritti alla Gestione artigiani, relative all’anno 2010, risultano, pertanto, pari al:
– 20%, sul minimale e sui redditi d’impresa superiori a 14.334,00 e fino a 42.364,00 euro;
– 21%, sui redditi d’impresa superiori a 42.364,00 e fino a 70.607,00 euro (o 92.147,00 euro).
Per i coadiuvanti fino a 21 anni d’età, le suddette aliquote sono ridotte, rispettivamente, al 17%e al 18%.
Aliquote contributive per gli iscritti alla Gestione commercianti
Quanto alle aliquote contributive per gli iscritti alla Gestione commercianti per l’anno 2010, esse risultano pari al:
– 20,09%, sul minimale e sui redditi d’impresa superiori a 14.334,00 e fino a 42.364,00 euro;
– 21,09%, sui redditi d’impresa superiori a 42.364,00 e fino a 70.607,00 euro (o 92.147,00 euro).
Tali aliquote sono ridotte, rispettivamente al 17,09% e al 18,09%, per i coadiutori fino a 21 di età.
Contribuzione per le prestazioni di maternità
Anche per il 2010, il contributo per il finanziamento delle prestazioni di maternità è stabilito, per gli iscritti alle Gestioni degli artigiani e dei commercianti, in misura pari a 0,62 euro mensili.

Fonte: http://www.finanzaediritto.it/articoli/aliquote-contributive-2010-artigiani-e-commercianti-4498.html

UE su rispetto regole mercato interno

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L’Unione Europea fa il punto sul rispetto delle regole del mercato interno e quindi sul recepimento delle direttive in tal senso. Secondo la valutazione da parte della Commissione europea gli Stati membri sono ben al disotto dell’obiettivo dell’1,0%, da raggiungere entro il 2009, concordato dai capi di Stato.
E’ dello 0,7% il deficit medio di recepimento (ossia la percentuale di direttive sul mercato interno non recepite nell’ordinamento interno nei termini previsti) dei 27 Stati membri. È comunque la prima volta che gli Stati membri hanno superato l’obiettivo entro i termini convenuti.
Gli Stati membri impiegano un tempo relativamente lungo – in media quasi 18 mesi – per conformarsi alle sentenze della Corte di giustizia, nonostante l’obbligo di adottare misure immediate. I maggiori ritardi riguardano Austria e Spagna, che impiegano in media circa 25 mesi per conformarsi alle sentenze.
Il commissario europeo per il mercato interno e i servizi Michel Barnier ha dichiarato: “Incoraggio i sette Stati membri che non hanno ancora raggiunto l’obiettivo a raddoppiare gli sforzi. Ma la qualità dell’attuazione e dell’esecuzione pratica delle regole sul terreno resta un grave problema, che incide sull’efficienza e mina la fiducia nel mercato interno. Il mancato rispetto delle sentenze della Corte è semplicemente inaccettabile. È mia intenzione sfruttare appieno la possibilità offerta dal nuovo trattato di applicare queste sentenze più rapidamente. Voglio creare un vero partenariato con gli Stati membri per comprendere meglio ed evitare tali problemi. Sono sicuro che insieme possiamo rimettere i cittadini e le imprese al cuore del mercato interno.”
Il numero di Stati membri che hanno raggiunto l’obiettivo è passato da 18 a 20. Gli Stati membri che non si sono ancora conformati all’obiettivo dell’1% sono: Austria, Portogallo, Repubblica ceca, Polonia, Italia, Lussemburgo e Grecia. Detto questo, ad eccezione dell’Austria, tutti i 7 Stati membri sono riusciti a ridurre considerevolmente il proprio deficit.
“Tenuto conto del volume della legislazione che dovrà essere attuata nei prossimi 6 mesi, Repubblica ceca, Grecia, Italia, Lussemburgo e Polonia dovranno adottare azioni drastiche per raggiungere l’obiettivo la prossima volta”.
Il numero globale di procedimenti di infrazione è leggermente diminuito (-1,2%) rispetto a sei mesi fa. Come negli anni precedenti, il maggior numero di infrazioni si registra nei settori “imposizione e unione doganale” e “ambiente”.
La maggior parte dei casi di infrazione aperti riguarda l’Italia, seguita da Grecia e Spagna.
È aumentato il tempo medio necessario per risolvere tali casi. Rispetto al dicembre 2007, è passato da 25 a 28 mesi per l’UE-15 e da 12 a 16 mesi per l’UE-12.
Fonte: http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2010-03-02&newsletter_numero=1528#art1#art1