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Conciliare lavoro e famiglia – il bando Flexicurity

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Prende il via il bando sulla ‘Flexicurity di genere’ per il quale è stata impegnata la somma di 9 milioni e mezzo di euro. Si tratta di azioni che derivano dal Piano per l’occupazione femminile per il biennio 2009- 2010. L’avviso pubblico “Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un’ottica di flexicurity” è stato pubblicato sul Burl del 20 febbraio.
Al centro degli interventi l’attuazione di nuovi modelli di flessibilità e organizzazione del lavoro che tengano conto di tempi e orari al femminile con la finalità di favorire il lavoro delle donne e contribuire all’abbattimento della divisione tra compiti maschili e femminili.
I progetti da presentarsi dovranno fornire risposte concrete alle esigenze di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso l’adozione da parte dei datori di lavoro di modelli di organizzazione flessibile e l’attivazione di servizi di conciliazione per i lavoratori e le lavoratrici con carichi di cura. Per il bando è stata impegnata una somma pari a 9.450.668 euro.
Le azioni previste sono finalizzate all’adozione di modelli organizzativi più flessibili, tra i quali il telelavoro, il part-time, lo job sharing (lavoro ripartito tra più lavoratori/trici) e job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratori/trici), il tutoring per i/le lavoratori/trici che rientrano da periodi di prolungata assenza, la gestione e lo sviluppo del diversity management. Saranno inoltre concessi contributi per l’attivazione di servizi di nursing, baby parking, ludoteche, spazi studio e gioco, asili nido, trasporto e accompagnamento, assistenza per malati, disabili e anziani, doposcuola per gli alunni delle scuole primarie. Possono presentare progetti i datori di lavoro privati (imprese, imprenditori individuali, società, comprese le società cooperative, consorzi, onlus, associazioni), in forma singola o associata, anche in partenariato con enti pubblici. Nella fase di valutazione dei progetti presentati saranno considerati titoli di priorità la prevalenza della componente femminile nei destinatari dell’intervento proposto, la presentazione del progetto con un ente pubblico come partner esterno, interventi di conciliazione per beneficiari a totale presenza maschile.
I destinatari degli interventi sono: i lavoratori subordinati con qualsiasi tipologia contrattuale, i collaboratori coordinati e continuativi a progetto e occasionali, gli associati in partecipazione con solo apporto di lavoro e quelli con apporto di capitale e lavoro. Ai singoli progetti, che avranno una durata massima di 24 mesi, può essere concesso un finanziamento non superiore a 350mila euro.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 30.mo giorno dopo la pubblicazione del bando sul Burl fino al 31 maggio (prima scadenza). Queste le successive scadenze: la seconda il 30 settembre; la terza il 31 gennaio 2011. Il bando sarà pubblicato anche sul sito www.portalavoro.regione.lazio.it.
Fonte: http://lazio-side.it/attualita/news/conciliare-lavoro-famiglia-il-bando-flexicurity.html

Consultazione online della Commissione Europea sull’”International Financial Reporting Standard (IFRS) for SMEs

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La Commissione Europea ha avviato un processo di consultazione online con l’obbiettivo di comprendere il punto di vista degli stakeholders dell’Unione Europea sull’International Financial Reporting Standard (IFRS) for Small and Medium-sized Entities (SMEs), pubblicato dall’International Accounting Standards Board il 9 luglio 2009.
Si tratta di una proposta di uno standard di principi contabili internazionali, illustrata in circa 230 pagine, che mira a soddisfare le esigenze proprie delle PMI.
La Commissione intende raccogliere i commenti dei destinatari dei principi proposti, ossia imprese, banche e investitori.
I contributi di opinione possono essere inoltrati entro il 12 marzo p.v. via email o per posta ordinaria, compilando l’apposito questionario secondo le modalità indicate sul sito web della Direzione Generale della Commissione Europea per il Mercato Interno e saranno pubblicati sul sito medesimo.

Fonte: http://www.ipi.it/inside.asp?id=933&id_modu=2322

Lavoro autonomo: passo breve da collezionista ad imprenditore

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Per chi fin da piccolo si diletta nel collezionare francobolli, monete, lattine ed oggetti di ogni tipo, molto spesso il passo e breve per diventare imprenditore nel comparto e commercializzare articoli d’antiquariato come oggetti artigianali, libri antichi ed opere d’arte; ma anche santini, uniformi militari, fumetti, dischi in vinile e giocattoli d’epoca. Al riguardo la Camera di Commercio di Milano, prendendo a riferimento i dati del registro delle imprese aggiornati al quarto trimestre dello scorso anno, ha rilevato come nel nostro Paese le realtà imprenditoriali attive nel collezionismo in genere siano oltre 6.600, per l’esattezza 6.627.

A livello territoriale, Roma svetta su tutti con ben 547 imprese nel comparto, ed a seguire Milano e Napoli, ma ci sono anche dei primati di settore; a Milano, infatti, spiccano gli imprenditori che gestiscono le gallerie, mentre a Venezia è più facile imbattersi nell’imprenditore che si occupa di decorazione e di oggetti d’artigianato.

Quasi quattro imprese italiane su dieci del collezionismo risultano essere specializzate nel commercio al dettaglio degli oggetti d’arte, ed un altro 30% negli oggetti d’antiquariato e nei mobili usati. Poco più di 1.500 realtà imprenditoriali del comparto sono attive nel commercio di oggetti di artigianato, mentre sono poco meno di 650 quelle che operano nel commercio al dettaglio dei libri usati, nella numismatica e nella filatelia.

In ogni caso, nei negozi al dettaglio del collezionismo in Italia è possibile trovare un po’ di tutto, anche l’impensabile: dai robot giapponesi alle bustine di zucchero e passando per i bottoni ed i tappi; la Camera di Commercio di Milano, inoltre, rileva come ci siano anche collezionisti di documenti finanziari d’epoca come gli assegni e/o i certificati azionari ed obbligazionari di aziende quotate che magari non esistono più da un bel pezzo.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/lavoro-autonomo-passo-breve-da-collezionista-ad-imprenditore/25419/

Prezzi alla produzione: quelli agricoli sono in calo

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In concomitanza con il rilascio dei prezzi alla produzione a cura dell’Istat per quel che riguarda lo scorso mese di gennaio, la Coldiretti, in base ad un’analisi effettuata prendendo a riferimento i dati Ismea, ha sottolineato come i prezzi dei prodotti agricoli anche nel corso di gennaio 2010 abbiano segnato il passo. Nel dettaglio, il calo medio dei prezzi alla produzione agricola è stato del 6,1%, con punte di ribasso sopra la media per i legumi e gli ortaggi, i vini con un secco -13,9%, e la frutta secca e fresca, mentre per i cereali la caduta dei prezzi è stata circoscritta al 3,9%.

Contestualmente c’è stata una caduta della produzione nei campi e negli allevamenti dei prodotti vegetali e di bovini e volatili. La flessione delle quantità prodotte è frutto delle persistenti difficoltà cui le imprese agricole devono oramai far fronte da diversi mesi visto che molto spesso si lavora in perdita a causa dell’inasprimento dei costi e della contestuale caduta dei prezzi all’origine.

E mentre le stalle ed i campi rischiano di rimanere senza un padrone, i consumatori non hanno finora tratto beneficio del crollo dei prezzi all’origine degli ultimi due anni visto che in media i prezzi dei generi alimentari sono aumentati e solo negli ultimi mesi sta iniziando a registrarsi un raffreddamento.

Come diretta conseguenza, al fine di sostenere l’attività degli agricoltori, e garantire la presenza di prodotti genuini, sicuri e 100% “made in Italy” sulle tavole degli italiani, la Coldiretti, in linea con quanto già annunciato nei mesi scorsi, sta portando avanti un progetto finalizzato a creare una capillare filiera di distribuzione dei prodotti agricoli attraverso il modello della vendita diretta che “scavalca” le intermediazioni. A tal fine, saranno coinvolti gli agriturismi, le cooperative, le imprese agricole, i farmers market e la rete dei Consorzi Agrari per garantire al giusto prezzo prodotti agro-alimentari “battenti bandiera tricolore”.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/prezzi-alla-produzione-quelli-agricoli-sono-in-calo/25431/

Affitto casa studenti, canoni da capogiro

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Nel nostro Paese per ogni 100 stanze o case affittate agli studenti universitari fuori sede, ben 95 sono “regolate” da un affitto rigorosamente in nero. A denunciarlo è il Codacons che in merito fa presente come questa “prassi” sia diffusa a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale; a cambiare da una città all’altra è solo il prezzo richiesto agli studenti universitari che molto spesso si devono imbattere in canoni proibitivi. Al riguardo, infatti, l’Associazione ha rilevato come in città come Roma e Milano per una stanza da affittare ad uno studente, in prossimità dell’Ateneo, i proprietari degli immobili chiedano fino a ben 800 euro al mese.

Insomma, i prezzi sono impossibili, con canoni medi richiesti a Roma che oscillano da 500 ai 650 euro al mese, mentre a Milano si oscilla tra i 550 ed i 650 euro al mese. Affitti per studenti cari anche a Venezia, dove si arriva in media anche a 550 euro, mentre a Firenze e Torino si arriva a 500. Per trovare canoni di locazione più bassi nelle rilevazioni effettuate dal Codacons ci dobbiamo spostare nelle Regioni del Sud.

Arrivati a Salerno, infatti, i prezzi oscillano dai 250 ai 350 euro, mentre a Cosenza, Palermo ed Agrigento si può trovare una stanza con 200 euro al mese anche perché in queste aree del Paese i redditi medi sono quelli che sono e con i canoni delle città del Nord le stanze rimarrebbero tutte vuole.

Ma come è arrivato il Codacons a stimare che in Italia il 95% delle locazioni agli studenti universitari è rigorosamente in nero? Semplice! L’Associazione s’è finta interessata agli annunci pubblicati nelle bacheche delle Università, nelle riviste specializzate e su Internet, rilevando la generalizzata e diffusa tendenza al nero così da dribblare il Fisco. E se quindi le famiglie per effetto degli affitti elevati rischiano di rimanere senza casa a causa degli sfratti per morosità, gli studenti universitari a causa dei prezzi stellari rischiano di non potersi permettere una stanza.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/affitto-casa-studenti-canoni-da-capogiro/25435/

Trenitalia: alta velocità, arrivano le nuove promozioni

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A partire da lunedì prossimo, 1 marzo 2010, arrivano in materia di trasporto ferroviario ad alta velocità delle novità sulle corse e sul prezzo dei biglietti. Nel dettaglio, da lunedì prossimo sarà potenziata l’offerta sulla tratta Roma – Napoli e sulla Torino – Milano negli orari di maggior richiesta, mentre la “promozione Speciale 48 euro” viene prorogata di un mese, dal 28 febbraio al 31 marzo; trattasi, nello specifico, di una tariffa speciale, soggetta a limitazione di posti, che permette di viaggiare in seconda classe sui treni Frecciarossa e Frecciargento a soli 48 euro a patto di prenotare almeno entro la mezzanotte del giorno che precede la partenza.

Le promozioni alta velocità di Trenitalia, inoltre, si arricchiscono con altri 100 mila biglietti al mese, con prenotazione in anticipo di almeno 30 giorni, per i viaggi sulla tratta Roma – Milano e Roma – Napoli; nel dettaglio, sulla tratta Roma – Napoli, nel limite dei posti disponibili, si può viaggiare, per le corse a partire dal 31 marzo 2010, a 25 euro in seconda classe ed a 35 euro in prima, mentre sulla tratta Roma – Milano la tariffa è di 69 euro in prima e 39 euro in seconda classe.

I canali di acquisto dei biglietti a prezzi speciali sono quelli attraverso il sito Internet delle Ferrovie dello Stato, il call center oppure le Agenzie di viaggio convenzionate. A seguito di un livello di frequentazione bassa, invece, le Ferrovie dello Stato hanno deciso di sopprimere le seguenti due corse: il Frecciarossa 9629 Milano – Napoli delle 16,30 ed il Frecciarossa 9628 Napoli – Milano delle ore 15,20.

Le FS, inoltre, comunicano d’aver predisposto tariffe speciali in concomitanza con l’ostensione, a Torino, della Sacra Sindone; per i viaggi diretti a Torino, dal 10 aprile 2010 e fino al 23 maggio, attraverso tutti i canali di vendita, e su tutti i treni a media ed a lunga percorrenza, sarà possibile per i pellegrini viaggiare con uno sconto sul prezzo pieno del biglietto pari al 20%.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/trenitalia-alta-velocita-arrivano-le-nuove-promozioni/25399/

Banche italiane rafforzano i presidi di difesa

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Nelle filiali delle banche italiane aumenta l’uso della tecnologia associata all’erogazione dei servizi, e contestualmente diventano sempre più evoluti i sistemi ed i presidi di difesa contro le rapine. A rilevarlo è un Rapporto a cura dell’Ossif, il centro di ricerca dell’Associazione Bancaria Italiana che si occupa di sicurezza, da cui è emerso come sia stato rafforzato presso gli oltre 30 mila sportelli bancari in Italia l’utilizzo dei dispositivi biometrici, del metal detector e della video sorveglianza.

Come diretta conseguenza la vita è sempre più dura per i rapinatori di filiale visto che oramai quasi la metà viene individuato proprio grazie al rafforzamento dei presidi di difesa. E se nel 2008, a fronte di un bottino sempre più magro, le rapine presso le filiali bancarie erano scese del 27%, l’Ossif rileva come nei primi dieci mesi dello scorso anno ci sia stato un ulteriore calo, pari a ben il 24%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In nove sportelli bancari su dieci sono oramai presenti i sistemi di ripresa digitale che hanno permesso alle Forze dell’Ordine, nel 46,8% dei casi, di individuare gli autori delle rapine.

Ogni anno le banche destinano all’incirca 800 milioni di euro per rafforzare le difese anticrimine con l’obiettivo di adottare delle soluzioni tecnologiche che siano sempre più avanzate al fine di scoraggiare gli ingressi da parte dei malviventi e garantire la sicurezza dei clienti e dei dipendenti bancari.

E così, dal Rapporto Ossif emerge come le filiali che fanno uso della videoregistrazione siano l’87,5% del totale, in netto rialzo rispetto al 75,3% del 2008, ma si rafforzano altresì anche i sistemi legati alla gestione ed alla custodia del denaro contante attraverso l’utilizzo di scomparti temporizzati. Per la protezione degli accessi in banca, è il metal detector lo strumento a maggiore diffusione, ma stanno prendendo piede anche i dispositivi biometrici, adottati dal 7,7% delle filiali rispetto al 6% dell’anno 2008.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/banche-italiane-rafforzano-i-presidi-di-difesa/25367/

Conti correnti: Istituti di pagamento, parte la rivoluzione

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Dall’1 marzo prossimo nel nostro Paese cade il “monopolio” di banche e Poste per quel che concerne i conti correnti; soggetti diversi possono infatti accedere al business attraverso quelli che sono stati definiti come i “conti di pagamento“. I nuovi soggetti, definiti come “Istituti di pagamento”, infatti, potranno proporre alla propria clientela degli strumenti che garantiranno sempre di più la “sparizione” del contante. Trattasi chiaramente di un business che fa gola alla grande distribuzione organizzata che potrà in questo modo attuare anche delle politiche ancor più forti per quel che riguarda la fidelizzazione.

I “conti di pagamento” aperti presso i canali alternativi diversi da banche e Poste non matureranno interessi, così come questi nuovi soggetti non potranno offrire mutui o proporre, ad esempio, strumenti di risparmio come i libretti o i pronti contro termine. L’avvio dei “conti di pagamento” avverrà con ogni probabilità attraverso la formula del “prepagato”.

Gli importi presenti sul “conto di pagamento” potranno essere utilizzati per saldare di tutto, così come avviene per il classico conto corrente: dal pagamento della spesa a quello delle bollette di luce e gas e passando per gli abbonamenti televisivi e le multe. Inoltre, sarà ammessa per questi conti anche la concessione di prestiti a breve termine, con durata non superiore ai dodici mesi.

La vigilanza su questi “conti di pagamento” sarà sempre a cura della Banca d’Italia; questa novità a regime dovrebbe far aumentare la concorrenza tra banche e “non banche”, e dovrebbe garantire sia maggiore trasparenza, sia soprattutto un abbattimento dei costi a carico dell’utenza. I “conti di pagamento”, infatti, si candidano ad essere degli strumenti a costo zero o quasi, e garantiranno anche l’inclusione all’utilizzo di servizi di natura bancaria da parte di soggetti che un conto corrente non l’hanno mai avuto.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/conti-correnti-istituti-di-pagamento-parte-la-rivoluzione/25375/

TivuSat: Rai, ecco come avere la smart card

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In ottemperanza alle disposizioni dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, a partire da domani, sabato 27 febbraio 2010, gli abbonati Rai in regola con il pagamento del canone televisivo potranno richiedere, ad un prezzo pari al solo rimborso dei costi, la smart card di Tivù Sat. A darne notizia è la Televisione di Stato nel precisare che in questo modo gli utenti potranno vedere i canali della nuova piattaforma con un decoder preesistente e, quindi, anche senza dover acquistare necessariamente un decoder certificato Tivù Sat.

Per quanto riguarda i costi, comprensivi di Iva, questi variano in funzione della modalità con cui la smart card viene richiesta: per le richieste online, effettuate dal sito Internet della Rai, www.rai.it, e contestuale pagamento con carta di credito, il costo è pari a 16,20 euro a smart card; per le richieste effettuate sempre online, ma con pagamento in contrassegno, il costo è pari a 18 euro per ogni smart card, mentre per le richieste via posta e pagamento in contrassegno il costo per acquisire la smart card sale a 21,60 euro.

Ogni utente potrà ricevere al massimo, per ogni abbonamento Rai in regola, due smart card a fronte della presentazione di due richieste distinte. Il costo richiesto dalla televisione di Stato riguarda, in base alle modalità di pagamento, quello della smart card unitamente alle spese per spedizione postale, logistica ed utilizzo del contrassegno o della carta di credito.

Nell’ottemperare alle disposizioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, pur tuttavia, la Rai fa presente che l’utilizzo della smart card con ricevitori diversi da quelli certificati Tivù Sat è sotto la piena e totale responsabilità dell’utente; la società Tivù srl, che eroga i servizi della piattaforma, inoltre, fornisce assistenza tecnica solo ed esclusivamente ai possessori di quelle tessere che sono associate ad un ricevitore certificato Tivù Sat.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/tivusat-rai-ecco-come-avere-la-smart-card/25383/

Evasione fiscale: giro di vite su duemila contribuenti

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In materia di evasione fiscale internazionale, il Fisco ha pianificato una nuova offensiva a carico di ben duemila contribuenti italiani che, relativamente al biennio 2007-2008, hanno trasferito somme di denaro all’estero. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel far presente come trattasi di somme di denaro che questi contribuenti, togliendole dalle tasche dei cittadini italiani, le hanno depositate presso i “paradisi fiscali”. Gli “007″ sono quindi al lavoro nel portare avanti un’inchiesta antievasione a carico di questi duemila contribuenti sui cui grava il forte sospetto che queste somme siano state esportate in maniera illecita.

A carico di tutti coloro che non riusciranno a dimostrare la regolarità delle operazioni, scatteranno puntuali e pesanti le sanzioni da parte del Fisco. I contribuenti sotto inchiesta provengono da tutte le Regioni italiane con la sola eccezione della Val D’Aosta, l’unica quindi virtuosa. In maggioranza, i contribuenti sospetti risiedono in Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna.

Per le indagini, l’Amministrazione finanziaria si avvale sia di una apposita e nuova “task force” istituita proprio per combattere l’evasione fiscale internazionale, sia, congiuntamente, dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza. In materia di lotta all’evasione fiscale internazionale ricordiamo tra l’altro che in queste ultime settimane il Fisco ha provveduto in Italia a bussare alla porta delle filiali di numerose banche estere al fine di verificare se fosse stato regolarmente aggiornato l’Archivio dei rapporti finanziari.

Sul territorio italiano, inoltre, l’Agenzia delle Entrate può far leva anche sui cosiddetti comuni “caccia-evasori”, ovverosia quelle Amministrazioni locali che, avendo aderito ad un’intesa Entrate-Anci dei mesi scorsi, inviano ai fini del contrasto all’evasione delle segnalazioni qualificate. Se le segnalazioni portano al recupero delle imposte evase, su quelle effettivamente riscosse al comune spetta una fetta pari a ben il 30%.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/evasione-fiscale-giro-di-vite-su-duemila-contribuenti-italiani/25395/