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Medicina, per Alper-Doger è l’italiano Pietro Gentile il miglior chirurgo plastico al mondo

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(Adnkronos) – E' Pietro Gentile, professore associato di Chirurgia plastica all'Università di Roma Tor Vergata, il miglior chirurgo plastico al mondo nella Chirurgia plastica rigenerativa. Lo ha identificato l'agenzia internazionale di ranking scientifico Alper-Doger (Ad), che classifica le analisi in base alla performance scientifica e al valore aggiunto della produttività scientifica dei singoli scienziati, racchiuso in un indice, l'Ad Scientific Index (Alper-Doger Scientific Index). Questo nuovo indice – si legge in una nota – è stato sviluppato nel 2021 dai professori Alper e Doger utilizzando i valori totali e degli ultimi 6 anni di indicatori bibliometrici quali l'indice di hirsch (H-index), l'indice i10 e le citazioni in Google Scholar. In sintesi, utilizzando un totale di 9 parametri, l'Ad Scientific Index mostra la classifica dei migliori scienziati in 12 materie (inclusa la medicina) e in 256 campi, nel mondo. Nato a Pescara, ma romano d'adozione, il professor Gentile – riconfermato lo scorso ottobre per la terza volta consecutiva nella classifica 'Top Scientists- World's Top 2%', ranking dei migliori scienziati al mondo, pubblicata dalla Stanford University, e già al vertice, nel 2022, della classifica europea 'Expertscape' per l'uso del lipofilling e delle Cellule vasculo stromali – è risultato al vertice della classifica mondiale 'Ad Scientific Index – World Scientists Rankings 2024', relativa a un settore specifico e innovativo della Chirurgia plastica: la Chirurgia plastica rigenerativa (Regenerative Plastic Surgery).  L'analisi degli indicatori bibliometrici ha consentito di valutare le attività di ricerca e il relativo impatto scientifico nella comunità internazionale, identificando le eccellenze nelle varie discipline e nei relativi campi. Gentile, con un H-index = 51 sec. Scopus (H-Index = 56 sec. Scholar, con i10-index =113), raggiunge il gradino più alto del podio nella valutazione. Gli studi sulla Chirurgia plastica rigenerativa condotti dal professore permettono all'Italia di raggiungere l'apice di classifiche e ranking scientifici internazionali nel panorama della ricerca a livello globale in un settore sanitario emergente, quello della Chirurgia plastica rigenerativa, che grazie all'impiego del grasso autologo, cioè delle sue cellule, del plasma ricco di piastrine e di nuove biotecnologie, offre un notevole impatto sociale, stimolando la rigenerazione dei tessuti danneggiati ripristinandone i volumi e profili (si pensi alle ulcere, al piede diabetico, alle cicatrici, agli esiti di ustione, alle malformazioni mammarie e del volto, agli esiti di ricostruzione mammaria, solo per citarne alcuni), migliorando la qualità di vita delle persone. Delle nuove ricerche e degli studi scientifici più innovativi in tale ambito si discuterà proprio in Italia, a Roma, dal 5 al 7 dicembre di quest'anno durante il congresso internazionale 'Regenerative Plastic Surgery International Conference', di cui Gentile è presidente, al quale interverranno i migliori esperti al mondo nel campo rigenerativo. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tonsillite, cos’è la malattia di Sinner

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(Adnkronos) –
Jannik Sinner salta le Olimpiadi 2024 per tonsillite. Il numero 1 del mondo è malato, addio Giochi per il miglior tennista del pianeta. Lo stop, ha annunciato il 22enne azzurro, è stato consigliato dai medici dopo il peggioramento delle condizioni negli ultimi giorni. Quali sono i sintomi che accusa Sinner? Qual è la cura?  La tonsillite provoca mal di gola e dolore quando si deglutisce, tonsille gonfie e rosse, in alcuni casi ricoperte da una patina o da macchie biancastre (placche), febbre alta (oltre i 38°), tosse, mal di testa e malessere generale, ingrossamento dei linfonodi del collo. Sinner sul suo profilo Instagram ha spiegato che dopo una buona settimana di allenamento sulla terra ha cominciato a non sentirsi bene e poi in visita "il medico ha riscontrato una tonsillite" e gli ha "fortemente sconsigliato di giocare". Da qui l'addio ai Giochi.   Ma quali possono essere le cause di questa infiammazione delle tonsille, piccole ghiandole linfatiche presenti su entrambi i lati della gola, e che durata ha la patologia? Come spiegano gli autori di un focus pubblicato sul portale informativo dell'Istituto superiore di sanità 'ISSalute', se le tonsille vengono colpite da un'infezione, la bloccano e ne impediscono un'ulteriore propagazione nel corpo. Con il passare degli anni, il sistema di difesa dell'organismo dei bambini si sviluppa e si rafforza, le tonsille diventano meno importanti e si atrofizzano progressivamente. La tonsillite è comunemente causata da un'infezione virale, meno frequentemente da un'infezione batterica, e si manifesta frequentemente sia nei bambini che negli adolescenti. Generalmente i disturbi si attenuano dopo 3-4 giorni.
 La maggior parte dei casi sono correlati a un'infezione dagli stessi virus che causano il raffreddore (rinovirus), l'influenza o manifestazioni simil-influenzali. Se la tonsillite è provocata da batteri, la causa più frequente può essere un'infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes) e, in questo caso, è associata spesso alla faringite (faringo-tonsillite). In caso di sospetta faringo-tonsillite batterica, il medico può decidere di effettuare un tampone faringeo e utilizzare un test rapido di identificazione del germe responsabile.   Come si cura? Non esistono terapie specifiche per la tonsillite virale e le raccomandazioni principali sono di riposare e bere liquidi. Per alleviare i sintomi acuti, il medico potrebbe prescrivere dei medicinali quali, ad esempio, il paracetamolo o l'ibuprofene. Se la tonsillite è causata dallo streptococco beta emolitico di gruppo A, invece, il medico prescriverà una terapia antibiotica necessaria ad impedire che l'infezione possa propagarsi e causare complicazioni quali otite, ascessi peritonsillari, o anche scarlattina. Altre rare conseguenze della tonsillite streptococcica sono la malattia reumatica e la glomerulonefrite. Sul fronte della prevenzione, trattandosi di una malattia a diffusione aerea, si spiega nel focus, quando la tonsillite è in fase acuta sono da evitare i luoghi pubblici affollati e occorre utilizzare un fazzoletto, in caso di tosse e starnuti, per limitarne la diffusione. Poiché è possibile anche essere contagiati attraverso il contatto con superfici contaminate da goccioline di saliva infette, è bene lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, possibilmente anche dopo aver tossito o starnutito. La rimozione chirurgica delle tonsille (tonsillectomia), che nel passato era frequente e spesso associata anche all'eliminazione delle adenoidi, oggi è valutata dal medico solo in caso di episodi ricorrenti e che causano disturbi invalidanti. "La tonsillite di Jannik Sinner? Le malattie infettive sono sempre in agguato e soprattutto hanno dimostrato nella storia che non fanno differenze: colpiscono giovani e meno giovani, ricchi e poveri", sportivi e non, evidenzia all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova. "In qualche modo sono veramente 'democratiche', colpiscono davvero tutti. Mi spiace per Sinner, mi spiace che non possa partecipare alle Olimpiadi. Certamente dobbiamo ricordarci che le infezioni purtroppo debilitano l'organismo e quindi possono rendere le persone anche meno performanti dal punto di vista sportivo".  "Quando si è detto che Sinner aveva la febbre e aveva fatto un tampone, risultato negativo a Sars-CoV-2, lo avevo già detto: questo è l'esempio paradigmatico di come febbre e mal di gola non vogliano sempre e solo dire Covid. Ci sono decine di altri microrganismi che causano" questi disturbi, precisa l'esperto. "Possono essere batteri o altri virus. Potrebbe essere uno streptococco o un altro batterio a causare la tonsillite, potrebbe essere un virus di qualunque tipo, anche la mononucleosi dà la tonsillite. Ripeto, le malattie infettive sono tante e sempre in agguato". Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega all'Adnkronos Salute che "per un ritorno all'operatività e alle performance di un atleta ad altissimi livelli" colpito da una tonsillite, "ci vogliono almeno una quindicina di giorni".  "Le tonsilliti non sono da sottovalutare", sottolinea il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano. La prudenza vale "per tutti: per i bimbi, che spesso ne soffrono, ma anche per gli adulti", nei quali queste infezioni "certamente diventano impegnative. C'è febbre e c'è un'infiammazione generalizzata, quindi sicuramente anche una riduzione della prestanza fisica", evidenzia Pregliasco. Sottoponendosi a sforzi, si corre inoltre "il pericolo di peggiorare l'andamento e l'evoluzione della malattia". Serve infine il tempo necessario per la terapia "con antinfiammatori o antibiotici. Un trattamento che varia a seconda della natura della tonsillite, virale o batterica. Mi sembra che nel caso di Sinner sia stato escluso il Covid, ma direi – stima Pregliasco – che per una ripresa piena gli serviranno almeno meno 15 giorni".  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Aids, risultati positivi per terapia di mantenimento con regime di 2 farmaci

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(Adnkronos) – Sono positivi i dati diffusi oggi da ViiV Healthcare – azienda globale specializzata nell'Hiv a maggioranza GlaxoSmithKline plc (Gsk), in partecipazione con Pfizer e Shionogi – e relativi a 48 settimane dello studio Paso Doble (Gesida studio 11720), il più ampio trial clinico randomizzato, testa a testa, di fase IV, che ha valutato il regime a 2 farmaci dolutegravir/lamivudina (Dtg/3Tc) rispetto al regime a 3 farmaci bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide fumarato (Bic/Ftc/Taf) per il trattamento dell'Hiv-1 in persone virologicamente soppresse che potrebbero trarre beneficio dall'ottimizzazione terapeutica. I risultati – si legge in una nota – hanno mostrato che lo switch a Dtg/3Tc, in adulti con Hiv virologicamente soppressi, ha dimostrato efficacia non inferiore nel mantenimento della soppressione virologica rispetto allo switch a Bic/Ftc/Taf. Questi dati saranno presentati alla 25esima Conferenza internazionale sull'Aids (Aids 2024), che si tiene a Monaco di Baviera, in Germania (22-26 luglio). "I risultati di Paso Doble – afferma Harmony P. Garges, Chief Medical Officer di ViiV Healthcare – mostrano che Dtg/3Tc ha dimostrato un'efficacia non inferiore rispetto a Bic/Ftc/Taf e che l'aumento di peso medio per i partecipanti allo studio che hanno assunto Dtg/3Tc è stato significativamente inferiore rispetto a quelli che hanno assunto Bic/Ftc/Taf nel corso dell'anno. Questo è un risultato significativo, poiché l'aumento di peso correlato al trattamento è un importante argomento per molte persone che vivono con l'Hiv. In ViiV Healthcare ci impegniamo ad offrire alle persone che vivono con l'Hiv trattamenti innovativi contro l'Hiv che non solo siano sicuri ed efficaci, ma che rispondano anche alle loro esigenze specifiche oltre la soppressione virologica". Nello studio clinico Paso Doble, 553 persone con Hiv virologicamente soppresse hanno cambiato il trattamento passando o a Dtg/3Tc (277) o a Bic/Ftc/Taf (276). La popolazione dello studio includeva individui che assumevano una terapia che poteva essere ottimizzata, come regimi a compresse multiple, regimi contenenti potenziatori farmacocinetici o farmaci associati a tossicità cumulativa, come efavirenz o tenofovir disoproxil fumarato. Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario quando Dtg/3Tc ha dimostrato un'efficacia non inferiore rispetto a Bic/Ftc/Taf in base alla percentuale di partecipanti con Rna virale maggiore o uguale a 50 copie/millilitro a 48 settimane secondo l'analisi snapshot Fda e un margine di non inferiorità del 4% nella popolazione intention-to-treat exposed. A 48 settimane, Dtg/3Tc era non inferiore a Bic/Ftc/Taf (differenza di rischio tra Dtg/3Tc [2,2%] meno Bic/Ftc/Taf [0,7%] dell'1,4%, Ic 95% da -0,5 a 3,4). Un partecipante nel braccio Bic/Ftc/Taf e zero nel braccio Dtg/3Tc hanno avuto un fallimento virologico confermato, definito dal protocollo, fino alla settimana 48 (Hiv-1 Rna ≥50 c/mL seguito da una seconda valutazione consecutiva di Hiv-1 Rna ≥200 c/mL).  In un endpoint secondario chiave – prosegue la nota – lo studio ha rilevato che il peso è aumentato significativamente di più nei partecipanti che sono passati a Bic/Ftc/Taf (variazione media aggiustata 1,81 kg, Ic 95% 1,28-2,34) rispetto a quelli che sono passati a Dtg/3Tc (variazione media aggiustata 0,89 kg, Ic 95% 0,37-1,41) [differenza 0,92 kg, Ic 95% 0,17-1,66] fino alla settimana 48. Allo stesso modo, la percentuale di partecipanti con aumento di peso superiore al 5% alla settimana 48 era significativamente più alta, al 29,9%, per Bic/Ftc/Taf, rispetto al 20% per Dtg/3Tc (Or aggiustato 1,81, Ic 95% 1,19-2,76). La variazione di peso con Dtg/3Tc non differiva tra uomini e donne o in base al precedente regime dei partecipanti, mentre la percentuale di partecipanti allo studio che hanno riscontrato un aumento di peso superiore al 5% con Bic/Ftc/Taf era superiore di circa il 45% rispetto a quelli che assumevano Dtg/3Tc quando il regime precendente conteneva abacavir (30,6% Bic/Ftc/Taf vs 21,1% Dtg/3Tc) e circa 2 volte superiore quando il regime precedente conteneva Tdf (40,7% Bic/Ftc/Taf vs 19,5% Dtg/3Tc).  La sicurezza è stata paragonabile fino alla settimana 48 e coerente con i profili di sicurezza noti. Ci sono state poche interruzioni dovute a eventi avversi in entrambi i bracci dello studio (Dtg/3Tc=1, 0,4%; Bic/Ftc/Taf=2, 0,7%), senza differenze tra i bracci. "I regimi di trattamento dell'Hiv comunemente prescritti oggi – osserva Esteban Martínez, Chief Executive Investigator dello studio Paso Doble e Senior Consultant in Malattie infettive all'Hospital Clínic di Barcelona – sono tutti altamente efficaci, il che rende fondamentale studiare l'impatto di queste terapie oltre la semplice soppressione virologica. I risultati di Paso Doble mostrano che Dtg/3Tc, un regime a 2 farmaci, non solo ha dimostrato la stessa efficacia di un regime a 3 farmaci, ma ha anche mostrato un aumento di peso inferiore rispetto a Bic/Ftc/Taf nelle 48 settimane". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Un Neanderthal ai fornelli, scienziati svelano i segreti culinari degli antenati

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(Adnkronos) – Nel menu non c'era solo selvaggina di grandi dimensioni. Ma anche 'pollame', o meglio piccoli uccelli selvatici, macellati e poi ben arrostiti sui carboni ardenti. Ai fornelli: chef Neanderthal. Un team di scienziati ha provato a carpirne i segreti in cucina, replicando gli antichi metodi di macellazione e cottura. Obiettivo: saperne di più sulle diete dei nostri antenati ominidi. Difficile infatti sapere cosa mangiassero. La preparazione del cibo, soprattutto quando si tratta di alimenti più piccoli, può lasciare poche tracce archeologiche. Ma comprendere i pasti dei Neanderthal viene ritenuto fondamentale dagli esperti per conoscere una popolazione incredibilmente adattabile, che ha prosperato per centinaia di migliaia di anni in ambienti estremamente vari. Per scoprire come poteva apparire la preparazione del cibo nei registri archeologici, gli scienziati hanno quindi indossato i grembiuli e provato a cucinare come i Neanderthal. "Utilizzare una scheggia di selce per la macellazione richiedeva una precisione e uno sforzo notevoli, che non avevamo pienamente valutato prima di questo esperimento", spiega Mariana Nabais dell'Institut Català de Paleoecologia Humana i Evolució Social in Spagna, autrice principale dell'articolo pubblicato su 'Frontiers in Environmental Archaeology'. Il lavoro illustra i risultati di uno studio pilota condotto sulle tavole preistoriche. Cosa finiva nel piatto in casa Neanderthal? Come si preparavano i cibi per servirli? Per scoprirlo gli scienziati hanno proprio fatto esperimenti sul campo. "Le schegge erano più affilate di quanto pensassimo inizialmente e richiedevano una manipolazione attenta per effettuare tagli precisi senza ferirsi le dita", osserva Nabais. Questi test "hanno evidenziato le sfide pratiche implicate nella lavorazione e cottura del cibo dei Neanderthal, fornendo un collegamento tangibile con la loro vita quotidiana e le loro strategie di sopravvivenza". Sei quello che mangi, recita una massima, valida anche per gli uomini del passato remoto. Che voci nel loro menu? Sebbene la caccia grossa praticata dai Neanderthal sia ben nota, si sa meno degli uccelli che alcuni di loro cacciavano. Recenti scoperte e nuove tecniche permettono di indagare più a fondo. Testando i metodi di preparazione del cibo che i Neanderthal avrebbero potuto usare, per vedere quali tracce avrebbero potuto lasciare sulle ossa dei volatili e come queste tracce si confrontano con i danni causati da processi naturali o dalle azioni di altri animali, gli scienziati hanno creato un database sperimentale che può essere confrontato con veri siti archeologici. Hanno raccolto 5 uccelli selvatici morti per cause naturali nel Wildlife Ecology, Rehabilitation and Surveillance Centre (Cervas) di Gouveia, in Portogallo: 2 cornacchie nere, 2 colombe dal collare e un colombaccio, simili alle specie di cui si nutrivano i Neanderthal, e hanno selezionato metodi di cottura utilizzando prove archeologiche e dati etnografici. Tutti gli uccelli sono stati spennati a mano. Una cornacchia nera e una colomba dal collare sono state poi macellate crude, usando una scaglia di selce. Le restanti 3 sono state arrostite su carboni ardenti fino a cottura ultimata, quindi macellate, cosa che gli scienziati hanno trovato molto più facile rispetto alla macellazione degli uccelli crudi. "Arrostire gli uccelli sui carboni richiedeva di mantenere una temperatura costante e di monitorare attentamente la durata della cottura per evitare di cuocere troppo la carne", racconta Nabais. "Forse perché abbiamo spennato gli uccelli prima di cucinarli, il processo di arrostimento è stato molto più rapido di quanto avessimo previsto. Abbiamo dedicato più tempo alla preparazione dei carboni che alla cottura vera e propria, che ha richiesto meno di 10 minuti". Una cucina 'fast', insomma, per gente attiva e sempre in giro.  Gli scienziati hanno pulito e asciugato le ossa, quindi le hanno esaminate al microscopio per individuare tagli, rotture e bruciature. Hanno anche esaminato la scheggia di selce che avevano usato per individuare segni di usura. Sebbene avessero usato le mani per la maggior parte della macellazione, gli uccelli crudi richiedevano un uso considerevole della scheggia di selce, che ora presentava piccole cicatrici a mezzaluna sul bordo. Mentre i tagli usati per rimuovere la carne dagli uccelli crudi non lasciavano tracce sulle ossa, i tagli mirati ai tendini lasciavano segni simili a quelli sugli uccelli trovati nei siti archeologici. Le ossa degli uccelli arrostiti erano più fragili: alcune si erano frantumate e non potevano essere recuperate. Quasi tutte presentavano bruciature marroni o nere compatibili con un'esposizione controllata al calore. Le macchie nere all'interno di alcune ossa suggerivano che anche il contenuto della cavità interna era bruciato.  Questa evidenza, spiegano gli esperti, getta luce non solo su come avrebbe potuto funzionare la preparazione del cibo dei Neanderthal, ma anche su quanto tale preparazione potesse essere visibile nei registri archeologici. Sebbene l'arrostimento renda più facile l'accesso alla carne, la maggiore fragilità delle ossa significa che gli 'avanzi dei pasti' potrebbero non essere trovati dagli archeologi. Per gli scienziati la ricerca dovrebbe essere ampliata per ottenere una comprensione più completa delle diete dei Neanderthal. Studi futuri dovrebbero includere più specie di piccole prede, nonché la lavorazione per prodotti non alimentari (artigli, piume). "La dimensione del campione è relativamente piccola, composta da soli 5 esemplari di uccelli, che potrebbero non rappresentare appieno la diversità delle specie di uccelli che i Neanderthal potrebbero aver utilizzato", precisa Nabais. "In secondo luogo, le condizioni sperimentali, sebbene attentamente controllate, non possono replicare completamente gli esatti contesti ambientali e culturali della vita dei Neanderthal". C'è ancora da fare, in conclusione, per decifrare il ricettario della preistoria. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ordini infermieri su Dl liste attesa: “A rischio prestazioni aggiuntive”

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(Adnkronos) – La Fnopi, Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche, esprime in una nota "disappunto per la mancata approvazione in Parlamento di un emendamento" al Dl liste d'attesa, "presentato da diverse forze politiche, che mirava a salvaguardare il beneficio fiscale previsto" dal decreto "sulle prestazioni aggiuntive. In particolare, l'articolo 7 introduce un'imposta sostitutiva del 15% sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario, i cui benefici vengono vanificati dalla contestuale perdita di altre agevolazioni già in vigore". Secondo la Fnopi, "l'assetto definito dall'attuale formulazione dell'articolo 7 rischia di rappresentare un deterrente per tutti quei professionisti che, venendo meno l'agevolazione prevista dalla legge di bilancio, preferiscono non accedere alle prestazioni aggiuntive". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cortina, cabina funivia si sgancia da stazione di partenza: turisti nel panico

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(Adnkronos) – Panico tra i trenta turisti a bordo di una cabina della funivia delle Tofane, sopra Cortina, che collega Ra Valles e la Tofana di Mezzo. Dopo essersi sganciata violentemente dalla stazione di partenza, ha iniziato a dondolare dando l'impressione di un'imminente caduta nel vuoto. La notizia, data dal Corriere delle Alpi, è di domenica. La cabina è stata messa in sicurezza e non ci sono stati feriti.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lavoro, Mars Italia ottiene certificazione Edge per la parità di genere

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(Adnkronos) – Mars Italia ha ottenuto la certificazione Edge, a dimostrazione del suo impegno nel promuovere la parità di genere, la diversità e l'inclusione sul posto di lavoro. In particolare, l’azienda ha ricevuto la certificazione Edgeplus, che – oltre all’equità di genere – attesta anche l’impegno verso l’equità intersezionale, andando oltre il concetto di genere. La certificazione Edge è il principale standard globale per la diversità, l'equità e l'inclusione (de&i), in tema di equità di genere e intersezionale sul posto di lavoro. Il processo di certificazione prevede l’analisi e la revisione – da parte di un ente terzo – di un rigoroso insieme di requisiti e specifiche interni all’organizzazione, tra cui la rappresentanza di genere in termini di assunzioni e nelle promozioni, l’equità retributiva e l’efficacia delle politiche, delle pratiche e l’inclusività della cultura aziendale.  Fondamentale per questa valutazione è l'utilizzo della soluzione tecnologica Edge Empower, che accelera l'analisi dei dati statistici e la revisione delle politiche e delle procedure, e facilita la realizzazione di un'ampia indagine tra i dipendenti per valutare la loro percezione sulle opportunità di sviluppo professionale. Mars Italia fa ora ufficialmente parte delle oltre 750 organizzazioni certificate Edge, in 65 Paesi e 40 settori industriali. In linea con il purpose dell’azienda, che recita 'Il mondo che vogliamo domani inizia dal modo in cui facciamo business oggi', Mars si impegna per una società inclusiva lungo tutta la sua catena di valore. Tra le recenti iniziative, spicca il lancio globale della Mars Full Potential Platform, una roadmap che traccia il percorso a sostegno della diversità e dell’inclusione in azienda. Negli anni, questa piattaforma ha visto la creazione di diverse iniziative, a partire dallo studio internazionale #HereToBeHeard, che ha raccolto in 88 Paesi in tutto il mondo le risposte di oltre 10.000 donne alla domanda: “Che cosa dovrebbe cambiare nella società affinché sempre più donne realizzino il loro pieno potenziale?”. Ne è scaturito un coro di storie personali e prospettive da parte di donne di ogni etnia, religione e orientamento politico, che hanno individuato nei pregiudizi la principale barriera. Un’altra pietra miliare è stata posata nel 2023 con #FlipTheStatusQuo: un’iniziativa che ha visto riconoscere e celebrare gli Associati Mars a livello globale che si sono distinti per le loro azioni volte a scardinare le barriere che impediscono alle donne di essere pienamente incluse. ‘’Nel mondo che vogliamo contribuire a creare, ciascuno deve potersi esprimere appieno e trovare il giusto sostegno. Come leader, abbiamo il dovere di creare le condizioni per dare forma a contesti che siano davvero equi e paritari, in cui ciascuno possa esprimersi al meglio e apportare il proprio valore senza condizionamenti", ha dichiarato Yesim Ucelli, amministratrice delegata di Mars Italia e general manager della regione Mars Sud Europa. ‘’Siamo quindi estremamente orgogliosi di aver ottenuto la certificazione internazionale Edge, che ci distingue per il nostro impegno verso una società sempre più inclusiva, riconoscendone risultati e valore”, ha continuato.  Aniela Unguresan, fondatrice della Edge Certified Foundation, ha aggiunto: “Il conseguimento delle certificazioni Edge assess ed Edgeplus da parte di Mars Italia non solo accresce la visibilità e la credibilità del loro impegno verso l’uguaglianza di genere e l'equità intersezionale, ma rappresenta anche un passo significativo verso la creazione di un ambiente lavorativo equo e inclusivo. Esprimiamo le nostre più sincere congratulazioni al team di Mars Italia per aver adottato un approccio responsabile e trasparente, sottoponendo a verifica indipendente il loro impegno a favore di un contesto professionale che valorizza e sostiene ogni individuo nel raggiungere il massimo delle proprie potenzialità e nel fiorire professionalmente", ha concluso.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

San Vito di Cadore, frana sulla Croda Marcora: ferita escursionista

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(Adnkronos) – Una scarica di sassi ha investito questa mattina un’escursionista slovacca di 31 anni che con il compagno percorreva la Ferrata Berti, sulla Croda Marcora, nel gruppo del Sorapiss, sopra San Vito di Cadore (Belluno). La mini frana ha colpito in pieno la donna che è ruzzolata per alcuni metri, procurandosi alcune contusioni e un trauma alla spalla, mentre l’uomo è rimasto illeso. L’elisoccorso giunto da Pieve di Cadore l’ha recuperata con qualche fatica, perché i sassi continuavano a cadere rendendo pericoloso avvicinarsi troppo, ma a operazione conclusa l’ha portata all’ospedale di Belluno. Il punto in cui è avvenuto lo smottamento odierno che ha colpito i due escursionisti è lo stesso dove già nel settembre scorso era avvenuta una più importante frana che aveva interessato la Croda Marcora.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Zaccagni annuncia la nascita della seconda figlia: “Benvenuta Dea”

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(Adnkronos) – "Siete la mia forza, la mia luce! Vi amo. Complimenti Mammina, benvenuta Dea". Il calciatore della Lazio Mattia Zaccagni annuncia sui social la nascita della sua seconda figlia. L'attaccante biancoceleste, protagonista azzurro di un gran gol al 98esimo durante gli Europei di calcio contro la Croazia che ha permesso all'Italia di accedere agli ottavi come seconda squadra, posta su Instagram una foto che lo ritrae in ospedale insieme alla mamma della bimba Chiara Nasti e alla piccola appena nata. Oltre 50mila i like al post in appena un'ora dalla pubblicazione, e i commenti di congratulazioni dei fan. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lino Guanciale: “Il commissario Ricciardi torna e cambia tutto”

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(Adnkronos) – "La nuova stagione del commissario Ricciardi arriverà nella seconda parte del 2024/2025, abbiamo finito di girare a fine maggio e ora è tutto in post produzione". La terza stagione "sarà la più completa, quella della svolta, quella in cui l’evoluzione di Ricciardi si compie e il processo di avvicinamento alle persone, nonostante il suo pessimo carattere, si realizza". Lino Guanciale ospite del Giffoni Film Festival parla dei suoi progetti futuri, tra cui il ritorno de 'Il commissario Ricciardi', una delle serie più amate dal pubblico. “E’ anche la stagione dagli esiti più dolorosi, ma forse anche per questo è molto vicina alle difficoltà emotive di tutti, c’è una confessione importante e un matrimonio, momento tra i più significativi”. Ma il personaggio del commissario di polizia nella Napoli degli anni Trenta, in pieno fascismo, impone anche una riflessione sociale. “C’è una lettura politica inevitabile – afferma Guanciale – A prescindere che si aderisca o che si sia indifferenti al regime, il termometro politico influenza le vite di tutti, ne scrive la storia. Se vuoi fare del bene, ad un certo punto devi metterti contro, e questo è anche uno degli elementi più interessanti della serie". In attesa di rivederlo in tv, in questi giorni è al cinema con 'L’Invenzione di noi due', un film sull’amore, adattamento dell'omonimo romanzo di Matteo Bussola (“Un film girato in maniera antiromantica che amo molto, con un'estetica anticonvenzionale”) e prosegue in teatro con 'Fata dell’angolo' dove un inedito e sorprendente Guanciale – qui anche drammaturgo – veste i panni di un trans in cerca dell’amore (“Un ruolo che ha cambiato molto la mia visione sulla vita”).  Ed è con il teatro che ha conosciuto uno dei suoi più grandi maestri, Gigi Proietti. "Mi ha insegnato ad avere rispetto del palcoscenico, mi diceva sempre che bisognava dargli del lei, averne anche paura, ma allo stesso di divertirmi – ha detto – Il teatro è uno spazio di libertà enorme, ti aiuta a superare le barriere verso l’altro. A me, ragazzino bullizzato, ha aiutato a non avere paura di esprimermi. Penso che il nostro Paese dia troppo poco del suo Pil all’attività culturale”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)